renzi franceschini

VOLANO GLI STRACCI, PD LACERATO, MINISTRI CONTRO - LOTTI: 'BASTA DISCUSSIONI INTERNE'. FRANCESCHINI: 'SONO APPENA INIZIATE' – I RENZIANI ACCUSANO GLI UOMINI DEL MINISTRO DI FARE CASINO PERCHE’ COL LIMITE DEI TRE MANDATI, DARIO NON PUO’ ESSERE RICANDIDATO – LA REPLICA: 'MACCHE’, MATTEO VUOLE UN PARTITO A SUA IMMAGINE' (HAI CAPITO CHE SCOPERTA!)

 

Carlo Bertini per la Stampa

 

RENZI LOTTIRENZI LOTTI

Ora la polemica si sposta nel governo, con uno scontro diretto tra due ministri di Gentiloni. «Renzi è stato scelto da due milioni di persone, fine della discussione». Quando parla Luca Lotti è come se parlasse Matteo Renzi. «La discussione è appena iniziata», ribatte a brutto muso Dario Franceschini. Se non fosse abbastanza chiaro, la guerra è dichiarata. Le parole del braccio destro del segretario tagliano con l' accetta qualsiasi voglia di protrarre a lungo il dibattito-scontro acceso da due giorni sulle sorti del Pd del centrosinistra.

FRANCESCHINIFRANCESCHINI

 

Un dibattito che invece avrebbe come unico scopo la testa del leader, questa la convinzione in casa renziana, tanto che ci pensa il portavoce del partito Matteo Richetti a spegnere eventuali speranze: «Escludo categoricamente un passo indietro di Renzi da segretario del Pd». E l' altro fedelissimo Andrea Marcucci con il suo «basta con le polemiche ed i distinguo», interpreta la richiesta di moratoria del leader, che dirà la sua venerdì a Milano all' assemblea dei circoli. Ma in ogni caso, l' occasione di metter all' angolo Franceschini sarà la direzione dove Renzi ha la maggioranza assoluta.

matteo richettimatteo richetti

 

La novità è che ora i big ribattono colpo su colpo, non ne fanno passare una allo stato maggiore: è il segnale che tutte le guarnigioni si preparano alla battaglia. Ha letto Franceschini che dice che vi state isolando? «Credo che non ci sia molto da rispondere», ribatte acido Lotti a Repubblica tv. «Non possiamo rimettere sempre in discussione tutto. Abbiamo votato, pochi giorni fa, abbiamo fatto le nostre primarie: in due milioni hanno espresso il loro voto a Renzi. No al logoramento interno».

 

Giuliano Pisapia3Giuliano Pisapia3

«A dire la verità la discussione è appena iniziata», ribatte il ministro della Cultura. «In un partito che si chiama democratico, discutere civilmente e apertamente del proprio futuro e di come andare alle prossime elezioni, se da soli o in coalizione, è una cosa normale, positiva e utile, che non comporta la messa in discussione della leadership del segretario che abbiamo eletto insieme alle primarie. Francamente siamo all' abc della democrazia interna».

lorenzo guerinilorenzo guerini

 

Questo pressing del principale alleato interno è visto con sospetto dallo stato maggiore del partito. I segnali di smarcamento sono molteplici, uno di questi è la partecipazione alla manifestazione di Giuliano Pisapia sabato a Roma di un europarlamentare della corrente come David Sassoli. Gli ambasciatori si muovono, il coordinatore del Pd Guerini parla fitto fitto alla Camera con Franceschini.

 

Dopo qualche ora le versioni del colloquio trapelano: i due se le son dette, da ex Dc decifrando pure al volo i segnali. I renziani più smaliziati dicono che il problema sono le candidature e le deroghe ai tre mandati che molti esponenti dell' area Franceschini devono ottenere.

 

DAVID SASSOLI GUARDA LONTANO DAVID SASSOLI GUARDA LONTANO

Dalla parte opposta, gli uomini di Dario negano piccati: macché, la verità è che Renzi non può dire che fa un Pd inclusivo per poi sbeffeggiare tutti, sta facendo una sorta di partito a sua immagine per la gestione del potere, prefigurando alleanze con la destra dopo il voto, un partito che non sta più nel campo di centrosinistra. La saga dei veleni è ricominciata.

 

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