siae franceschini fedez

VITTORIA DI PIRRO PER FEDEZ & CO. SUI DIRITTI D’AUTORE – FRANCESCHINI SCANTONA LA PROCEDURA UE E PROMETTE NUOVE REGOLE CONTRO IL MONOPOLIO SIAE – MA CHI RACCOGLIE I DIRITTI DOVRA’ ESSERE UNA SPECIE DI ONLUS O COMUNQUE COLLEGATO ALLA SOCIETA’ DEGLI AUTORI

 

Marco Bresolin per “la Stampa”

 

La Commissione europea ha deciso archiviare l' indagine sul monopolio della Siae nella gestione dei diritti d' autore. L' annuncio, salvo clamorosi colpi di scena, è atteso per mercoledì 4 ottobre. La procedura di infrazione era già pronta, ma l' Italia è riuscita a correre ai ripari per schivare la stangata. Un intenso lavoro diplomatico e il (mezzo) passo indietro del governo hanno evitato il peggio.

PAOLO GENTILONI DARIO FRANCESCHINI

 

Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, nei giorni scorsi ha scritto una lettera alla Commissaria Mariya Gabriel (Digital Economy) in cui annuncia l' impegno italiano a rivedere la normativa nella prossima Legge di Stabilità. Per Bruxelles - che di solito attende di vedere l' approvazione ufficiale dei provvedimenti - questa volta è bastata la promessa. Anche se, in concreto, potrebbe cambiare ben poco: esperti del settore lamentano il fatto che le nuove norme sono solo un escamotage che di fatto non intaccherà il monopolio Siae.

 

SEDE SIAE

Una prima intesa informale con Bruxelles era stata raggiunta all' inizio del mese a Venezia, durante un incontro tra il ministro e la commissaria bulgara a margine della Mostra del Cinema. L' impegno è stato poi formalizzato nero su bianco in una paginetta e mezza spedita a Bruxelles nei giorni successivi, considerata «esaustiva» dalla direzione generale «Connect» guidata dall' italiano Roberto Viola. Nella missiva, firmata anche dal sottosegretario agli Affari Ue Sandro Gozi, Franceschini spiega che il governo «conferma la propria volontà () di presentare in Parlamento un intervento legislativo puntuale che possa ulteriormente migliorare l' efficienza del sistema di gestione dei diritti d' autore».

fedez chiara ferragni

 

La lettera - visionata da «La Stampa» - spiega che la nuova normativa consentirà «a tutti gli organismi di gestione collettiva operanti nel territorio dell' Unione non solo di rappresentare i propri associati, ma anche di procedere direttamente alla raccolta dei diritti senza l' obbligatoria intermediazione della Siae». Vittoria per Fedez, Rovazzi & C., che hanno affidato i loro diritti a Soundreef? Non proprio. Perché teoricamente finisce l' esclusiva della Siae. Ma nella pratica continuerà.

 

Tutto sta nella distinzione tra «organismi di gestione collettiva» ed «enti di gestione indipendenti». I primi, infatti, devono rispettare una serie di parametri, ma soprattutto devono essere società «senza fini di luco e/o controllate dai propri associati autori ed editori». Rispondono ai criteri, per esempio, i corrispettivi della Siae negli altri Paesi, come la francese Sacem o la tedesca Gema.

 

ROVAZZI

Con la legislazione futura - che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2018 - questi «organismi di gestione collettiva» avrebbero la possibilità di operare in Italia (anche se difficilmente lo faranno). Secondo Bruxelles questo intervento basterebbe ad allineare il quadro normativo italiano alla direttiva Barnier. Per le società a fini di «lucro» come Soundreef, invece, ci sarà sì la possibilità di raccogliere i diritti degli artisti, ma soltanto a patto che si accordino o si associno agli organismi autorizzati come la Siae. Non potranno agire sul mercato in un regime di libera concorrenza.

 

Juncker1

La decisione di Bruxelles arriva sulla fiducia, senza attendere che il provvedimento entri effettivamente in vigore (il doppio passaggio parlamentare è sempre un' incognita). Dietro a questa scelta ci sono sostanzialmente due motivazioni. La prima è che - anche all' interno della stessa Commissione - c' erano alcuni dubbi sulla legittimità della procedura, visto che una recente sentenza della Corte di Giustizia dell' Ue aprirebbe a margini di discrezionalità. La seconda è più politica: in questa fase, così come accade in altri settori (per esempio sul controllo dei conti pubblici), Bruxelles non ha alcuna intenzione di avviare battaglie con l' Italia. Sta per iniziare la campagna elettorale e la Commissione, che teme l' avanzata delle forze anti-sistema, è chiaramente schierata al fianco del governo.

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