SI GONFIA LO SCANDALO INTORNO A PADRE MARKO RUPNIK: 15 PERSONE ACCUSANO IL TEOLOGO GESUITA DI “VIOLENZA PSICOLOGICA, ABUSO DI COSCIENZA, ABUSO NELL’AMBIO SESSUALE E AFFETTIVO, ABUSO SPIRITUALE” - È IL RISULTATO DI UN’INCHIESTA VOLUTA DALLA COMPAGNIA DI GESÙ - GLI ABUSI SAREBBERO STATI COMPIUTI SU SUORE E NON SOLO, TRA IL 1985 E IL 2018 – TRE ANNI FA RUPNIK AVEVA RISARCITO UNA DONNA CHE LO AVEVA DENUNCIATO PER STUPRO. E PER QUESTO GLI ERA STATA RITIRATA LA SCOMUNICA. MA ORA…
Estratto dell'articolo di I.Sca. per “la Repubblica”
Un voluminoso dossier di 150 pagine con i racconti di «violenza psicologica, abuso di coscienza, abuso nell’ambio sessuale e affettivo, abuso spirituale» compiuti nell’arco di trentatré anni, dal 1985 al 2018, nei confronti di numerose donne, suore e non solo, inchioda padre Marko Rupnik, mosaicista gesuita noto in tutto il mondo.
A raccogliere le nuove denunce, dalla bocca di quindici nuovi testimoni, è stata la stessa Compagnia di Gesù, che, apprende Repubblica, ha contestualmente deciso di rafforzare le sanzioni già vigenti nei confronti del religioso: non potrà più svolgere attività artistica né muoversi da Roma senza il permesso dei superiori. Non è escluso un processo canonico.
[…] Nel 2015 aveva abusato sessualmente di una donna e l’aveva successivamente assolta in confessionale: una cosiddetta “assoluzione del complice”, reato che, per il diritto canonico, porta alla scomunica. La sanzione, accertata dalla congregazione per la Dottrina della fede nel maggio 2020, gli è stata revocata nello stesso mese dal dicastero vaticano, dopo che Rupnik ha riconosciuto il reato e – come ha rivelato il Papa in una recente intervista all’ Associated Press – ha versato un indennizzo alla vittima.
[…] Nel frattempo, nel 2021, sono emersi altri abusi compiuti da Rupnik quando era ancora in Slovenia, negli anni Novanta, in una comunità di suore. La Compagnia di Gesù ha svolto un’indagine e raccomandato alla Dottrina della fede di fare un processo penale, derogando ai termini di prescrizione, ma il dicastero vaticano, guidato da un altro gesuita, il cardinale Luis Ladaria, nello scorso ottobre ha deciso di non procedere.
[…] Il 2 dicembre, Verschueren fa affiggere nelle bacheche la notifica delle restrizioni imposte allo sloveno. Rupnik in quei giorni è all’estero, quando torna a Roma il superiore lo convoca. È la rottura. Il 19 dicembre, Verschueren invita online chiunque voglia fare denuncia a contattare un team istituito presso la Curia generalizia. Da allora si sono fatte avanti 15 persone, due uomini e tredici donne, che hanno fornito nuove testimonianze e denunce sugli abusi compiuti da Rupnik nell’accompagnamento spirituale e nell’attività artistica.
«Testimonianze credibili », spiega padre Verschueren. Sono arrivate anche due testimonianze a difesa di Rupnik. Il quale, invitato a farlo, «non ha voluto o potuto » dire la sua. Adesso gli verrà data la possibilità di «fornire la sua versione dei fatti». […]
I gesuiti non inoltreranno il dossier alla Dottrina della fede, perché non ci sono nuovi reati “sacramentali” come l’assoluzione in confessionale. Le eventuali denunce penali dipendono dalle vittime, dal sistema giuridico dei loro Paesi e dai relativi tempi di prescrizione. Ma scattano nuove sanzioni: a Rupnik sono vietate «attività ministeriali, attività pubbliche, viaggi fuori dal Lazio, ma anche l’attività artistica». […]