giorgia meloni marcello de angelis

VOLETE SAPERE CHI CHIAMÒ LA 27ENNE MELONI ALLA CONVENTION “ATREJU” DEL 2004? MA OVVIAMENTE MARCELLO DE ANGELIS E LA SUA BAND 270BIS - ALL'EPOCA LEI AVEVA IL COMPITO DI TRASFORMARE LA PICCOLA INIZIATIVA ROMANA IN UNA FESTA NAZIONALE. E QUALE OCCASIONE MIGLIORE PER SCALDARE IL PUBBLICO DAL CUORE NERO CHE PORTARE SUL PALCO CANZONI COME “CLARETTA E BEN” O “SETTEMBRE NERO”, DOVE DE ANGELIS MOSTRA UN PESANTE E BRUTALE ANTISEMITISMO – BERIZZI: “FA UN CERTO EFFETTO VEDERE I 270BIS ESIBIRSI AD ATREJU CON MELONI GRAN MADRINA, PERCHÉ ATREJU OGGI È UNA KERMESSE POLITICA PATINATA, CON DIBATTITI POLITICI E BIG DELLA DESTRA DI GOVERNO...” – VIDEO

 

 

Estratto dell'articolo di Paolo Berizzi per www.repubblica.it

 

LA DUCE VITA - MEME BY EMILIANO CARLI

Pubblico scatenato, croci celtiche, saluti romani e tricolori. Sul palco lui, il front man Marcello De Angelis con la sua band 270bis (dall’articolo del codice penale che punisce “chiunque promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico, ndr).

 

L’ex terrorista nero, oggi capo della comunicazione della Regione Lazio al centro da giorni dello scontro politico, canta “Claretta e Ben”, uno dei brani cult - dedicato a Claretta Petacci e Benito Mussolini - del gruppo musicale che De Angelis ha fondato nel 1993. Anno 2004, Atreju, festa nazionale di Azione Giovani. Presidente dell’organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale, all’epoca, era una ventisettenne Giorgia Meloni. [...]

 

Meloni e De Angelis posano abbracciati in una foto ufficiale. Quando lui si esibisce ad Atreju indossa una maglietta bianca e alla fine dell’esecuzione di Claretta e Ben distende il braccio in risposta ai saluti fascisti della folla. Altro brano dei 270bis, tra i gruppi più conosciuti e apprezzati nel circuito fascio-rock, è la famigerata Settembre nero, del 1995.

 

giorgia meloni marcello de angelis

È la canzone nella quale De Angelis canta “ebrei razza di mercanti, con l’oro hanno comprato la mia casa. Cantano la pace e ci violentano le donne”. L’ex terrorista di Terza Posizione, poi diventano giornalista e deputato, dice oggi di essere pentito e di provare orrore per quel testo, “ma non posso tornare indietro”. Parole sulla cui genuinità si potrebbe discutere visto che, l’anno scorso – non venti o trenta anni fa - lo stesso De Angelis ha pubblicato un post inequivocabile sul rituale nazifascista del solstizio d’inverno (ci torniamo tra poco).

 

Ma restiamo ai 270bis. Il concerto ad Atreju 2004 – con il pubblico in estasi mentre De Angelis canta di “camicie nere” e “Acca Larentia” - è una delle centinaia di esibizioni della band in Italia e in Europa. A partire dai primissimi anni ’90. Concerti che, ritualmente, venivano accompagnati da saluti romani e cori fascisti inneggianti a Mussolini. [...]

 

Blindato da Rocca e Meloni

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Come è noto, nella parabola di De Angelis vita artistica e vita politica sono sempre state intrecciate. Sempre nel segno dell’estrema destra e del neofascismo. Fa però un certo effetto vedere - 19 anni fa - i 270bis esibirsi ad Atreju con Meloni gran madrina, in quanto, appunto, presidentessa di Azione Giovani. Fa effetto perché Atreju oggi è una kermesse politica patinata, con dibattiti politici e big della destra di governo. Niente più croci celtiche e inni fascisti, niente più 270bis, ma, appunto, un appuntamento quasi “istituzionale”. Che salda l’attuale classe dirigente di governo con quella futura. Meloni è, tra tanti, uno dei nomi ascrivibili alla cosiddetta generazione “Atreju”. I giovani di An che hanno fatto carriera e oggi sono, appunto, premier, ministri, viceministri, deputati. La presenza di De Angelis a Atreju, con le sue canzoni estremiste e antisemite, colpisce. E fa riflettere.

 

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Tanti continuano a chiedere con forza le sue dimissioni da quando, a cavallo dell’ultimo anniversario della strage fascista di Bologna (2 agosto 1980), pubblicò un post revisionista nel quale negava la matrice neofascista della strage e si diceva convinto e a conoscenza dell’innocenza di chi - gli ex terroristi dei Nar e di Terza Posizione - per quella strage è stato condannato con sentenze definitive. Lui di dimettersi non ci pensa nemmeno, e finora è stato difeso-blindato dal presidente del Lazio, Rocca. Una difesa “politica” evidentemente condivisa-avallata dal partito di Giorgia Meloni e dunque dalla stessa premier. C’entra qualcosa, in questo quadrato intorno a De Angelis, il fatto che la sua band 270bis non si è esibita solo a festival neri e nei circuiti più estremi, ma anche, appunto, nella Atreju di Giorgia, all’epoca a capo di Azione Giovani? [...]

 

 

 

 

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