russia cina putin xi jinping

LA CINA E’ IN GUERRA E NON E’ DALLA NOSTRA PARTE – WASHINGTON HA INSERITO CINQUE AZIENDE CINESI NELLA LISTA NERA DEL COMMERCIO CON L’ACCUSA DI SOSTENERE L'INDUSTRIA MILITARE E DELLA DIFESA RUSSA: SI TRATTA DI “CONNEC ELECTRONIC”, “KING PAI TECHNOLOGY”, “SINNO ELECTRONICS”, “WINNINC ELECTRONIC” E “WORLD JETTA LOGISTICS” – ALLA BLACK LIST SONO STATE AGGIUNTE ANCHE ALTRE 31 SOCIETÀ PROVENIENTI DA RUSSIA, EMIRATI ARABI UNITI, LITUANIA, PAKISTAN, SINGAPORE, REGNO UNITO, UZBEKISTAN E VIETNAM – MA DELLE 36 AZIENDE COMPLESSIVAMENTE AGGIUNTE ALLA LISTA, 25 HANNO UNA BASE OPERATIVA IN CINA…

Valeria Robecco per “il Giornale”

 

Xi Jinping e Vladimir Putin

Torna a salire la tensione tra Washington e Pechino, e questa volta le scintille scoppiano a causa dell'invasione russa dell'Ucraina. L'amministrazione di Joe Biden ha infatti deciso di inserire cinque aziende cinesi nella lista nera del commercio accusandole di sostenere l'industria militare e della difesa di Mosca, mossa che ha scatenato l'ira del Dragone.

 

Il dipartimento del Commercio, annunciando la misura, ha spiegato che le società prese di mira hanno fornito articoli a «entità preoccupanti» russe prima dell'invasione del 24 febbraio, e «continuano a contrattare per rifornire entità russe che sono elencate tra quelle soggette a sanzioni». Alla black list sono state aggiunte anche altre 31 entità provenienti da Paesi tra cui Russia, Emirati Arabi Uniti, Lituania, Pakistan, Singapore, Regno Unito, Uzbekistan e Vietnam.

 

jake sullivan

Delle 36 aziende complessivamente aggiunte alla lista, 25 hanno una base operativa in Cina. «Questa azione invia un potente messaggio a entità e individui in tutto il mondo che se cercheranno di sostenere la Russia, gli Stati Uniti li taglieranno fuori», ha spiegato il sottosegretario al Commercio per l'industria e la sicurezza Alan Estevez. La Cina, tramite la sua ambasciata a Washington, ha detto di «non aver fornito alcuna assistenza militare né alla Russia né all'Ucraina», avvertendo che avrebbe adottato «misure necessarie» per proteggere i diritti delle sue società e sostenendo che le sanzioni violano il diritto internazionale.

 

putin xi jinping

Mentre il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian non ha confermato ma neppure smentito le accuse, ripetendo tuttavia l'opposizione alle sanzioni statunitensi contro Mosca. «Cina e Russia - ha sottolineato - svolgono la normale cooperazione commerciale sulla base del rispetto reciproco e del reciproco vantaggio. Ciò non dovrebbe avere interferenze o limitazioni da terze parti».

 

Le aziende colpite, alcune con sede a Hong Kong, sono Connec Electronic, King Pai Technology, Sinno Electronics, Winninc Electronic e World Jetta Logistics. L'inserimento nella lista nera comporta che i fornitori statunitensi delle società sanzionate hanno bisogno di una licenza del dipartimento del Commercio prima di poter effettuare la spedizione dei loro prodotti. Pur affermando che la Cina sembrava in generale rispettare le restrizioni contro la Russia, il governo americano ha promesso di monitorare da vicino la situazione e di applicare rigorosamente le normative.

 

jake sullivan

Negli ultimi due mesi il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e il capo del Pentagono Lloyd Austin hanno avvertito le controparti cinesi che Washington avrebbe intrapreso un'azione decisa se Pechino avesse fornito a Mosca equipaggiamento o assistenza militare.

 

Un funzionario della Casa Bianca ha ammesso che «non abbiamo visto la Cina fornire alla Russia equipaggiamento militare o eludere sistematicamente le sanzioni», ma la decisione di inserire le società nella lista nera riguarda la più ampia preoccupazione per i legami tra i due Paesi. Nel frattempo è emerso che gli Stati Uniti e i loro alleati hanno congelato oltre 330 miliardi di dollari in beni russi dall'inizio del conflitto.

 

VLADIMIR PUTIN XI JINPING BY EDOARDO BARALDI

Nel dettaglio - come riferito in una nota della task force degli occidentali incaricata di rintracciare le attività delle élite di Mosca (Repo) diffusa dal Tesoro Usa - sono stati bloccati 30 miliardi di dollari di beni di oligarchi o funzionari russi, e congelati circa 300 miliardi di dollari dalla Banca centrale russa.

Il gruppo è stato costituito il 17 marzo, tre settimane dopo l'invasione dell'Ucraina, e tra i suoi membri ci sono alti funzionari della finanza e della giustizia di Usa, Australia, Francia, Canada, Germania, Giappone, Italia, Gran Bretagna e Commissione Europea.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…