giuseppe montella hamza lyamani

“UN GIORNO MI CHIAMA MONTELLA E DICE: VIENI QUI, STO SCOPANDO. E MI FA VEDERE UNA RAGAZZA TOSSICA CHE FACEVA...” - IL RACCONTO DI HAMZA LYAMANI, CHE HA FATTO PARTIRE L’INDAGINE SULLA CASERMA DI PIACENZA: “MONTELLA È UN PORCO, GLI PIACEVA DOMINARE GLI ALTRI E AVEVA AMICIZIE IMPORTANTI” – “QUANDO VOLEVO SMETTERE DI COLLABORARE HANNO INIZIATO A PICCHIARMI. CALCI, PUGNI, MI HA ROTTO IL NASO DUE VOLTE. NON VIVO PIÙ. HO PAURA CHE MI UCCIDANO. MI FIDAVO SOLO DI PAPALEO, CHE AVEVA ARRESTATO I POLIZIOTTI ANNI PRIMA..."

 

 

Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera”

 

Hamza Lyamani

«Lo vedi il naso? Me l' hanno spaccato due volte. Mi hanno pestato, riempito di botte».

Adesso però sono tutti in carcere. «Ma io non vivo più. Bevo e non dormo la notte. Ho fatto bene? Con la paura che mi uccidano». Hamza Lyamani ha 26 anni.

 

È nato in Marocco ma, dice in perfetto dialetto, «sum piaseintein», sono piacentino, «ho fatto le scuole qui». Hamza è il grande accusatore di Peppe Montella e dei carabinieri della caserma Levante. È al tavolino di un bar di Fiorenzuola d' Arda. Pantaloni corti, maglietta grigia sgualcita.

 

Nelle mani un vecchio cellulare che accende infilando un pezzo di stuzzicadenti in una fessura. Accetta che la conversazione venga registrata. Si guarda intorno, le mani e la voce tremano.

 

Cominciamo dall' inizio.

«Montella l' ho conosciuto da ragazzino, faceva il preparatore atletico a calcio. Non sapevo fosse carabiniere».

 

E quando lo scopre?

carabinieri piacenza e pusher

«Nel 2016 mi arrestano con un po' di hashish preso con gli amici. Carabinieri, ma di via Beverora, del provinciale».

 

Cosa succede dopo?

«Mi affidano in prova con obbligo di firma alla Levante. Entro e trovo Montella: "Se mi dici chi spaccia ti faccio venire a firmare quando vuoi"».

 

A quel punto lei collabora.

«Non subito. Non toccavo cocaina, lui inizia a pagarmi con fumo e bamba . Chi doveva aiutarmi mi ha fatto precipitare ancora di più...».

 

Quanti arresti ha fatto fare alla squadra di Montella?

«Almeno trenta. Me ne vergogno. Perché poi venivano pestati a sangue e incastrati».

 

CARABINIERI PIACENZA

Come?

«Si spezzava la droga, l' accusa diventava spaccio. Li ho aiutati anche io, in caserma».

 

Lei frequentava la Levante?

«Praticamente tutti i giorni. Li conosco uno a uno».

 

Ha assistito a pestaggi?

«Ricordo le urla disumane di un poveretto che era nella "stanza della terapia", dove tenevano la droga sequestrata. Lo stavano picchiando. E in ufficio si sentiva benissimo. C' era anche il comandante».

MARESCIALLO MARCO ORLANDO

 

Poi toccò a lei.

«Avevo una brava ragazza, per questo volevo smettere. Montella ha iniziato a pedinarmi all' associazione dove facevo l' affido, al Sert. Mi impediva di entrare».

 

Poi cosa è accaduto?

«Hanno iniziato a picchiarmi. Mi chiudevano nello stanzino, due mi colpivano e due fingevano di volermi aiutare».

 

Perché non ha denunciato con il suo avvocato?

«Era lo stesso che difende Montella, un suo caro amico».

 

Glielo aveva indicato lui?

GIUSEPPE MONTELLA

«No, era il legale di un mio conoscente. L' ho scelto per quello».

 

Cosa le hanno fatto?

«Hai presente le torture? Calci, pugni. Mi ha rotto il naso due volte. Ricordo che un giorno ho preso un pezzo dell' accendino e mi sono tagliato le braccia (mostra i segni, ndr) sperando che mi facessero andare in ospedale».

 

È mai stato al pronto soccorso?

«Sì, ma non dicevo la verità. Chi mi avrebbe creduto?».

 

il maggiore rocco papaleo

Poi decide di confidarsi con il maggiore Papaleo.

«Gli ho raccontato e mi ha detto: "scappa o ti ammazzano, ti buttano nel Po". Era già a Cremona, ma mi fidavo solo di lui. Aveva arrestato i poliziotti anni prima».

 

Ai magistrati ha parlato anche di festini.

«Sì, in caserma. Un giorno mi chiama Montella e dice. vieni qui, sto sco.... E mi fa vedere una ragazza tossica che faceva sesso con lui in cambio di droga».

 

Montella le ha anche pagato prostitute?

«Andavamo in un centro massaggi cinese».

stefano bezzeccheri 2

 

Perché secondo lei un carabiniere ha fatto tutto questo?

«Per i soldi. Il potere. Non l' ho mai visto drogarsi. Ma così era considerato un bravo carabiniere, aveva amicizie importanti. Con le ragazze si spacciava per politico».

 

E di quale partito?

«Nessuno, era per darsi delle arie qui a Piacenza».

 

ENCOMIO SOLENNE AI CARABINIERI DI PIACENZA

Cosa pensa di lui?

«Che è un porco, gli piaceva dominare gli altri. Mi ha rovinato».

 

Adesso vuole scappare? .

«Sì, i proprietari di casa mi vogliono cacciare perché hanno paura che vengano qui a picchiarmi. Temo che mi uccidano davvero adesso».

le auto e le moto di proprieta' del carabiniere giuseppe montella giuseppe montella con la fidanzatail maggiore rocco papaleo giuseppe montellagiuseppe montella stefano bezzeccheri in tribunale giuseppe montella stefano bezzeccheristefano bezzeccheri 1la ducati di giuseppe montella i carabinieri di piacenzaGiuseppe Montella con la fidanzata Mery Cattaneo

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...