Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Dago,
Il vino che porta il mio nome compare sui Frecciarossa ogni tanto e a rotazione con decine di altre cantine dalla fine dello scorso decennio (quindi da molti governi fa) perché fu a suo tempo apprezzato da ELIOR, la società che cura il catering di questo tipo di treni. E deve essere piuttosto apprezzato visto che venerdì scorso rientrando da Verona ho dovuto dividere con un amico l’ultima piccola bottiglia.
Grazie e cordialità.
Bruno Vespa
Dalla rubrica delle lettere di “Repubblica”
Caro Merlo, giovedì sera sul Frecciarossa Milano-Ancona, alla carrozza bar, ho chiesto che vino avessero e mi hanno mostrato quattro mezze bottiglie diverse fra cui "Il Bruno", primitivo del Salento dell'azienda di Bruno Vespa. Certo dev'essere proprio buono il vino vispo per venire selezionato, fra tanti possibili, nell'offerta del bar di Trenitalia. Mi rimane la curiosità perché alla fine ho scelto un sangiovese romagnolo, più leggero e certamente più allegro.
Manuel Orazi - Macerata
Risposta di Francesco Merlo
Sta forse insinuando che il vino di Bruno Vespa è
"raccomandato", come al tempo dei gerarchi vignaioli, quelli del vino "bello e bellicoso"? Lungi da me il sospetto che anche le cantine delle Ferrovie siano "orientate" dal ministro dei Trasporti Salvini, dal Lollo del mangiare italiano... e dagli altri avventori di Porta a Porta.