bassetti salini

COLPI BASSETTI ALLA RAI - IN VISTA DELL'OPERAZIONE ENDEMOL-BANIJAY, SENZA ATTENDERE IL GIUDIZIO DELL'ANTITRUST, SALINI HA TAGLIATO ''LA PROVA DEL CUOCO'' E ''VIENI DA ME'' - LA RAI DEVE DIVENTARE PIÙ COMPETITIVA, E NON RISCHIARE DI ESSERE UNA SCATOLA VUOTA IN BALIA DELLA POLITICA - LA TV GENERALISTA AVRÀ VITA LUNGA, MA AMAZON E NETFLIX ALLA FINE DEL 2020 AVRANNO IN ITALIA 11 MILIONI DI ABBONATI"

 

Ilaria Ravarino per ''Il Messaggero''

elisa isoardi e il cane zenit 5

 

Milanese, 56 anni, Paolo Bassetti è l'uomo che, insieme al fratello Marco, vent' anni fa ha portato nella tv italiana reality e talent show. Lo ha fatto fino al 2018, come ad della Endemol Shine (la madre del Grande Fratello), prima di passare al ruolo di punta, per Italia e Spagna, della Banijay, gruppo italo-francese con DeAgostini tra i soci di controllo, guidato dal fratello di sette anni più grande, Marco Bassetti (marito della senatrice Stefania Craxi).

 

Con l'acquisizione di Endemol Shine ormai a un passo, il gruppo si avvia a diventare la più grande società di produzione in Europa. «Siamo orgogliosi del nostro cuore italiano dice Bassetti - qualche collega ha gridato allo scandalo perché gli internazionali lavorano in Rai, e poi ha fatto affari con gruppi che sono di fondi americani (il riferimento è a Simona Ercolani, che ha venduto la sua Stand By Me, ndr)».

PAOLO BASSETTI

 

Con Endemol fate il 69% delle produzioni Rai, 1923 ore di trasmissioni. È un monopolio o no?

«In Inghilterra, Francia e Germania produciamo con la tv pubblica 7-8 volte più che in Italia. Senza polemiche. Il conteggio delle ore è ingannevole: 450 ore l'anno di Vieni da me costano quanto tre ore di fiction. Il calcolo come fa l'antitrust anche in Europa va fatto sul fatturato. E poi si tratta di co-produzioni: la Rai produce il 70/80% del budget, noi il 20/30%».

vissani isoardi

 

Perché La prova del cuoco di Rai1 e Vieni da me di Rai2 sono saltati?

«In vista dell'acquisizione di Endemol l'antitrust sta controllando le nostre aziende e tutto il mercato italiano. La Rai però, senza attendere - come avrebbe dovuto - il giudizio, ha tagliato La prova del cuoco a Endemol e Vieni da me a Banijay. Lasciando molte persone senza lavoro».

 

La casa nel bosco di Rai1 di Antonella Clerici si fa?

«Non posso rispondere. Riguarda Endemol».

MARCO BASSETTI

 

I vostri Pechino Express su Rai2 e Il Paradiso delle signore su Rai1 sono confermati?

«La Rai per Pechino aveva un impegno per due anni di contratto, ma ne ha firmato uno solo. E al momento tutto tace. Essendoci già impegnati economicamente con il proprietario del format, non escludo scenari diversi. Per Il Paradiso delle signore termineremo le puntate rimaste in sospeso. Abbiamo investito su questi due titoli 10 milioni».

pechino express

 

Serie: novità in cantiere?

 

«Una per Mediaset e una per Rai, la serie medica Lea con Vanessa Incontrada: abbiamo pagato l'opzione per partire a marzo, ma il virus ha fermato tutto. Dobbiamo capire se Incontrada sarà ancora disponibile».

 

Che ne pensa di Tinny Andreatta, l'ormai ex direttrice di Rai Fiction passata a Netflix?

«La stimo, ha fatto un gran lavoro (Montalbano, L'amica geniale etc. ndr). In Rai si rischia di non avere prospettive: la politica troppo presente e il tetto non aiuta».

 

È contrario al tetto ai compensi?

FABIO FAZIO E LUCIANA LITTIZZETTO

caterina balivo 2

«Sì. Così quelli bravi interni se ne vanno e quelli bravi esterni non verranno mai».

 

A proposito: due milioni e 200 mila euro a Fabio Fazio sono troppi?

«Fazio è una risorsa. Che tempo che fa è la sintesi perfetta di servizio pubblico e intrattenimento, ottimi ascolti e raccolta pubblicitaria. Su Rai1 dalle 20.30 a mezzanotte costava solo 400 mila euro a puntata: la rete, per coprire le tre fasce, oggi spende tre volte tanto. Si autoproduce? Nel mondo lo fanno tutti i grandi showman. Ed è vergognoso cambiare in corsa le regole».

FABIO FAZIO MATTIA SANTORI

 

Mercato dei format: chi vince?

«Gruppi consistenti che possano rischiare, investire e attirare talenti, scelti dalle emittenti per ottenere creatività, titoli sicuri e senza sprechi. Sui progetti originali investiamo 10 milioni l'anno. Solo in Italia, l'anno scorso, quasi due».

 

E se la Rai volesse produrre tutto da sola?

«Più di così? Tra il 2018 e il 2019 ha prodotto internamente quasi l'80%. Caso unico in Europa. Alla Bbc produzione interna e produttori esterni competono alla pari, con criteri meritocratici e percentuali prestabilite. In Inghilterra il mercato delle produzioni dal 2008 è quadruplicato, in Francia e Germania è raddoppiato. Da noi ha perso il 20 per cento».

vanessa incontrada

 

Perché?

«La Rai ha 14 mila dipendenti e tanti centri di produzione da mantenere attivi. La Bbc, che tutti prendono a modello, attraverso un accordo con i produttori ha fatto confluire 4500 interni nella produzione esterna. Il mercato, così potenziato, negli anni ha creato altri 15 mila posti di lavoro».

 

Ciclicamente si parla di una Rai senza pubblicità: è un'ipotesi praticabile?

«Solo aumentando il canone, ma è impopolare. La Rai ha il canone più basso fra i maggiori paesi europei, a fronte del primato degli indici di ascolto. Se si levano 600 milioni di pubblicità e se ne recuperano 150 con il canone, senza un piano di ristrutturazione, come si colmerà il gap? Senza queste entrate la Rai produrrà meno. E crescerà la disoccupazione nel settore. Non sono tra quelli che pensano che una Rai senza pubblicità possa favorire qualche editore».

 

E allora?

FABRIZIO SALINI

«Si andrebbe verso un felice declino, come nel Paese. Oggi prevalgono egualitarismo ed assistenzialismo, non si premiano talento e merito».

 

Che dovrebbe fare la Rai?

«Sistema, dentro e fuori l'azienda. La Rai deve diventare più competitiva, e non rischiare di essere una scatola vuota in balia della politica. La tv generalista avrà vita lunga, ma le nuove piattaforme saranno sempre più centrali. Amazon e Netflix alla fiine del 2020 avranno in Italia 11 milioni di abbonati».

 

vincenzo de luca da fabio fazio 8

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….