“SE CI ORGANIZZIAMO BENE, IN ITALIA AVREMO L’IMMUNITÀ DI GREGGE ENTRO LA FINE DEL 2021” - WALTER RICCIARDI: “IL VACCINO SARÀ APPROVATO DALL'EMA SARÀ CERTAMENTE SICURO - LE DECISIONI DELLA POLITICA SONO COSTANTEMENTE IN RITARDO. IL LOCKDOWN DOVEVA ESSERE FATTO NELLE CITTÀ METROPOLITANE A INIZIO OTTOBRE, MA SE NON LO FACCIAMO ADESSO CHE SIAMO IL PAESE CON IL RECORD EUROPEO DEI MORTI QUANDO LO FACCIAMO?”
Maria Rosa Tomasello per “la Stampa”
L'ultimo passo, prima di arrivare al primo italiano che sarà vaccinato contro il Covid-19, sarà il via libera dell'Agenzia italiana per il farmaco. E l'autorizzazione, assicura Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all'Università Cattolica di Roma, potrebbe arrivare in tempi record: «Secondo me in 24 ore si può fare».
L'Aifa potrebbe riunirsi anche il giorno di Natale?
«Non so, ma so che i ministri europei vogliono garantire che il vaccino arrivi ai cittadini il più rapidamente possibile: tutto quanto si potrà fare per accelerare sarà fatto».
L'Ema si riunisce il 21 dicembre per esprimere il proprio parere, in Germania si ipotizza che la prima vaccinazione potrebbe essere fatta il 26 dicembre, mentre il ministro finora ha parlato dei primi 15 giorni di gennaio. L'Italia rischia di arrivare in ritardo?
«No, i ministri di otto Paesi europei hanno concordato di coordinarsi in modo da partire tutti insieme. Dopo l'ok dell'Ema, le agenzie nazionali approveranno rapidamente: da quel momento in poi i vaccini potranno essere somministrati sul territorio nazionale. Io credo che dal via libera dell'Ema entro 24- 72 ore si potrà iniziare a vaccinare».
Una data simbolica o l'inizio della vaccinazione di massa?
walter ricciardi al meeting di rimini
«Sarà l'inizio della vaccinazione, ma non di massa. Non è che dal giorno zero si potranno fare milioni di dosi: se ne potranno somministrare migliaia anche perché le dosi all'inizio saranno relativamente poche. Per questo i Paesi hanno stabilito priorità funzionali a proteggere innanzitutto il personale sanitario e le persone più fragili, a partire dagli anziani ospiti delle residenze sanitarie. Via via saranno coperti pezzi sempre più ampi della popolazione».
Quando arriverà il vaccino sul nostro territorio?
«Verrà spedito subito dopo l'approvazione dell'Aifa, perché prima non potrebbe circolare. Ma visto che partirà dal Belgio, in due ore potrà essere in Italia».
L'accelerazione si è resa necessaria perché l'epidemia continua a mietere migliaia di vittime in tutto il mondo. Ma sulla sicurezza del vaccino restano dubbi, anche in qualche suo illustre collega...
«Dal momento in cui, dopo essere stato approvato dall'Fda, sarà approvato dall'Ema sarà certamente sicuro e sulla base delle nostre conoscenze tutti coloro che hanno fragilità o rappresentano un pericolo per gli altri dovranno vaccinarsi».
C'è chi ipotizza la vaccinazione obbligatoria per i sanitari, lei che ne pensa?
«Che nel migliore dei mondi possibili il personale sanitario dovrebbe fare la vaccinazione. Credo che sia opportuna una copertura massiccia, ma se non sarà sufficiente la semplice promozione concordo che per alcune categorie sarebbe opportuno introdurre l'obbligo. Ma confido che non sarà necessario».
walter ricciardi al meeting di rimini 2
Il vaccino di AstraZeneca che sembrava quello su cui l'Italia faceva maggiore affidamento è in ritardo...
«Non è vero che contassimo di più su questo vaccino: l'Europa ha fatto i contratti e ha distribuito tutti i vaccini in funzione della popolazione. Ora stiamo aspettando le decisioni dell'azienda: il vaccino è immunogeno e sicuro, ma ha avuto un problema perché metà dose seguita da una dose intera come richiamo è la modalità più efficace, mentre la dose piena lo è meno: noi speriamo che sia registrato perché l'azienda ha grande capacità produttiva e può risolvere i problemi di quantità».
Quando sarà raggiunta l'immunità di gregge?
«Ci vorranno molti mesi: se ci organizziamo bene direi entro la fine del prossimo anno».
L'arruolamento di medici e infermieri per la vaccinazione non è ancora iniziata. Anche qui siamo in grande ritardo?
«No, il piano sta marciando. Il personale sanitario c'è ma naturalmente va incrementato e per questo sono stati stanziati fondi per reclutare 16 mila persone».
Il Cts ha chiesto misure più restrittive durante le feste, ma nonostante la gravità della pandemia gli italiani sono stanchi e confusi per i segnali contraddittori arrivati dalla politica...
«Non lo dica a me. Io ho chiesto dal 2 ottobre di chiudere ma noi consigliamo, poi i politici decidono. So solo che il ministro Speranza ha sempre privilegiato la salute perché senza non c'è l'economia. Tutte le decisioni prese hanno danneggiato salute ed economia».
Decisioni sbagliate quindi?
«Decisioni costantemente in ritardo. Il lockdown doveva essere fatto nelle città metropolitane a inizio ottobre, ma se non lo facciamo adesso che siamo il Paese con il record europeo dei morti quando lo facciamo? Chiude l'Olanda, che ha la metà dei nostri morti, la Germania, che ne ha un terzo, non capisco questa esitazione. Se non prendessimo misure adeguate saremmo destinati a una tragedia nazionale».