È INDAGATA CON L'ACCUSA DI OMICIDIO VOLONTARIO E OCCULTAMENTO DI CADAVERE LA MADRE 22ENNE DEL NEONATO TROVATO MORTO A AGOSTO NEL GIARDINO DI UNA VILLETTA A TRAVERSETOLO, IN PROVINCIA DI PARMA: NESSUNO SAPEVA DELLA SUA GRAVIDANZA, NEPPURE IL PADRE DEL PICCOLO. E' POSSIBILE CHE NESSUNO SE NE SIA ACCORTO IN NOVE MESI? NELLO STESSO POSTO, SONO STATI RINVENUTI ALTRI RESTI CHE APPARTERREBBERO A UN SECONDO CORPICINO - L'OMBRA DEL RUOLO DI UNA SETTA RELIGIOSA E IL MISTERO DELLA FAMIGLIA CHE...
NEONATO TROVATO MORTO, LA 22ENNE HA FATTO TUTTO DA SOLA
(ANSA) - Nessuno era a conoscenza della sua gravidanza, nemmeno la famiglia e il padre del bimbo, la ragazza non è stata seguita da un ginecologo e avrebbe partorito da sola in casa, senza l'aiuto di nessuno: la 22enne indagata per la morte del neonato trovato cadavere nel giardino di casa il 9 agosto a Traversetolo nel Parmense avrebbe fatto tutto da sola. È quanto emerge da un comunicato firmato dal procuratore di Parma, Alfonso D'Avino.
NEONATO MORTO A PARMA, INDAGATA LA MADRE 22ENNE. ACCUSATA DI OMICIDIO VOLONTARIO E OCCULTAMENTO DI CADAVERE
(ANSA) - BOLOGNA, 16 SET - È indagata con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere la ragazza di 22 anni madre del neonato trovato morto nel giardino di una villetta a Traversetolo (Parma). Lo riportano Corriere della Sera e Resto del Carlino. Nelle scorse settimane era stato individuato anche il padre del bimbo, un coetaneo della giovane che sarebbe stato ignaro della gravidanza.
Nello stesso giardino - nella villetta vive la famiglia della 22enne - nei giorni scorsi sono stati rinvenuti altri resti che apparterrebbero a un secondo corpicino. Il collegamento tra i due ritrovamenti non è ancora stato chiarito. La ragazza, precisa Qn, risulta essere al momento l'unica indagata. Dal procuratore di Parma Alfonso D'Avino, che coordina le indagini dei carabinieri, c'è massimo riserbo sulla vicenda. La pm incaricata del caso è Francesca Arienti.
PARMA, IL GIARDINO DEI NEONATI SEPOLTI SE UNA VILLA-BENE NASCONDE L’ORRORE
Estratto dell'articolo di Eleonora Capelli per “La Repubblica”
neonati morti trovati nella villetta di traversetolo 5
C’è una domanda che tutti si pongono, dal sindaco al barista, nel paesino in provincia di Parma sconvolto dal ritrovamento dei cadaveri di due neonati, nello stesso giardino: «Gli agenti del Ris sono andati a scavare a colpo sicuro per trovare il secondo corpo, chi ha detto loro che era lì?», L’ombra di una confessione. Il primo cittadino di Traversetolo, Simone Dall’Orto, ha un negozio di abbigliamento in piazza e da dietro il bancone mette in fila i fatti.
«C’è stato un mese di silenzio, dal 9 agosto, quando hanno ritrovato il primo bimbo — dice — fino a questa mazzata di adesso. Sono andati dritti lì, a scavare nella villetta di Vignale. L’indagine è complessa, il riserbo è comprensibile, sembrava una famiglia perfetta. La villetta è stata posta subito sotto sequestro, loro sono tornati con calma dal viaggio negli Stati Uniti».
Tutto ruota attorno alla villetta gialla di Vignale, frazione di Traversetolo. Un bel quartiere, costruito negli anni ‘70, grosse auto parcheggiate in giardino, cani a fare la guardia, tra vigne e caseifici della ricca campagna tra Parma e Reggio Emilia. «Il primo bimbo lo ha trovato la nonna — spiega Dall’Orto — il giorno stesso in cui tutta la famiglia era partita per le vacanze. Lei non è di qui, abita a Parma, era venuta a badare la casa».
Nella striscia di giardino della villetta bifamiliare, nell’erba lontano dalla strada e inaccessibile agli estranei, il cane scavando trova il cadavere di un neonato. Dalle indagini sul Dna qualche tempo dopo si scopre chi è la madre del piccolo, una ragazza ventenne che abita lì. Le vacanze oltroceano sue e della sua famiglia non vengono interrotte dal ritrovamento. «Sono rimasti all’estero una decina di giorni dopo il fatto — spiega il primo cittadino — se fosse capitato a me, sarei tornato indietro alla velocità della luce». Ma chi potrebbe immaginare?
[...] «Prima c’era solo da chiarire chi l’avesse aiutata e perché — sospira il sindaco — adesso è tutta un’altra cosa ». L’autopsia ha stabilito che il primo bambino era nato vivo, aveva pianto prima di morire. Sul secondo cadavere, che risalirebbe al 2023, sono ancora in corso le indagini del Dna, da quelle dipenderà l’esito di una vicenda che lascia tutti senza parole, nelle case ordinate, con l’erba ben rasata, le casette per gli uccellini.
«Le amiche della giovane sono sconvolte, c’è chi dice che non dormono la notte — raccontano in paese — andavano a fare l’aperitivo al bar centrale o negli altri caffè, studiavano in biblioteca, non si raccapezzano più». Mirco, un vicino, sospira sulla soglia di casa: «Potevano anche lasciarli davanti alla mia porta, quei poveri bambini, perché una cosa simile se ci sono tutte le possibilità? Bastava andare all’ospedale».
Si pensa a tutto, qualsiasi cosa pur di trovare una spiegazione. «Io non ho mai sentito parlare della presenza di una setta religiosa qui — dice il parroco, Don Giancarlo Reverberi, sulla soglia della parrocchia — però è vero che i genitori erano molto chiusi, non c’era apertura, confidenze, non si sa davvero cosa dire. Io non vorrei lasciare sole queste persone, vorrei poterle incontrare.
La ragazza faceva attività con i bambini fino a tre anni fa, poi più niente, capita. Ma ormai le persone si fidano più dei social che di un amico, figuriamoci di un prete. Gli aiuti qui ci sono, se li volevano utilizzare potevano usarli tutti. C’è un vuoto che non so spiegare». [...]
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