L’ex amministratore delegato di McDonald’s, Steve Easterbrook, ha accettato di restituire all’azienda asset per oltre 105 milioni di dollari. Con una delle più ingenti restituzioni nella storia delle aziende americane, si chiude la causa legale tra il super manager inglese e il colosso Usa degli hamburger legata a un scandalo sessuale scoppiato due anni fa.
Easterbrook — 54 anni, tre figli — era stato licenziato nel novembre del 2019 dopo la scoperta di una relazione con una dipendente, infrangendo il codice aziendale.
Il dirigente aveva ammesso la liason ed era riuscito a ottenere una indennità di fine rapporto valutata in 105 milioni di dollari, convincendo il board che la relazione con la dipendente era stata la sua unica violazione. Con la clausola, messa nero su bianco, che se fosse risultato il contrario l’azienda avrebbe avuto il diritto di riavere soldi e azioni.
Quando l’anno scorso un’altra dipendente ha rivelato che Easterbrook aveva avuto una relazione sessuale anche con lei, McDonald — era l’agosto 2020 — ha deciso di fargli causa. Dalle indagini sono poi emerse altre accuse contro l’ex ceo, che avrebbe inoltre tentato di distruggere documenti che testimoniavano il suo comportamento inappropriato, comprese le relazioni sessuali con tre dipendenti. Gli investigatori hanno recuperato «decine di fotografie di donne nude, o parzialmente nude, con riferimenti espliciti» e «video con protagoniste numerose donne, incluse dipendenti di McDonald’s». Le immagini erano state inviate come allegati dall’account di posta aziendale di Easterbrook.
Per evitare il processo, oltre a restituire la liquidazione Easterbrook ha dovuto scusarsi pubblicamente: «McDonald’s e il suo consiglio d’amministrazione hanno deciso di fare la cosa giusta, mettendo al primo posto i propri clienti. Durante la mia esperienza alla guida dell’azienda, ho fallito nel rispettare i valori di McDonald’s e nell’ottemperare ad alcune delle mie responsabilità come dirigente della società», ha scritto l’ex top manager.
E’ la caduta di un manager di successo: Easterbrook, insediatosi alla testa della catena del fast-food statunitense nel marzo 2015, era considerato l’artefice del rilancio di McDonald’s. Sotto di lui, le azioni del gruppo erano cresciute del 96%.
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