vladimir putin volodymyr zelensky joe biden

L’UCRAINA E’ A CORTO DI MUNIZIONI E UOMINI - BIDEN CIANCIA SUL SOSTEGNO A KIEV MA IL CONGRESSO USA NON SBLOCCA IL PACCHETTO DA 95 MILIARDI DI AIUTI (60 DEI QUALI PER ZELENSKY) - E NON BASTEREBBERO: L'OCCIDENTE NON RIESCE A STARE AL PASSO DELLA MACCHINA BELLICA DI MOSCA - LA RUSSIA PRODUCE CIRCA 3 MILIONI DI MUNIZIONI PER L'ARTIGLIERIA ALL'ANNO. LO SFORZO COLLETTIVO FRA USA E UNIONE EUROPEA ARRIVA A 1,2 MILIONI - OGNI DIECIMILA COLPI SPARATI DAI RUSSI, GLI UCRAINI POSSONO RISPONDERE CON APPENA 2 MILA - E A KIEV MANCANO SISTEMI DI DIFESA AEREA…

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”

 

putin zelensky biden

Tra le pieghe del bilancio del Pentagono, l'Amministrazione Biden trova 300 milioni di dollari – crediti legati a contratti con l'industria militare discussi nel 2022 – e li destina all'Ucraina. Ai soldati impegnati lungo i quasi 700 chilometri di fronte contro la Russia arriveranno munizioni e artiglieria per gli Himars. Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, ha dato la notizia nel briefing del pomeriggio con i reporter ed è stato assai cauto nel presentare l'opzione, spiegando che «queste munizioni consentiranno agli ucraini di continuare a sparare per un periodo molto breve».

antony blinken joe biden jake sullivan

 

Non ha quantificato quanto, si parla di «due settimane», ma soprattutto Sullivan ha precisato che non ci sarà probabilmente un bis. La strada maestra sono i 60 miliardi (in un pacchetto di 95) fermi alla Camera. Il leader repubblicano al Senato Mitch McConnell ieri ha esortato lo Speaker Mike Johnson a portare al voto la risoluzione passata con 70 voti su cento al Senato, che riaprirebbe i rubinetti per le forze armate ucraine.

william burns

 

Il presidente Biden […] ha detto che «Putin non si fermerà all'Ucraina, andrà avanti e metterà a rischio il mondo intero» e che «il Congresso deve approvare subito i fondi».

Da quasi due mesi i portavoce e i leader dell'Amministrazione spingono lo stesso tasto, ovvero che non ci sono piani alternativi e che senza aiuti americani l'Ucraina non può resistere ai russi. A ribadire l'urgenza sono stati anche i capi dell'intelligence.

 

volodymyr zelensky joe biden incontro alla casa bianca 1

Williams Burns, capo della Cia, in un'udienza a Capitol Hill ha invitato la Camera ad approvare il pacchetto di aiuti, non solo – il suo ragionamento – aiuterebbe Kiev nella guerra contro i russi, ma scoraggerebbe anche la Cina nel perseguire i suoi ambiziosi piani nel Pacifico. Infatti, nei 95 miliardi sono inclusi anche gli aiuti per il fronte taiwanese.

 

Quel che Burns ha comunque ribadito è che la Russia sta conquistando posizioni sul terreno e che senza gli aiuti americani, negli ultimi mesi gli ucraini hanno subito perdite, sul terreno e fra i soldati, che stanno indirizzando il conflitto su una strada favorevole al Cremlino. Anche in caso di negoziati – ha rimarcato Burns – serve portare Kiev al tavolo in posizione di forza.

 

JOHN KIRBY

Sul campo la sproporzione di forze è eclatante e il divario si sta ampliando. Già in gennaio John Kirby, portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, aveva evidenziato che agli ucraini mancavano munizioni e sistemi di difesa aerea.

 

È un gap che sta aumentando. Forte anche della conversione dell'economia russa in economia di guerra. L'Occidente non riesce a stare al passo, indipendentemente dai 60 miliardi congelati al Congresso. La Cnn ha condensato questa differenza di forze in alcuni numeri: la Russia produce circa 250 mila munizioni per l'artiglieria al mese, ovvero 3 milioni all'anno.

volodymyr zelensky joe biden incontro alla casa bianca 2

 

Lo sforzo collettivo fra Usa e Unione europea tocca 1,2 milioni annualmente […]. E anche le proiezioni sul 2025 sono negative, il divario di prestazioni resta ampio […] Ogni diecimila colpi sparati dai russi, gli ucraini possono rispondere con appena 2 mila.

 

Zelensky in un'intervista con la francese Bfm ha detto che la situazione è migliorata rispetto a tre mesi fa, e che i russi non hanno fatto conquiste dopo la presa di Adviivka. Eppure, diversi centri – come Orlovka e Berdych, a Nord di Donetsk – sono quasi caduti. […] Sullivan ha sottolineato che il rischio è che tutto il territorio riconquistato dagli ucraini nella controffensiva dello scorso anno, torni in mano russa senza un aiuto.

 

donald tusk al congresso del ppe

Alla Casa Bianca ieri ci sono stati il presidente polacco Duda e il neopremier Tusk. La missione è delicatissima, per Biden la Polonia è il Paese chiave nell'architrave europea contro Mosca. Nell'incontro i tre hanno discusso del summit Nato di luglio, dell'incrollabile adesione all'Articolo 5 dell'Alleanza e del supporto Usa a Varsavia. […] È arrivato il via libera a 2 miliardi di dollari di prestiti per la cooperazione militare e il Pentagono offrirà a Varsavia l'acquisto di 96 elicotteri Apache. In un editoriale sul Washington Post poi Duda ha avanzato l'idea di portare al 3% del Pil la quota di spesa di ogni Stato per la difesa.

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…