IL VIDEO DELLO SCAZZO TRA STEFANO BANDECCHI E SARA MANFUSO
Lettera di Sara Manfuso a Dagospia
Caro Dago,
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Bandecchi è un nome e una certezza: sessismo. Dopo le scioccanti frasi pronunciate nell’aula consiliare di Terni trasformatasi in un “bar dello sport” (dove lo sport è trattare le donne come oggetti) il sindaco ha pensato di ripetere l’errore. Questa volta con me e in diretta televisiva. Perché lui, il Napoleone de’ noantri, si sente rappresentativo del pensiero del popolo - come afferma con convinzione - e ama per questo concedersi alla telecamere, senza troppe preghiere.
Non a caso, sul suo IG scrive compiaciuto di se stesso: "Chi va in tv a Capodanno ci va tutto l'anno", per un servizio di Striscia La Notizia postato proprio il 1 Gennaio. Peccato, che la raccolta firme per le sue dimissioni da sindaco cresca di ora in ora. Insomma, avendogli ricordato la differenza tra un uomo (animale dotato di raziocinio) e l’animale (puro istinto) stamani ha ritenuto di rivolgermi - dai piani bassi del suo maschilismo - un: “Lei è molto carina, ma non ha capito”.
STEFANO BANDECCHI IN CONSIGLIO COMUNALE
Ecco, Signor Bonaparte, a me continua a non esser chiaro cosa c’entri l’aspetto fisico di una donna con i contenuti di una argomentazione da questa pacatamente esposta. O, magari, intendeva dire che una donna bella faccia fatica a capire? Pregiudizio contenuto in quelle parole. Fattole notare anche questo, la sua replica è stata: “allora, le dico che è brutta come la fame”.
Passare a insultare la donna "molto carina" che ha osato manifestare quel dissenso tanto difficile da accogliere quando non si è persone solide. Non a caso, stamani non ha perso occasione per mostrare la debolezza - pur sempre pericolosa - celata nella retorica maschilista.
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