L’ATTENTATORE DI SOLINGEN SI È CONSEGNATO: È UN SIRIANO DI 26 ANNI, CHE GODEVA, IN QUANTO PROFUGO DI GUERRA, DI “PROTEZIONE SUSSIDIARIA” – MENTRE ACCOLTELLAVA LE PERSONE CHE STAVANO PARTECIPANDO ALLA FESTA CITTADINA DELLA CITTÀ TEDESCA, UCCIDENDONE 3 E FERENDONE NOVE, HA GRIDATO “ALLAHU AKBAR” – È STATO INCASTRATO DA DUE SIGNORE CHE L’HANNO SENTITO DIRE “ORA LI PUGNALO TUTTI” A UN CONNAZIONALE 15ENNE – IL BLITZ NEL CENTRO ACCOGLIENZA E LA RIVENDICAZIONE DELL’ISIS: “UNA VENDETTA PER I FRATELLI MUSULMANI IN PALESTINA E ALTROVE” - VIDEO

 

 

 

raid in un centro rifugiati dopo l attentato di solingen in germania 4

Bild, si costituisce il vero attentatore di Solingen

(ANSA) - A poco più di 24 ore dall'attacco al coltello di Solingen in cui sono rimaste uccise 3 persone e ferite altre 9, un siriano di 26 anni si è consegnato alla polizia, confessandosi autore del gesto. Lo scrive Bild.

 

Sotto la pioggia e ancora coperto di sangue, l'uomo si è avvicinato agli agenti poco dopo le 23 dicendo: "Sono io quello che state cercando". Poco prima la polizia aveva fatto irruzione in un centro per richiedenti asilo fermando un altro siriano di 36 anni. Ma non era lui "quello che avevamo nel mirino fin dall'inizio", ha detto poco prima di mezzanotte il ministro degli Interni della Nordreno-Vestfalia, Herbert Reul.

raid in un centro rifugiati dopo l attentato di solingen in germania 1

 

Venerdì sera un uomo ha colpito con un coltello persone a caso durante una festa per i 650 anni dalla fondazione della cittadina del Nordreno-Vestfalia, uccidendone tre e ferendone 8, 5 delle quali in modo grave e facendo perdere le sue tracce fuggendo poi tra la folla.

 

Si era subito scatenata una imponente caccia all'uomo, che aveva portato questa mattina a un primo fermo di un ragazzo di 15 anni, sospettato di avere avuto contatti con l'esecutore dell'attacco. Nel pomeriggio è stata ritrovata l'arma. In serata, gli agenti della polizia tedesca del Comando delle operazioni speciali (SEK) hanno fatto irruzione in una residenza per richiedenti asilo situata nelle vicinanze del luogo dell'attacco, arrestando un siriano di 36 anni.

 

raid in un centro rifugiati dopo l attentato di solingen in germania 2

Poco dopo, tuttavia, intorno alle 23 un altro siriano si è avvicinato agli agenti in strada consegnandosi e confessando il gesto. Si chiamerebbe Issa Al H. e, a quanto riferito, si era nascosto in un cortile. Secondo Spiegel, era arrivato in Germania nel 2022 e aveva chiesto asilo a Bielefeld, ottenendolo, e finora non aveva attirato l'attenzione in quanto islamista radicale.

 

"Ora abbiamo la persona che abbiamo cercato tutto il giorno" - ha detto il ministro degli Interni della NRW Reul - "Sono state sequestrate anche le prove". Non è ancora chiaro quale ruolo abbia avuto nell'aggressione l'uomo arrestato nel centro di accoglienza poche ore prima che il presunto assassino con coltello si costituisse.

 

raid in un centro rifugiati dopo l attentato di solingen in germania 3

 

Arrestato l’accoltellatore Isis rivendica: «Vendetta per i morti di Gaza»

Estratto dell’articolo di Mara Gergolet per il “Corriere della Sera”

 

Sono le 20 di sera, quando le teste di cuoio tedesche fanno irruzione in un centro rifugiati a Solingen, a 300 metri dal centro della città. Lì li avrebbe guidati — se la ricostruzione è vera — il fiuto di un cane, quello che ha seguito le tracce di un coltello dal selciato insanguinato della piazza di Kirchhof fino alla «casa di accoglienza».

 

La persona, vestita di nero, che la polizia scorta fuori e che ancora si può fotografare alla luce del sole calante, è «un» sospetto, un complice della mattanza di Solingen. Poco prima, l’Isis l’ha rivendicata con queste parole: «Una vendetta per i fratelli musulmani in Palestina e altrove». Passano ancora tre ore. E un uomo sporco di fango, bagnato dalla pioggia, sfinito, si consegna a una pattuglia che si avvicina: «Sono io l’uomo che cercate».

Stavolta ci siamo: la caccia era davvero finita.

 

il giorno dopo l attentato a solingen in germania

Siriano, 26 anni, Issa al H. è arrivato in Germania due anni fa. Gode, in quanto profugo da un Paese in guerra, di «protezione sussidiaria». Venerdì sera, gridando «Allahu Akbar» ha ucciso tre persone, ferendone altre quattro gravemente, mentre ascoltavano la musica del dj Topic, in centro, dietro la grande chiesa evangelica. [...] Sono state due signore, probabilmente, i testi chiave.

 

Durante il concerto in piazza, hanno sentito due ragazzi che alle loro spalle parlavano di piani d’attacco. «Ora li pugnalo tutti», ha detto il più grande al più piccolo. Quel volto — appena 15enne — dell’accompagnatore, immobile, che non ha reagito né fermato il compagno, le signore se lo sono bene impresse nella mente. E già la mattina, dopo la loro denuncia, la polizia era andata a prenderlo. Viveva in un centro rifugiati. Un fiancheggiatore dell’Isis o un testimone bambino.

 

il giorno dopo l attentato a solingen in germania 4

Ora, nel centro di Solingen c’è un nastro rosso attorno al quadrilatero di Kirchplatz — da cui sono partite le tracce dei poliziotti — dove venerdì si celebrava la «festa della diversità» e i 650 anni della città delle lame. Per una feroce ironia, Solingen è la capitale delle fabbriche di coltelli, e la città del gerarca nazista Adolf Eichmann.

 

 

[...] E a una settimana dal voto in Turingia, dove l’estrema destra per la prima volta in Germania potrebbe diventare primo partito (pur senza possibilità di allearsi con nessuno o di governare), l’Afd e la sua leader Alice Weidel hanno dal mattino dato lo spin alla notizia.

 

«Espulsioni», la parola d’ordine. Un bersaglio fisso: Merkel, perché questo è — nella visione dell’Afd — il suo lascito. Björn Höcke, il leader della Turingia e l’anima più radicale del partito, ha incitato: «Tedeschi, volete veramente abituarvi a questo?

 

il giorno dopo l attentato a solingen in germania 1

Liberatevi, ponete fine alla follia della multiculturizzazione forzata. Votate il cambiamento!» L’ideologo degli identitari, l’austriaco Martin Sellner, ha dato l’ordine di parlare di «remigrazione».

il giorno dopo l attentato a solingen in germania 3

Il cancelliere Olaf Scholz, che pure da tempo ha annunciato espulsioni di massa, promette fermezza: «Risponderemo con tutta la durezza della legge». Si guarda alla Turingia, ma si guarda anche oltre la Manica, all’Inghilterra dell’odio razziale e al mondo parallello che si è scatenato n a Southport e nei riots , nelle rivolte. Evitare la «variante inglese», la prima parola d’ordine della Germania.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…