LADY VATTELAPESC - VISTO IL NOSTRO SCARSO PESO IN EUROPA SU IMMIGRAZIONE E GRECIA, A COSA SERVE ALL’ITALIA FEDERICA MOGHERINI COME ALTO RAPPRESENTANTE PER LA POLITICA ESTERA EUROPEA?
Massimiliano Lenzi per “Il Tempo”
Se permettete, parliamo di Lady Pesc e poniamo una domanda che è, al tempo stesso, politica e shakespeariana: a cosa serve che Federica Mogherini sia diventata l’Alto rappresentante per la politica estera europea? Non a cosa serva a lei, ma all’Italia, visto come stanno andando le cose su immigrazione e caso Grecia e dato il nostro scarso peso nelle scelte che contano dell’Unione Europea (nonostante le pagine di giubilo della maggior parte della stampa nazionale, l’estate scorsa, che spiegavano la nomina come una vittoria politica di Matteo Renzi).
Ieri la giornata, sul fronte immigrazione, ci ha offerto nell’ordine il blocco della frontiera a Ventimiglia da parte della Francia, con gli immigrati confinati in Italia. Quanto alle quote obbligatorie di migranti per ogni paese, nazioni importanti dell’Unione europea fanno muro e non ne vogliono sapere. Lady Pesc, se ci sei, batti un colpo!
Non possono bastare quelle parole dette nelle scorse settimane, che messe in fila diventano shakespeariane per l’impotenza politica che rivelano. L’8 maggio Lady Pesc Mogherini ha parlato, riguardo all’immigrazione, di «un’inversione a U, in Europa, ora la direzione è giusta: mettere insieme energie e risorse europee».
La collaborazione, ha aggiunto, è «su tre capitoli: salvare vite umane, contrasto ai trafficanti, una condivisione della responsabilità dell’accoglienza». Il 13 maggio, Lady Pesc Mogherini ha rintuzzato: sull’immigrazione l’Ue ha fatto passi da gigante, «ha capito l’urgenza, la risposta finalmente è europea e globale».
Il 18 maggio si è un po’ raffreddato l’entusiasmo: «Mi aspetto che gli stati membri, gli stessi che hanno chiesto alla Ue di agire velocemente e efficacemente, consentano all’Europa di essere efficace in questa azione in tutti i suoi aspetti: nell’operazione navale, nel salvataggio delle vite in mare e anche nella gestione delle vite che salviamo».
Come si aspetta? Lei ha un ruolo e un peso politico, lo faccia valere. Il 25 maggio il raffreddamento si è fatto glaciazione. Per risolvere la crisi immigrazione - ha sentenziato Lady Pesc - «non c’è la bacchetta magica e se lo dicessimo saremmo in malafede». Infatti, nessuno, per risolvere il problema ha mai pensato di affidarsi al mago Silvan bensì alla politica.
Purtroppo, su Lady Pesc, sino ad oggi tocca dare ragione a Le Monde (giornale d’area gauche, della sinistra francese) che, prima della nomina ufficiale, aveva scritto: nominare Federica Mogherini al ruolo di Alto rappresentante per la politica estera europea sarebbe «la scelta sbagliata». La Mogherini, spiegava il giornale, «soddisfa comodamente diverse condizioni», perché è donna, socialdemocratica e brava con le lingue straniere.
«Tutte tranne una: l’esperienza - e l’aura personale che questa conferisce. (..) Nessuno - aggiungeva Le Monde - è capace di identificare le idee maestre che guidano il suo pensiero diplomatico» e una sua nomina soddisferebbe quindi quei Paesi che «non vogliono assolutamente un peso massimo politico o un diplomatico navigato» come Alto rappresentante, perché «questi profili rischierebbero di intralciare le loro ambizioni nazionali».
Oggi, con Schengen sospeso e la Francia che pattuglia le proprie frontiere, quelle parole suonano profetiche. Quanto al ruolo politico e alla considerazione dell’Italia in Europa, su temi che non siano l’immigrazione, ieri l’amarezza di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, ne ha fornito un ritratto sconsolante a proposito della nostra irrilevanza nelle decisioni sul futuro della Grecia nell’euro: «È demoralizzante vedere che quando fanno i vertici che contano non ci invitano più», ha detto Squinzi riferendosi all’incontro tra Angela Merkel e Francois Hollande, sul futuro della Grecia.
E proprio contro Hollande, si è scagliato il rammarico di Squinzi: «Che Merkel parli da una posizione più forte, questo è innegabile, ma che Hollande abbia più voce in capitolo di noi, questo ho difficoltà a capirlo. Soprattutto conoscendo l’andamento e i numeri della Francia in questo momento». Noi osserviamo, mentre altri, Germania e Francia in testa, decidono. Ripensando alle parole di giubilo della stampa nazionale, l’estate scorsa, per la nomina di Federica Mogherini a Lady Pesc, viene alla mente una frase del «Macbeth» di Shakespeare: «Una bella giornata così brutta non l’avevo mai vista».