zingaretti pirozzi

LA VITTORIA DIMEZZATA DI ZINGARETTI - IL GOVERNATORE DEL LAZIO NON HA LA MAGGIORANZA IN CONSIGLIO REGIONALE – A QUESTO PUNTO DOVRÀ DIALOGARE CON L' OPPOSIZIONE: POTREBBE ESSERE PIROZZI-"PERDOZZI", DECISIVO PER LA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA, AD AIUTARE “ZINGA”? IL SINDACO DI AMATRICE SMENTISCE…

Nicola Zingaretti

Angelo Amante per il Giornale

 

L' unica vittoria ottenuta dalla sinistra nella tornata elettorale di domenica, ha il beffardo sapore dell' incompiuta. Nicola Zingaretti, appena riconfermato alla guida della Regione Lazio, non ha la maggioranza in consiglio regionale. Il centrosinistra ha ottenuto 24 consiglieri, che diventano 25 se si considera lo scranno riservato al presidente eletto. I 26 consiglieri di opposizione sono suddivisi tra centrodestra, Movimento 5 Stelle e la lista guidata dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi.

 

stefano parisi antonio tajani

E così Zingaretti, sopravvissuto alla Waterloo del 4 marzo, si ritrova in minoranza alla Pisana prima ancora di cominciare il secondo mandato. Ad assicurare un pieno successo al presidente eletto non è bastato neppure il 3 per cento ottenuto da Liberi e Uguali, che nel Lazio, a differenza che in Lombardia, ha corso sotto le insegne del centrosinistra.

 

A rovinare i piani di Zingaretti è stato il risultato ottenuto da Stefano Parisi, che ha mancato di poco una clamorosa rimonta. Il candidato del centrodestra ha raccolto il 31 per cento. Circa un punto e mezzo in meno rispetto al vincitore. Il centrodestra comunque è riuscito a portare a casa 14 consiglieri.

 

A questo punto, Zingaretti dovrà aprire il dialogo con l' opposizione. Il presidente ha già fatto sapere che incontrerà Parisi la prossima settimana.

 

GENTILONI ZINGARETTI

Sulla sconfitta dell' ex candidato sindaco di Milano, eletto in consiglio in quanto secondo classificato alle regionali, ha influito il risultato di Pirozzi.

 

Con la sua civica il sindaco di Amatrice ha ottenuto 151mila voti, quasi il 5 per cento del totale. Voti drenati, almeno in parte, dal bacino elettorale del centrodestra. Il primo cittadino siederà in prima persona alla Pisana, e qualcuno suggerisce che potrebbe essere lui stesso a puntellare la maggioranza.

 

Pirozzi, interpellato da il Giornale, smentisce: «Io mi sono candidato contro, starò all' opposizione. L' accordo lo farà sicuramente qualcuno dalla parte di Parisi, basta che se ne sfili uno». Ma nel centrodestra non gli credono. Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d' Italia, definisce Pirozzi «utile idiota di Amatrice» e lo accusa di stare dalla parte del governatore: «Se Perdozzi, dopo aver sostenuto Zingaretti, non lo soccorrerà in Consiglio, si può iniziare a pensare a un altro election day».

sergio pirozzi

 

Commenti simili arrivano da Marco Marsilio, portavoce di FdI nel Lazio: «Zingaretti non ha la maggioranza e si trova al secondo mandato solo grazie alla complicità di una candidatura di disturbo che, come previsto, serviva solo a dargli la possibilità di vincere». Marsilio chiude a ogni ipotesi di appoggio alla giunta: «Non saremo certo noi a fare da stampella a Zingaretti».

 

La risposta di Pirozzi a Rampelli non si fa attendere: «Non so chi sia. Si preoccupasse di FdI, che malgrado i tanti deputati non ha incrementato quasi di niente la percentuale al livello nazionale». I 5 Stelle, che hanno candidato Roberta Lombardi, sono arrivati terzi.

 

zingaretti pirozzi lombardi

Forti di quasi il 27 per cento dei consensi, i grillini hanno eletto dieci consiglieri. E non chiudono a priori al dialogo con il presidente: «Il confronto sarà sul merito dei provvedimenti, senza pregiudizi e con maturità, nell' interesse dei cittadini», hanno spiegato alle agenzie di stampa i consiglieri uscenti Devid Porrello e Valentina Corrado. Contatti con Zingaretti, per il momento, non ce ne sono stati. Dice ancora Porrello: «La mia impressione è che si rivolgerà a pezzi più piccoli, non a una opposizione grossa come noi».

sergio pirozzi 2

 

nicola zingaretti

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?