giuseppe pignatone

FERMI TUTTI! L’EX PROCURATORE GIUSEPPE PIGNATONE È INDAGATO A CALTANISSETTA PER “FAVOREGGIAMENTO AI BOSS”: SI IPOTIZZA POSSA AVER AVUTO UN RUOLO NELL’INSABBIAMENTO DELL’INCHIESTA DEL '92, “IN CONCORSO” CON IL PROCURATORE PIETRO GIAMMANCO, CON L’ALLORA COLLEGA GIOACCHINO NATOLI E IL GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA, STEFANO SCREPANTI – L’INDAGINE STAVA ESPLORANDO I RAPPORTI FRA ALCUNI MAFIOSI PALERMITANI E IL GRUPPO DI RAUL GARDINI. UN DOSSIER MAFIA-APPALTI A CUI STAVA LAVORANDO PAOLO BORSELLINO E…

Estratto dell’articolo di Salvo Palazzolo per www.repubblica.it

 

giuseppe pignatone 9

C’è un altro nome eccellente nell’ultima inchiesta della procura di Caltanissetta, che sta cercando di fare luce sull’insabbiamento dell’indagine che all’inizio del 1992 stava esplorando i rapporti fra i mafiosi palermitani Antonino Buscemi, Francesco Bonura e il gruppo guidato da Raul Gardini.

 

E’ il nome del magistrato Giuseppe Pignatone, ex procuratore aggiunto di Palermo protagonista di tante indagini importanti sul fronte della lotta ai clan, è stato anche procuratore di Reggio Calabria e di Roma, oggi presiede il tribunale della Città del Vaticano. Ha ricevuto un avviso a presentarsi come persona indagata del reato di favoreggiamento alla mafia, per essere interrogato, questa mattina.

 

gioacchino natoli 9

Il pool coordinato dal procuratore di Caltanissetta Salvatore De Luca ipotizza che Pignatone (all’epoca sostituto procuratore a Palermo) possa avere avuto un ruolo nell’insabbiamento dell’inchiesta del 1992, “in concorso” con il procuratore Pietro Giammanco (morto nel 2018), con l’allora collega Gioacchino Natoli e il capitano (oggi generale) Stefano Screpanti.

STEFANO SCREPANTI

 

Anche Natoli e Screpanti sono indagati per favoreggiamento alla mafia: il primo, convocato in procura il 5 luglio, si è avvalso della facoltà di non rispondere; l’alto ufficiale della Guardia di finanza ha invece risposto alle domande dei magistrati nisseni, respingendo le accuse. I pubblici ministeri nisseni stanno cercando di ricostruire i retroscena di quell’inchiesta su mafia e appalti che tanto stava a cuore all’allora procuratore aggiunto Paolo Borsellino, nelle settimane prima di morire.

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STEFANO SCREPANTI

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