MORSO TUO, DITO MEO - A ROMA, UN BRASILIANO DI 32 ANNI STACCA A MORSI IL DITO DELLA TITOLARE DI UN MINIMARKET DOPO UN TENTATIVO DI RAPINA FALLITO - A DARE L'ALLARME È STATA LA DONNA, UNA 39ENNE DEL BANGLADESH, CHE DOPO AVER ALLERTATO LA POLIZIA È STATA PORTATA IN OSPEDALE E IL DITO LE È STATO RICUCITO - L'UOMO È STATO RINTRACCIATO ED È STATO ARRESTATO…

-

Condividi questo articolo


dito staccato a morsi dito staccato a morsi

Lorenzo Nicolini per www.romatoday.it

 

È entrato in un negozio di un minimarket di via Giolitti per commettere una rapina. Un colpo fallito, perché non aveva fatto i conti con la reazione della titolare, una donna del Bangladesh di 39 anni. La resistenza della donna, però, ha fatto andare su tutte le furie il malvivente che, per guadagnarsi la fuga, le ha morso il dito staccandole parte della falange.

 

dito staccato a morsi dito staccato a morsi

È quanto successo all'Esquilino lo scorso 11 luglio. La vittima, insanguinata, è riuscita a dare l'allarme. Sul posto la polizia di Stato con i Falchi della squadra mobile che hanno ascoltato diversi testimoni e acquisite le immagini delle telecamere di sorveglianza. Dopo una breve indagine il malvivente, un brasiliano di 32 anni, è stato rintracciato in un giaciglio di fortuna in via Marsala. La sua posizione è ora al vaglio della magistratura. La 39enne, portata in ospedale, è stata medicata e il dito le è stato ricucito.

 

Sul caso è intervenuto il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini: "Non solo cinghiali, rifiuti e incendi, non ci scordiamo che la prima e assoluta vera emergenza a Roma era e resta la sicurezza. Lo dimostrano episodi come quello accaduto questa settimana nei pressi della stazione Termini, dove un uomo nel corso di una rapina a un supermarket in via Giolitti. Crimini come questi non sono casi isolati, ma ormai fanno parte della cronaca locale quotidiana e non possiamo abituarci ad essi, ma occorre reagire e intervenire subito".

 

dito staccato a morsi dito staccato a morsi

"Solo l'8 luglio scorso - prosegue -  un ghanese, che già un anno prima era stato arrestato con tanto di colpi di pistola per fermarlo, si è reso protagonista della devastazione in un bar dove, per non pagare la colazione, ha frantumato la vetrina del locale e ha distrutto tutti i tavolini in Piazza Vittorio Emanuele. Pochi giorni dopo, precisamente il 12 luglio, in Piazza dei Cinquecento un sessantenne è stato rapinato della catenina d'oro con una furia inaudita, gettato a terra e malmenato tanto da perdere persino un dente.

 

stazione termini stazione termini

Alcune zone della Capitale, centralissime e non periferiche, sono ormai 'terra di nessuno' in balia di baby gang straniere e rapinatori senza fissa dimora, disposti a tutto pur di portare a segno i propri colpi. Il sindaco Gualtieri organizzi immediatamente una cabina di regia con le forze dell'ordine, il Questore e il Prefetto per intensificare i controlli e il pattugliamento della città, soprattutto nei mesi estivi, quando - conclude Giannini - i turisti e i pochi residenti e lavoratori rimasti, nelle strade isolate del centro, rischiano di diventare bersagli mobili di sbandati disposti a tutto".

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?

DAGOREPORT - PIÙ DIVENTA IRRILEVANTE, PIÙ MATTEO RENZI NON DEMORDE DALL’OBIETTIVO DI OCCUPARE LO SPAZIO TRA MELONI E SCHLEIN - SE NEL 2013 SOGNAVA DI METTERE LE MANI SU FORZA ITALIA, OGGI SI ACCONTENTEREBBE DI SCIOGLIERE QUEL POCO CHE RESTA DI ITALIA VIVA PER PRENDERE LA GUIDA DEL PARTITO DI MARINA E PIER SILVIO, DA TEMPO INSOFFERENTI DI ESSERE FINITI IN UN GOVERNO DI DESTRA CON POCO CENTRO - L’EX PREMIER DI RIGNANO SULL’ARNO AVREBBE SONDATO IL TERRENO CON ALCUNI DIRIGENTI APICALI DI FININVEST - MA IN FI C’È ANCHE IN ATTO UN LAVORIO DI MEZZO PARTITO CHE NON DISDEGNA L’IPOTESI, ALLE PROSSIME POLITICHE DEL 2027, DI ABBANDONARE AL SUO DESTINO LA DESTRA A EGEMONIA MELONIANA PER UN PROCESSO POLITICO CHE POSSA DAR VITA A UN CENTRO-SINISTRA FORZA ITALIA-PARTITO DEMOCRATICO…