Estratto dell’articolo di Marco Lillo e Valeria Pacelli “Il Fatto Quotidiano”
C’è una questione della quale il Copasir non si è occupato ieri durante l’audizione del ministro Guido Crosetto, e invece sarebbe bene che fosse seguita con attenzione dagli organi che controllano i Servizi segreti. Stiamo parlando dei rapporti delle strutture di intelligence con il gruppo Maticmind da un lato, e dei rapporti tra il suo fondatore Carmine Saladino, un consulente ed ex consigliere del gruppo (Giancarlo Innocenzi, [...]) e il ministro della Difesa.
Maticmind controlla due società che si occupano di intercettazioni (Sio) e di riconoscimento biometrico e facciale, nonché di videosorveglianza dinamica (Sind). I servizi di intelligence (e in particolare l’aisi, l’agenzia di sicurezza interna) hanno fatto largo uso delle tecnologie di Sind, fino a pochi mesi fa. Con il nuovo corso, inaugurato dalla nomina del neo direttore Bruno Valensise, però il dipartimento ha deciso di non rinnovare i contratti che, secondo le fonti del Il Fatto, valevano introiti stimati futuri per circa 10 milioni di euro.
Sind è una società leader nel suo settore e una cosa va chiarita subito: non è in discussione la qualità dei servizi forniti. Sind lavora con Aisi da più di 20 anni. La società nata nel 1990 produce tra i sistemi di sicurezza più sofisticati sul mercato: si occupa di prodotti di sorveglianza e comunicazione riservata, fornisce prodotti ad alta tecnologia per il controllo negli aeroporti.
I suoi software di riconoscimento facciale, per dire, riescono a identificare a distanza le persone riprendendole da una curva all’altra negli stadi. […]
La società in passato si è occupata di mettere in sicurezza le comunicazioni tra i centri dell’Aisi sparsi per l’Italia e gli uffici centrali. Grazie ai suoi servizi tagliati su misura per le esigenze uniche dell’agenzia di intelligence, Sind stimava di aumentare il suo fatturato dai 13,8 milioni del 2022 ai 49,5 milioni del 2029. A sentire più ‘campane’ del settore, il mancato rinnovo del contratto con Aisi (ce n’era in passato anche uno con Aise, ma di importo minore) non sarebbe dovuto alla qualità del lavoro, che si conferma elevata.
Allora cosa è successo? Alcune fonti sentite dal Fatto accennano a un accertamento fiscale sull’uso delle agevolazioni fiscali del regime ‘patent box ’da parte di Sind, ma sul punto la società ritiene di aver fatto tutto correttamente, forte di pareri di fiscalisti di grido, e le interlocuzioni con il Fisco sono a buon punto per chiudere la faccenda. Si dubita che sia questa la ragione. Qualcuno inserisce ciò che è avvenuto con Aisi nel contesto del raffreddamento dei rapporti tra gli apparati più vicini al ministro Crosetto e quelli più vicini al sottosegretario Alfredo Mantovano.
C’è stata poi la circolazione di alcuni anonimi infarciti di notizie velenose e inesatte e spediti ai media e ai ministri, compreso Crosetto. Si sosteneva che il successo di Sind in Aisi fosse dovuto ai buoni rapporti di Carmine Saladino con Crosetto. Si mischiavano cose vere, come la vicenda, rivelata dal Fatto, della casa nella quale il ministro Crosetto vive in affitto (di proprietà del figlio di Saladino), con circostanze false e calunniose contro alcuni dirigenti Aisi.
Nulla di nuovo sotto il sole: ogni cambio di stagione nei servizi è stato accompagnato da anonimi simili. Stavolta però un dirigente citato nell’anonimo è stato trasferito e l’appalto a Sind è stato ‘non rinnovato’ in attesa di verifiche o ‘assessment’, come dice Saladino nell’intervista a fianco.
giorgia meloni alfredo mantovano
La sensazione è che sia in corso un regolamento di conti che taglia trasversalmente la politica e l’intelligence e che Sind ci sia finita in mezzo. Non aiutata certo dalla scelta del fondatore del gruppo di offrire nell’estate 2023 per tre mesi una casa in affitto ‘senza canone’ con la giustificazione della mancata fine dei lavori promessi dal locatore, come spiegato da Crosetto e dal padrone di casa al Fatto a dicembre.
SIND infatti è controllata da Maticmind, che l’ha acquistata nel 2022. Il gruppo Maticmind è stato protagonista di una campagna di acquisizioni fulminante negli ultimi anni che ne ha fatto un partner naturale per forze di polizia e servizi. Nulla di strano che lo Stato italiano e un fondo americano siano entrati in questo gruppo che fatturerà nel 2024 più di 650 milioni di euro.
La holding Mozart Holdco è controllata per il 70 per cento dal fondo americano noto per la reputazione e i conti solidi, Cvc; il 15 per cento è di Cdp (ministero dell’economia); una quota di poco inferiore all’1 per cento è intestata a qualcuno dietro la Cordusio Fiduciaria; meno del 15 per cento è ancora di Carmine Saladino che però resta presidente con poteri molto forti. Ad agosto del 2023 nel CDA era stato nominato consigliere Marco Mezzaroma, notoriamente uno dei migliori amici di Giorgia Meloni. Si è dimesso il 30 luglio scorso.
le foto dei lavori nella casa di carmine saladino affittata da guido crosetto 3 le foto dei lavori nella casa di carmine saladino affittata da guido crosetto 8