Elisa Sola per https://torino.repubblica.it/ - Estratti
Non ci sarà alcun processo a carico del calciatore del Toro, Demba Seck, per il revenge porn subito da una delle sue ex ragazze. Il gip di Torino ha archiviato l’indagine nata dalla denuncia della ventenne ripresa, a sua insaputa, dall’attaccante granata durante alcuni rapporti sessuali. Seck aveva spedito i video ad un amico e a un altro calciatore scambiando poi su whatsapp commenti come: “Ahahaha”. “Figa questa”. “Che animale”. “Questa sera mangiamo ancora”.
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La ragazza aveva conosciuto il giocatore un anno fa al Pick up, una discoteca di Torino. Dopo alcune settimane però lo aveva lasciato. “Voleva solo sesso da me, io una relazione seria”, spiegherà più tardi ai carabinieri. Seck l’aveva contattata più volte dopo la rottura. E le aveva inviato i video ripresi di nascosto. “Continua pure a parlare male di me in giro...”, le aveva scritto. La giovane a quel punto aveva deciso di denunciare, dicendo ai militari che attivavano la procedura del cosiddetto codice rosso: “Ho il terrore che possa mandare quei video ad altri”.
la tiktoker che accusa demba seck
L’inchiesta viene assegnata al pubblico ministero di Torino Enzo Bucarelli, che è tifoso granata e che qualche mese dopo finisce indagato dalla procura di Milano con l’accusa di frode in processo penale e depistaggio. Gli agenti della polizia giudiziaria lo accusano di avere personalmente cancellato dal cellulare di Seck, durante la perquisizione, i video incriminati che dovevano diventare la prova del revenge porn. Il pm avrebbe poi, secondo gli inquirenti, avvisato la società del Toro dell’imminente perquisizione nei confronti del calciatore. Tanto che all’arrivo della polizia giudiziaria nella sede granata, il 21 febbraio scorso, Seck sarebbe stato già lì con a fianco il suo avvocato.
la tiktoker che accusa demba seck
Bucarelli a questo punto avrebbe cancellato i video dal cellulare del giocatore e scritto sul verbale che i video “vengono eliminati” dopo essere stati visualizzati. Mettere nero su bianco il motivo della cancellazione dei file non sarebbe però, secondo la procura di Milano, un atto di trasparenza o una scusante per il magistrato torinese. Da qui l’apertura del fascicolo che lo mette sotto accusa.
A fine luglio Bucarelli chiede l’archiviazione del caso Demba Seck ed è proprio nelle motivazioni della richiesta che si inserisce uno degli aspetti più complessi della vicenda: la firma di quell’accordo riservato, tombale, tra la ragazza e il calciatore nel pieno delle indagini della procura di Torino. La ventenne continua a ribadire di avere firmato senza sapere che i video erano stati divulgati.
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Fatto è che proprio quella transazione è oggi il pilastro su cui si basa la decisione del gip di archiviare il caso. E gli investigatori milanesi si chiedono: perché la procura di Torino non lo tolse a Bucarelli dopo che la polizia giudiziaria fece rapporto sulle modalità poco ortodosse con cui si era svolta la perquisizione?