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Estratti da www.castellinotizie.it
SERGIO CASTELLITTO GENNARO SANGIULIANO
Ancora buio pesto sulle cause e sulle inspiegabili ambiguità dell’incendio divampato la notte dell’8 giugno scorso all’interno del ‘cellario’ B4 del Centro Sperimentale di Cinematografia di via Tuscolana. Almeno cinquecento le pellicole andate distrutte, probabilmente film rari e storici non facilmente reperibili sui normali circuiti di comunicazione, cortometraggi degli anni ’20 e ’30, film donati da privati cittadini all’istituto.
Il condizionale è d’obbligo poiché, ad oggi, non esiste una lista completa dei titoli andati a fuoco. Quello che si sa per certo è che il danno arrecato è incalcolabile, un oltraggio al «nostro patrimonio pubblico, alla nostra Storia», come afferma il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Marco Grimaldi nell’intervista concessa al nostro giornale.
sergio castellittoromeo e' giulietta di giovanni veronesi
Una sua interrogazione parlamentare sui fatti, presentata il 31 luglio al ministro della cultura Sangiuliano, non ha ancora ottenuto risposta come pure la richiesta di chiarimenti avanzata al Presidente del CSC, l’attore e regista Sergio Castellitto, caduta anch’essa nel vuoto.
E di domande ve ne sarebbero parecchie, a cominciare dal “mistero” del comunicato pubblicato il 12 giugno sul sito della fondazione con i dettagli dell’incendio e sparito dopo mezz’ora, fino al caso dell’e-mail inviata ai dipendenti del Centro per invitarli al silenzio. Una vicenda ‘bucata’ persino dall’ammiraglia delle agenzie di stampa italiane, l’Ansa e ripresa solamente il 2 agosto – a più di 48 ore dall’interpellanza alla Camera – dal quotidiano ‘Domani’.
Onorevole Marco Grimaldi, esiste una lista delle pellicole andate a fuoco l’8 giugno?
Sono passati più di due mesi e ahimé dovrei rispondere no, non si sa. Io ho un elenco che ho avuto informalmente dal curatore del CSC in risposta ad una mail mia e della collega Francesca Ghirra. Di certo sono andate perdute copie d’epoca “imbibite”, cioè con le colorazioni artigianali d’epoca che le rendono di fatto pezzi unici. Sono bruciati materiali depositati da privati che vedono così messa in forse la fiducia nella capacità dello Stato di garantire la conservazione accurata dei loro archivi. In particolare è bruciato, ad esempio, ‘Quel bandito sono io’, un raro film di Mario Soldati tratto da una commedia di Peppino De Filippo che apparteneva alla Lux/Cristaldi.
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Avete avuto modo di parlare con il presidente del Csc, Sergio Castellitto?
CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA
Ahimè no. E mi dispiace perché dovrebbe ricordarsi che come me svolge un ruolo pubblico e io ho fatto delle domande legittime. Mi risulta che lo stesso Sergio Castellitto, abbia immediatamente informato il Ministero della cultura dell’urgenza di una soluzione logistica che metta a disposizione della conservazione del patrimonio storico in pellicola, una delle principali missioni affidate dallo Stato al Centro Sperimentale, ulteriori strutture oltre quelle esistenti in Via Tuscolana e che avesse già portato all’attenzione del Ministro la necessità di nuove strutture disponibili sin dai primi giorni del suo insediamento. Uso le parole che lui non ha voluto divulgare: «Questo incidente rende questa richiesta ancora più urgente».
CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA MARCO GRIMALDI ALLA CAMERA
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