ROCCO SIFFREDI SCATENA IL PANICO A PORTA A PORTA
Trascrizione di alcuni estratti della puntata di Porta a Porta del 29 maggio 2024
Bruno Vespa: Buonasera a Rocco Siffredi
Rocco Siffredi: Devo fargli i complimenti perché in due minuti avete descritto la mia vita meglio di qualsiasi altro.
BV: Ma questa è l’abitudine della casa. Allora, tornasse giovane, lo farebbe di nuovo?
RS: Sempre. Ma lo dico col cuore perché sono nato per fare questo. Con i pro e i contro è stata difficile e dura avere la libertà di fare quello che uno sogna da bambino, però devo dire che sono nato per fare questo, per questo sono diventato quello che sono diventato in realtà.
BV: E allora perché a un certo punto lei in un'intervista ha detto, il sesso e il diavolo? Vuole tornare a fare il diavolo.
RS: Perché in realtà c'è il pro e il contro nella sessualità, soprattutto nel mondo in cui viviamo, dove viviamo non è sempre ben visto. E quindi soprattutto quanto quando il sesso si si prende il tuo corpo e non decidi più tu, decide lui. Diciamo che fino a quando decidevo io era la cosa più bella che c'era, ma.
BV: Ma è vero che fin da ragazzino ha detto faccio l'attore porno?
RS: Sì. Avevo 12 anni, 11 anni forse. Ho trovato un giornalino buttato da camionisti a Ortona e da lì ho detto: Questa roba qua è veramente pazzesca. Diciamo che da bambino io facevo il chierichetto in chiesa. E mia mamma, il suo sogno era veramente che almeno uno dei figli diventasse prete. Purtroppo la vocazione ce l'ho avuta, ma dall'altro lato.
BV: Beh, però scusi, sua madre al di là del chierichetto, a un certo punto ero orgogliosa anche.
barbara bouchet la badessa di castro
RS: Ho avuto la fortuna di avere dei genitori che erano per la felicità del figlio. Sia mia mamma che mio padre, devo dire, non mi hanno mai ostacolato, ma hanno sempre supportato. Però sono sempre tornata a casa come Rocco Tano, mai come Rocco Siffredi.
BV: C'è qualche donna che è venuta con lei non soltanto per quello che noi non possiamo vedere?
RS: C'è stata, c'è stata sicuramente c'è stata, però la maggior parte delle donne sono molto curiose di me, però dall'altro lato hanno tanta paura di me. Mi dicono tu sei troppo. Voglio dire, poi c'è mia moglie che ha fatto sì che non ho avuto più quella esigenza. Però prima di mia moglie spesso e volentieri avevo ragazze che mi dicevano, posso masturbarmi sui tuoi film, ma non farei mai sesso con te.
BV: Però però questo quando sono venute poi con lei no.
clip dei film di barbara bouchet a porta a porta
RS. Con me? No, perché avevano un po paura, un po timore, spesso e volentieri. Anche le professioniste erano molto timorose.
BV: Non è riuscita mai a tranquillizzare nessuna?
RS: No, diciamo che all'inizio erano timorose, poi si rilassavano.
BV: Senta, come si capisce quando l'amore è vero?
RS: Quello che ho per mia moglie.
alessandro borghi rocco siffredi
BV: Prima mai.
RS: Ho amato la prima ragazza con la quale mi sono innamorato da teenager. Avevo 18 anni e la prima volta che ho dormito con lei tutta la notte ero molto, molto innamorato. Poi mi hanno chiamato a fare il militare e lei non ha voluto aspettare. Gli ho scritto i primi tre mesi tutti, tutti, tutti i giorni. E lei non mi risponde più dopo tre mesi. Finisco il militare , era una ragazza tedesca, finisco il militare e la ritrovo per caso all'uscita di una metro a Parigi. Siamo andati tutti e due a ritrovarci nel ristorante dove ci siamo incontrati. Questa è la prima volta che racconto questa storia. Ci siamo abbracciati ma non sentivo più nulla. Non gli ho perdonato il fatto che non m'ha saputo aspettare.
BV: Però voglio dire, pur essendo molto giovane, non s'era spaventata.
RS: Lei no. Ma devo dire che sono diventato un po’ più bravo, strada facendo non si nasce imparati, Eh.
BV. Senta, il film è vero che ha pianto?
RS: Tante volte. Quandol'ho visto la prima volta perché tutta la mia infanzia la la la difficoltà, la famiglia, il dolore di mia madre, cioè tutta questa roba qui era veramente pazzesco. Devo dire che hanno fatto una serie talmente ben fatta che ho pianto per due mesi. Non una volta, ma più volte c'è stata abbastanza pesante. Ne sono venuto fuori poco tempo fa.
Bv. Il futuro?
RS: Il futuro spero il futuro. Spero veramente di fare il nonno con i miei figli, perché il mio sogno è quello di dare un po’ di più a quello che non ho potuto dare quando ero fuori.
BC: Suo figlio come lo vede? Il futuro di suo figlio?
RS: Tutti e due sono fantastici. Non potevo avere figli migliori, famiglia migliore e moglie migliore di quello che è mia mamma secondo me, ma mi ha mandato. Sono sempre convinto che è stata mia madre.
[...]
BV: Allora ci hanno raggiunto Barbara Bouchet, che negli anni settanta-ottanta stata protagonista di molti film che piacevano molto anche al giovane Rocco Siffredi, ma insomma anche prima e non solo a lui, naturalmente. Emanuele Iannini, ordinario di sessuologia medica all’Università di Tor Vergata, Stefania Andreoli, Psicoterapeuta e autrice del Libro Io e l'amore e Concita Borrelli.
BV: Allora com'è stata la tua vicenda, il fatto di essere un sex symbol in quegli anni?
BARBARA BOUCHET: Io ho lavorato talmente tanto e non ci ho pensato neanche adesso. Adesso sento le persone che mi vengono a salutare. Sono sempre di una certa età ovviamente. Eh, perché erano dei tempi miei, ma io penso che i miei film erano talmente soft, dolce, carino. Romantici Che Non ci ha sofferto nessuno. Romantici
ROCCO SIFFREDI: Anche i miei sono romantici, però andiamo un po’ più in profondità.
BB: Però non mi ha creato nessun problema. Mio figlio Alessandro, quando era a scuola tornavo una volta. Mamma, sai che mi hanno detto che ti hanno visto col seno nudo e cose varie? Guarda amore, tu lo devi dire che mia mamma se lo può permettere, non so la tua. Ero contenta
BV: In famiglia voi andavate in giro tutti nudi intorno a me ha avuto il senso del pudore?
rocco siffredi ride dei sogni lesbo di concita borrelli
BB: No, ma non avendo il pudore falso io e allora non ho dimostrato neanche quando lavoravo.
BV: Senti, vogliamo vedere due frammenti di questi film romantici, lui parlato, uno del 78 e uno del 79. Vediamo.
[...]
BV: Hanno messo una clip da educande, adesso ne cercano un’altra, mentre parliamo, ne cercano un’altra, perché sennò così ti snaturano, li dovresti denunciare, ma che roba è quella?
BV: Rocco in quegli anni guardava Barbara Bouchet.
RS: Ma la conoscevo, sì, bellissima e bravissima.
BB: Io purtroppo te non conoscere.
RS: Meglio, meglio.
BV: Allora, professor Iannini, dove ci ha portato tutto questo?
EMANUELE IANNINI: Ci ha portato a essere ancora uno dei pochi paesi del mondo cosiddetto civile a non avere una educazione sessuale affettiva nelle scuole. E quindi tenere aperta una porta. Alla mancanza, appunto, di capacità di comprendere il mondo dell'erotismo da parte dei bimbi, da una parte poi degli adolescenti e infine degli adulti. [...] la cosa fondamentale per un giovane è quella di possedere degli strumenti che permetta loro di capire che cos'è, per esempio, il mondo della pornografia, che è un mondo totalmente slegato dalla realtà. Tutto il rispetto per Rocco Siffredi...
RS: Io io sono totalmente d'accordo, sono talmente, ma io la seguo, sono d'accordo con lei e con la signora Concita che sono sempre d'accordo, la vedo e quindi so. L'ha detto tante volte quello che sta dicendo adesso, che manca l'insegnamento a scuola di base, cos'è la pornografia? Inutile dire, la pornografia non fa bene se non lo spieghi perché i bambini fanno il contrario, ci vanno di più. Quello che non si dice, invece, è che il porno è stato distrutto dai siti gratuiti, ma non per il discorso di mancanza di economie.
barbara bouchet monica vitti l’anatra all’arancia
Proprio per il fatto che una volta c'erano nelle videoteche, mi ricordo la Stanza rossa in cui si entrava, solo dai 18 anni. Come mai hanno lasciato che il mondo venisse globalizzato dai siti pornografici gratuiti con l'accesso a tutti? Ma non solo di guardare, anche di postare, anche di fare dei video con la propria fidanzata che non sa nulla, postare e fare Revenge porno, fare ricatti e distruggere tutti.
E certo oggi si fa di tutta erba un fascio. Io rappresento quel fascio anche molto importante, ma io ho sempre fatto il pornostar professionista, il produttore professionista, ho sempre seguito le regole e oggi mi trovo in un calderone molto complesso a spiegare. Questa è la verità.
barbara bouchet non si sevizia un paperino
BV: Senta, c'è stata qualche sua amante che la filmata o ha cercato di filmarla?
RS: No, io non ho amanti per fortuna, ma non ho avuto tempo di avere amanti perché ho iniziato porno troppo presto. Non so neanche sedurre una donna, perché in realtà Io facevo questo di lavoro, le portavano, quindi non ho proprio quella capacità. Poi ho conosciuto mia moglie.
BV: Quindi la sera dopo carosello tutti a nanna
RS: Per me era quello lì, sempre quella roba lì.
EMANUELE IANNINI: È questo distacco tra la seduzione e il sesso no.
rocco siffredi a porta a porta
RS: ma è certo, perché noi abbiamo il discorso del consenso che va molto di moda oggi, noi ce l'abbiamo prima che si accendono le camere. No? Ma il problema, il problema grave della pornografia, che forse il professore spiegherà meglio di me è che la pornografia per essere buona, giusta e fruibile non deve essere consensuale, non può essere prevedibile, sennò altrimenti non Si eccita nessuno. Cioè non puoi dire gentilmente posso farti questo e quell'altro non funziona. È per questo che non va bene fare l'educazione sessuale attraverso la pornografia.
CONCITA BORRELLI: Detto questo, Rocco. Tu ti sei fatto la tua fenomenologia, sei diventato un personaggio al di fuori del set pornografico, analizzi da fuori il meccanismo del porno e in qualche modo, agli occhi di tutti, sei un personaggio ripulito, consentimi il termine. Io ti ringrazio che tu mi segui, io non ti ho mai seguito, nel senso che neanche per curiosità, no, io avrei dovuto fare una cosa, no, io lo dico questo, io da giornalista avrei dovuto fare una cosa prima di sedermi qua perché bisogna studiare quando si ci si siede al tavolo di Porta a porta. Io avrei dovuto cercarti su un sito.
RS: Parli di siti pornografici? Quello che faccio durante il set?
CB: Sì, sì, un film tuo, un film? No, no, un film, un film tuo. Che cos fai, come ti muovi?
LILLI GRUBER - NON FARTI FOTTERE UN QUARTO D'ORA - MEME BY EMILIANO CARLI
RS: Vuoi sapere una cosa? Quello che mi stai dicendo Tu me l'ha detto una giornalista di New York quando ha dovuto fare un pezzo su di me per il film Romans che avevo fatto con la Briar, una regista francese, tanti anni. Mi ha detto semplicemente, Rocco, Non ho trovato nulla in giro. Sono andato a prendermi una decina di DVD porno, m'ha detto tu fai sesso, e mi ha dato i brividi, con la testa di una donna. Sembra che dentro di te ci fosse una donna, e per me questo è un gran complimento.
Però a parte quello, tutto quello che tu puoi dire, quello che ho appena detto io, oggi la pornografia ha un problema grave, però io lo dico da 15 anni. Attenzione che stiamo crescendo una generazione di pornostar. Lo sai cosa mi hanno risposto? Scusa che ti do del tu. Mi hanno risposto, non prendiamo lezioni da Rocco Siffredi.
No, è solo per buttarla sul tavolo e dirvi attenzione, perché avremo un problema oggi proprio qui, in questa, in questa trasmissione ho visto la signora Gruber, che io sono un grande fans anche della signora Gruber, che dice la pornografia è colpa dell'uomo, è colpa del maschilismo. Ma il 90, il 98% del porno oggi è gestito da donne, il 98% delle ragazze sono i siti di onlyfans. Quale uomo, quale maschilismo? Gli uomini pagano, quello sì.
concita borrelli guarda rocco siffredi con disapprovazione
BV: [...] Allora una barra Rousseau del 1978? Come perdere una moglie e trovare un'amante con Johnny Dorelli, vediamo.
BV: Ma dico, vi rendete conto in questa redazione a cosa siamo arrivati, questo è troppo hard, è troppo.
BB: Non abbiamo visto niente, non abbiamo visto niente.
CB: Barbara, Barbara gliela posso dire io? La verità è che a loro bastava quella scena per non capire più niente. Questo è il punto. II film che lei che lei faceva, che lei girava, erano film che avevano proprio un compito, dal momento che era tutto proibito e non c'era il porno sui social, non esistevano i social, non esistevano gli smartphone, per fortuna. Soprattutto gli uomini che cosa potevano fare? Aspettare la notte tardi o qualche cinema, come dire, particolare?
rocco siffredi porn video 1993
BV: Ma che particolare? Con lei si andava in cinema familiari.
CB: io non me li ricordo neanche
BV: Io sì
CB: A loro tutto questo bastava. Però oggi, oggi non c'è ragion d'essere. Perché proprio perché la fruizione è la come dire, l'offerta è talmente tanta, talmente varia, talmente anche se vogliamo depravata, talmente scontata che io leggevo una cosa, poi il professor Iannini mi aiuterà che noi davanti a un film porno, come dire, in qualche modo mettiamo in moto il nostro desiderio. Produciamo dopamina. Tanta ne produciamo, perché tanta ne vediamo, soprattutto i ragazzi. Io no, mi danno anche un po’ di angoscia, però mi piace vedere le donne nude e le donne che giocano tra loro.
RS: Beh è la categoria che va di più eh
CB: Però voglio dire a me vedere l'atto sessuale maschile non mi provoca nulla. Poi anche questo me lo spiegherà in camera caritatis il professor Iannini. Detto questo, quando produciamo troppa dopamina, uno ha l'assuefazione davanti all'assuefazione neanche più ci si scatena col desiderio e arrivano altri altri porno ancora più aggressivi. E non credo che sia il caso dei porno girati girati da Rocco.
RS: Anche quelli, anche i miei sono stato uno dei primi a fare quel tipo di sessualità, forse il professore mi conosce?
BV: No, volevo capire come finisce la dopamina col professore.
barbara bouchet un tipo con una faccia strana ti cerca per ucciderti
IANNINI: In realtà è un circuito di ricompensa che è perfettamente noto e studiato per tutte le cose che creano piacere. Noi abbiamo una macchina che ci permette di leggere nel nostro cervello le dimensioni che giudichiamo piacevoli. Ora ha detto giustamente ci sono sicuramente degli eccessi che provocano una dimensione proprio di assuefazione.
Ne ho talmente tanta che poi ne ho bisogno in qualche modo di altra. Però è vero anche che se io sono abituato a mangiar bene non è che mi passa l'appetito per sempre. Ho mangiato bene ieri sera, mangerò anche meglio domani sera, nel senso che in realtà c'è anche un elemento di stimolo.
Quindi c'è una specie di bilancia tra un eccesso che può provocare uno stato di. Come dire intorpidimento. Ecco, sono troppo pieno, e quindi non mi va di mangiare più, per rimanere nella metafora. Mentre invece nelle condizioni di utilizzo per così dire normale, al contrario la visione del sesso può stimolare una ricerca di dopamina anche nelle volte successive.
STEFANIA ANDREOLI: In realtà il porno esiste. Siffredi lo sa meglio di me, da ben prima che avessimo un problema con l'educazione sessuale.
CB: Ma che c'entra? Ma quello èra inaccessibile, ma chi se lo poteva andare a vedere il porno? Il porno di Rocco Siffredi era in cinema, in cinema nascosti.
RS. C'è solo una parola che io posso dire. Se posso mettere una parola i genitori devono smettere di vergognarsi di parlare di sesso ai propri figli, solo questo, questo secondo me.
CB: Io dicevo il contrario, infatti dicevo che non credo al genitore che si mette lì ed è assertivo ed entra nel letto dei propri figli.
RS: Devono farlo, devono farlo.
SA: Non ci può non crederci, però io ci lavoro da vent'anni con questo e glielo sto raccontando.
BUON COMPLEANNO ELLY SCHLEIN E ROCCO SIFFREDI lilli gruber