In arte è Frah Quintale, nella vita è Francesco Servidei. A questo nome è indirizzata la denuncia partita dal sindacato di polizia, l’USIP. Qualche giorno fa il cantante bresciano si è esibito a Rossano Calabro, in provincia di Cosenza.
Nel backstage del concerto era presente un gruppo di poliziotti. Frah Quintale ha scattato una foto, l’ha modificata oscurando i volti con l’emoji del maiale, e l’ha pubblicata sui suoi social. Una presa in giro che non è passata inosservata. Il fatto è stato segnalato e il cantante è stato denunciato.
L’episodio è stato raccontato da Alessio Poidomani, segretario provinciale del sindacato, che ha dichiarato: «Sul proprio profilo ufficiale Instagram è stato postato un fotomontaggio in cui appaiono poliziotti in servizio col volto coperto da maschere di maiale. L’USIP ha presentato un esposto, chiedendo ogni provvedimento utile a sanzionare questo evidente abuso di quella libertà di espressione di cui siamo assertori e garanti.
Ha superato davvero ogni limite nella sua ricerca di facile pubblicità. Addolora imbattersi in chiari messaggi di violenza mediatica e di palese disprezzo verso lavoratrici e lavoratori della Polizia di Stato che ogni giorno, anche a rischio della propria incolumità, garantiscono la sicurezza di tutti».
Dopo la denuncia e le dichiarazioni da parte del sindacato di polizia, anche Frah Quintale si è espresso sulla vicenda tramite i social: «La foto che ho postato è stato un gesto indelicato e qualcuno si è molto arrabbiato ma onestamente andate a fare il mio lavoro e vedere me e il mio team trattati come potenziali criminali senza un motivo specifico mi ha fatto innervosire e reagire in quel modo.
L’atteggiamento delle forze dell’ordine mi ha messo fortemente a disagio, facendomi sentire più vigilato che protetto e, siccome non riesco a starmene zitto, in modo stupido ho pubblicato quella foto. Non era mia intenzione farlo diventare un caso o incitare qualcuno alla violenza».
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