“HO DECISO DI FARE UN FILM SU DUE COSE CHE NON CONOSCO BENE: NAPOLI E LE DONNE” – AL FESTIVAL DI GIFFONI APPRODA LA GIOVENTÙ IMMAGINATA DA PAOLO SORRENTINO NEL SUO NUOVO FILM “PARTHENOPE”: “LAVORO SEMPRE PER FARE QUELLO CHE NON RIUSCIRÒ MAI A FARE, E CIOÈ UN CAPOLAVORO. QUANDO GIRO UN NUOVO FILM NON LO FACCIO PER FARE QUALCOSA DI DIVERSO DAGLI ALTRI, MA PER INDAGARE QUALCOSA CHE NON CONOSCO. NON HO FREQUENTATO SCUOLE DI CINEMA E…” - VIDEO

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Estratto dell’articolo di Marco Consoli per “La Stampa”

 

paolo sorrentino and daria d'antonio sul set di parthenope photo by gianni fiorito. paolo sorrentino and daria d'antonio sul set di parthenope photo by gianni fiorito.

«Quando giro un nuovo film non lo faccio per fare qualcosa di diverso dagli altri, perché sarebbe un'impresa persa in partenza, ma per indagare qualcosa che non conosco. E di recente mi sono reso conto che in realtà non conosco bene né Napoli, né la donna, pur avendo vissuto gran parte della mia vita a Napoli, e pur avendo passato, come la maggior parte degli uomini, molto tempo a sognare, immaginare, desiderare, cercare di capire ed amare le donne, quando non ne sono invece stato deluso. E così ho deciso di fare un film su due temi che hanno occupato gran parte della mia vita».

 

locandina di parthenope locandina di parthenope

Paolo Sorrentino, 54 anni, premio Oscar per La grande bellezza, ha spiegato così ai ragazzi d el 54esimo Festival di Giffoni cosa lo ha spinto a realizzare il suo nuovo e attesissimo Parthenope, che uscirà in sala il 24 ottobre, con alcune anteprime speciali il 19 settembre: un lungo viaggio a Napoli di una bellissima ragazza, che porta il nome della sirena della mitologia greca (interpretata da Celeste Della Porta) e ammalia gli uomini attorno a lei, compreso il suo amico Sandrino (Dario Aita) e il fratello maggiore Raimondo (Daniele Rienzo).

 

«Ho scelto di fare vedere qui le prime prime clip in anteprima italiana del film (dopo la prima mondiale a Cannes, ndr.) perché attraverso i ragazzi di Giffoni spero di arrivare a tutti gli altri. Se È stata la mano di Dio era un film sulla mia vera giovinezza, Parthenope è un film sulla mia gioventù immaginata», ha detto il regista, prima di affidarsi alle domande del pubblico in visibilio, inframmezzate da alcuni spezzoni

gary oldman in parthenope photo by gianni fiorito gary oldman in parthenope photo by gianni fiorito

 

[…]

I ragazzi hanno mostrato grande curiosità sulla nascita di un film e da dove vengano le idee ad un maestro del cinema.

«Un pittore famoso di cui ora non ricordo il nome – ha risposto l'autore – nel vendere un quadro molto semplice a una cifra astronomica, disse all'acquirente che gli chiedeva il motivo di un prezzo così alto una cosa che trovo bellissima: perché ci ho messo quindici minuti a dipingerlo, ma per farlo mi ci è voluto una vita intera. Di sicuro le idee non nascono in una giornata, e ci vuole l'esperienza di anni per maturarle». Poi molto modestamente ha aggiunto: «Lavoro sempre per fare quello che non riuscirò mai a fare, e cioè un capolavoro».

celeste dalla porta, daniele rienzo and dario aita in parthenope photo by gianni fiorito celeste dalla porta, daniele rienzo and dario aita in parthenope photo by gianni fiorito

 

Molti ragazzi vogliono sapere come si fa a diventare registi. «Non so come si faccia, anche perché ho studiato Economia e commercio e non ho frequentato scuole di cinema. Direi che ci si deve muovere nel mondo cercando il proprio mondo interiore, che possa essere declinato in prosa o poesia a seconda del regista che si vuol diventare […] Questo si fa vivendo, acuendo la propria sensibilità.

celeste dalla porta in parthenope photo by gianni fiorito celeste dalla porta in parthenope photo by gianni fiorito

 

Le emozioni fondanti nella vita sono cose che si vivono in tempi lunghi, e purtroppo viviamo in un'epoca di emozioni che durano un attimo. Per questo consiglierei di vedere meno storie su Instagram e leggere più libri e guardare più film […] Se c'è una qualità indispensabile per un regista è la capacità di controllare più cose contemporaneamente. Bisogna avere intuito, perché durante la lavorazione di un film non c'è tempo di elaborare pensieri complessi e bisogna prendere decisioni rapidamente».

celeste dalla porta e stefania sandrelli in parthenope photo by gianni fiorito celeste dalla porta e stefania sandrelli in parthenope photo by gianni fiorito

 

Nel film oltre ai giovani protagonisti, appaiono anche interpreti del calibro di Gary Oldman, Stefania Sandrelli, Silvio Orlando, e così in puro stile sorrentiniano, il regista ha avuto modo di fare una chiosa sul mestiere d'attore: «C'è un grande equivoco sugli attori, perché parlando di loro si dice spesso "il bravo attore", ma il fatto che l'attore sia bravo è irrilevante: per fare l'attore bisogna disfarsi di se stessi, ma è molto difficile, e infatti la maggior parte degli attori sono sempre concentrati su di sé, sulle proprie capacità, e questo spiega perché si contano 9 o 10 attori in tutto il mondo, mentre tutti gli altri navigano a vista».

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