MAX MARIOLA, FACCE DU’ SPAGHI! “LA MIA CARBONARA A 28 EURO? UNO SHOW OLTRE CHE UN PIATTO, PER MILANO È PURE POCO” – IL CUOCO STAR DELLA RETE SI RACCONTA A PARTIRE DAL TORMENTONE “THE SOUND OF LOVE” (CIOÈ IL SUONO DELLA PASTA QUANDO VIENE MANTECATA): “EROTICO, COME MOLTE COSE IN CUCINA" – GLI INIZI ("PULIVO GRATIS LE CUCINE"), IL RISTORANTE A MILANO (“QUI C’È UN’ARIA PARTICOLARE: IO LA DEFINISCO “ACQUA GASSATA”), I VIDEO ("DIETRO I FILMATI C'È MIA MOGLIE, IL MIO GRILLO PARLANTE") E LE RICHIESTE STRANE: “UNA VOLTA MI HANNO CHIESTO DI ANDARE A CUCINARE SU UN’ISOLA PRIVATA TURCA E…” – VIDEO

Condividi questo articolo


 

 

 

Chiara Severgnini per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

max mariola max mariola

Max Mariola da grande voleva fare il cuoco. E ci è riuscito. Poi, dopo anni passati ai fornelli, lavorando per Gambero Rosso Channel ha capito di stare simpatico alla videocamera: intuizione preziosa. Oggi ha 9 milioni di seguaci tra TikTok, Instagram, Facebook e YouTube, stregati dal tormentone «the sound of love» (cioè il suono della pasta quando viene mantecata: «Erotico, come molte cose in cucina»).

 

Oggi guadagna (anche) grazie ai social, scegliendo con cura i brand da promuovere («Se sono credibile è perché non ho mai tradito la gente», rivendica). Ma resta, in primis , un cuoco: nel 2024 ha aperto un ristorante che porta il suo nome. Non nella sua amata Roma, però, ma a Milano, zona Brera. E se online c’è chi critica prezzi (per alcuni alti) o arredi (c’è chi lamenta: «Mancano le tovaglie»), lui sceglie di concentrarsi su chi, nel suo locale, è già stato più volte: «Se i clienti tornano, la direzione è giusta. Ma non mi sento arrivato: punto sempre a migliorare».

 

Che lavoro sognava?

«Già a 14 anni volevo fare il cuoco. Ma mio padre, dopo le medie, mi ha costretto a seguire le sue orme. E così ho lavorato per anni nella nostra azienda, una bottega storica di restaurazione di oggetti in metallo prezioso. Poi, quando avevo 22 anni, mio padre è mancato all’improvviso: un dolore enorme che mi ha spinto a cambiare vita».

 

Primo lavoro nel settore?

max mariola cover max mariola cover

«Pulivo una cucina. Gratis. Non avevo fatto l’alberghiero, volevo recuperare: delle persone stupende mi hanno insegnato molto, senza stipendio però. Non è stato facile: papà non ci aveva lasciato debiti, ma neanche soldi. Però penso sia stato importante iniziare dal basso: per gestire una cucina devi conoscerla. E solo chi sa ubbidire sa anche comandare. Poi ho frequentato una scuola privata di cucina. A quel punto avevo uno stipendio, me la sono pagata così: di sera facevo il turno al ristorante, di giorno i corsi».

 

(...)

Perché buttarsi sui social?

«Mia moglie, che è una donna razionalissima, aveva capito che la tv più di tanto non mi poteva dare. Perciò nel 2018 abbiamo iniziato a fare video, girati da lei, per Facebook e YouTube: abbiamo avuto successo e ci siamo buttati. Poi nel 2022 c’è stato un tracollo di visualizzazioni sui video orizzontali: tutto si era spostato sul verticale. E lì ho detto: che faccio? Vado su TikTok? Temevo di essere fuori luogo, con i capelli bianchi.

Invece la mia conoscenza della cucina e il mio linguaggio hanno funzionato».

 

Ora è una star. Sui social ha ricevuto proposte strane?

max mariola max mariola

«Qualcuna. Una volta mi hanno chiesto di andare a cucinare su un’isola privata turca raggiungibile solo in elicottero o in barca».

 

Sua moglie non si mostra mai. Cosa può dirci di lei?

«Ha dieci anni meno di me. È laureata con lode in Management e a differenza mia ama studiare e lo fa di continuo. Per dire, pur essendo straniera ha preso la licenza di guida turistica di Roma: ha studiato tutta la storia della città in una lingua che non è neanche la sua! È lei che sa come riprendere, montare e postare i video».

 

Vostro figlio compare spesso sui suoi social. Una scelta, questa, che divide.

«Lo mostriamo perché pensiamo a un mondo pulito, buono. Ma anche per far capire con che cibo lo abbiamo tirato su: verdure, carne, zero bevande zuccherate. Non conosce le merendine: in casa lo zucchero non c’è proprio».

 

Ha più di 30 anni di esperienza nel mondo della cucina. Come vede il futuro?

«L’Italia dovrebbe puntare a diventare l’alta moda del cibo: mantenere le produzioni e le quantità attuali, ma alzando i prezzi. Come fa Hermès, che infatti ha la lista d’attesa per le Birkin: aumenta i prezzi, non la tiratura».

 

Ma così i prezzi aumentano anche per la gente comune.

max mariola max mariola

«La gente comune deve capire che non si deve comprare per forza il salmone, va bene lo sgombro. E non bisogna comprare gli asparagi a dicembre, ma il broccolo. A Natale trovi le ciliegie del Cile: costano chissà quanto e non sono sostenibili! A chi le compra, e magari ha pure la borsa della spesa ecologica, vorrei dare le botte sulle mani».

 

Come è nata l’idea di aprire un suo ristorante a Milano?

«Io ho smesso di lavorare in una cucina nel 2017: facevo eventi, consulenze, i social... E vivevo bene: stavo a casa, facevo le mie ricette e mi godevo mio figlio. Ma mia moglie, il grillo parlante, ripeteva: non sei un cuoco se non hai un ristorante!

 

Ho scelto Milano perché chiunque qui lavora meglio. Romano, sardo, pugliese, non importa: a casa sua lavora in un modo, a Milano ancora meglio. E poi perché questa città dà molte possibilità a chi ha voglia di fare: è un po’ la nostra Silicon Valley. Ci sono teste meravigliose, gente che fa cose pazzesche e non ha la puzza sotto il naso. Roma è la città più bella del mondo, e mi manca, però qui c’è un’aria particolare: io la definisco “acqua gassata”».

 

Max Mariola e le penne al pesto Max Mariola e le penne al pesto

Sogna di essere segnalato dalle guide gastronomiche?

«Non penso di essere interessante per loro: la mia cucina è così semplice... E poi il mio è un locale insolito: serviamo il carciofo alla giudia in un contesto in cui c’è la musica, non in una trattoria con la tovaglia a quadrucci».

 

Quando nel suo ristorante le persone si mettono a scattare foto per i social, anziché godersi i piatti, cosa pensa?

«Che magari mi seguono da anni: è giusto che facciano una foto ricordo. Sa quanti mi scrivevano per chiedermi di venire a mangiare da me? Ora finalmente ci possiamo abbracciare. È anche un modo per ringraziarli: senza di loro non sono nessuno».

 

Cercandola su Google, esce la domanda: «Quanto costa il suo ristorante?»

«La mia carbonara costa 28 euro, ma è fatta al tavolo: non è solo un piatto, è uno show.

La spesa media è di 60 euro a testa, bevande incluse. In zona è un prezzo basso: bisogna pensare a quanto costano qui un cameriere, l’affitto...».

 

Oggi qual è la sua fonte di reddito principale?

«Gli eventi. Ho scritto anche un libro ma è la cosa che mi ha fruttato di meno: l’ho fatto perché è una soddisfazione. Sui social si può guadagnare tanto, ma ci si può anche smerdare. Dipende dall’ingordigia. Io non sono ingordo: nel 2018 ho rifiutato 38mila euro per tre video e quattro foto, perché avrei dovuto promuovere una pancetta a dadini in vaschetta. Allora quei soldi non li facevo manco in un anno di lavoro, ma ho detto a mia moglie: la mia strada è un’altra. Meglio guadagnare meno ma promuovere prodotti in cui credo».

Fanny Cadeo e Max Mariola Fanny Cadeo e Max Mariola

 

E il ristorante?

«Per ora è un investimento. Se saremo bravi, in un anno copriremo il costo del finanziamento per la costruzione, senza guadagnarci una lira».

 

Prossimo step?

«Un’accademia di cucina online».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!