Antonio Calitri per “il Messaggero”
Per il cane, primo per diffusione nelle case degli italiani e anche animale con le migliori capacità di relazionarsi con l'uomo, negli ultimi tre anni è stato un vero e proprio boom certificato dall'Eurispes. L'istituto ha segnalato una crescita tra il 32 e il 40% degli animali domestici con 4 italiani su 10 che hanno in casa un animale e tra questi, il cane è la prima preferenza con il 44%. E con più cani aumenta anche il lavoro dei dog trainer.
Secondo l'Osservatorio di ProntoPro.it, il portale che mette in contatto i professionisti con i clienti che hanno bisogno di servizi dedicati, l'educatore di cani è risultata «la professione più richiesta online nel 2021 nel settore dei servizi per gli animali, con un incremento del 15% di domanda rispetto al 2020» e con «un picco di richieste nel gennaio 2021».
LA CLASSIFICA
Il rapporto dell'Osservatorio di ProntoPro.it è stato diffuso in occasione della Giornata mondiale del cane che si terrà il prossimo giovedì 26 agosto e segnala anche il podio delle professioni più richieste al servizio dell'animale più presente nelle famiglie italiane.
«Al secondo posto della Top 3 dei professionisti più richiesti per il proprio cane» continua la nota «ci sono i veterinari e sul terzo gradino del podio troviamo i dog sitter. Sempre più italiani preferiscono farsi affiancare quindi da un professionista per educare il proprio animale e per imparare a riconoscerne prontamente i bisogni».
LE PREVISIONI
Un dato molto positivo perché, al contrario di molte fosche previsioni che immaginavano un futuro di abbandono soprattutto per i nuovi cani arrivati nelle case degli italiani durante il primo lockdown dell'anno scorso, quando venivano a volte acquistati per avere maggiori occasioni di poter fare uscire di casa i proprietari, in tanti si sono affezionati e hanno deciso di educarli al meglio, come avviene soprattutto nei paesi del nord Europa.
Una decisione importante che garantisce ai cani una vita più adeguata alla loro natura, nel rispetto sia dell'animale che della comunità, come più volte segnalato dalle associazioni del settore a partire dall'Ente nazionale per la protezione degli animali (Enpa). La conferma viene dai risultati di una recente ricerca della Duke University di Durham (Nord Carolina, Stati Uniti).
Secondo Brian Hare, professore di antropologia evolutiva, psicologia e neuroscienze, i 14.000 anni di evoluzione domestica del cane gli hanno permesso di essere l'animale più in grado di relazionarsi con l'uomo: ne comprende facilmente i gesti e allo stesso tempo è in grado di farsi capire meglio di qualunque altro animale.
L'ESPERIMENTO
Grazie alla loro evoluzione plurimillenaria in contatto con l'uomo, i cani domestici sono dunque diventati geneticamente predisposti alle relazioni umane. E questo è stato dimostrato da un esperimento dell'università statunitense, che ha fatto crescere alcuni cuccioli di cane senza contatti con l'uomo e alcuni cuccioli di lupo (dalla cui specie il cane domestico discende) in stretto contatto con le persone.
Alla fine dell'esperimento si è scoperto che a relazionarsi con il genere umano erano più predisposti i cani, pur in assenza di contatti, che i lupetti. Questa predisposizione ai rapporti con gli esseri umani ha certamente contribuito a far affezionare i proprietari a molti nuovi arrivati nelle case degli italiani. E anche ad aprire il portafoglio.
Oltre all'aumento delle richieste di educatori e dog trainer infatti, sono aumentate anche le spese per il pet food. Nonostante la crisi generale dei consumi del 2020 causata dalla pandemia, quelle per il cibo degli animali sono aumentate del 4,2%.
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