Estratto dell’articolo di Matteo Persivale per il “Corriere della Sera”
[…] Il 31enne Sam Bankman-Fried […] fondatore di Ftx – intermediario di criptovalute tra l’exchange e la piattaforma per scambiare azioni tokenizzate – è in carcere in attesa del processo per frode che comincerà il mese prossimo. E potrebbe venire condannato a 155 anni di reclusione.
È accusato di aver orchestrato un classico schema piramidale con il quale ha provocato un «buco» di una trentina di miliardi di dollari (coinvolti anche 100 mila investitori italiani): arrestato alle Bahamas, aveva ottenuto i domiciliari in attesa di giudizio, ma da un mese è in carcere perché il giudice ha scoperto che dalla casa dei genitori a Palo Alto aveva contattato e cercato di influenzare i testimoni del processo (è un reato).
Vegano, l’ex profeta delle criptovalute rifiuterebbe così il cibo della prigione: per questo assume soltanto pane, acqua e burro di arachidi, hanno spiegato i suoi avvocati in una mozione indirizzata al giudice.
sam bankman-fried rilasciato dal carcere su cauzione
In realtà la partita è molto più delicata del burro di arachidi del Metropolitan Detention Center di Brooklyn: per i suoi legali, la detenzione sarebbe incompatibile con la necessità di prepararsi adeguatamente al dibattimento in aula.
Nella lista di richieste c’è sì la questione dell’interruzione forzata della dieta vegana, e c’è il problema delle sue scorte di farmaci (assume Adderall per mitigare gli effetti del disturbo da deficit dell’attenzione, e un antidepressivo) in diminuzione. Ma soprattutto i legali sostengono che il loro cliente non abbia un accesso a internet sufficiente per poter preparare il processo. E, per questo, ne chiedono il rilascio.
Nella documentazione depositata il mese scorso, i suoi avvocati spiegano che Bankman-Fried ha accesso a un computer portatile non connesso a internet che può utilizzare durante l’orario di visita, in presenza dei suoi avvocati. Bankman-Fried vorrebbe però accedere a un database di materiali disponibile solo tramite internet.
Due volte alla settimana lascia la prigione e incontra i suoi avvocati nel tribunale federale di Manhattan, e in quei momenti può accedere a internet ma il portatile che gli è stato dato per quegli incontri ha una durata limitata della batteria. Anche la connessione internet sarebbe poco affidabile.
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Magari anche Bankman-Fried otterrà alla fine i suoi piatti vegani, anche se un portavoce del Federal Bureau of Prisons, che sovrintende alla struttura di Brooklyn, ha rifiutato di commentare le condizioni specifiche di Bankman-Fried ma ha spiegato al New York Times che il Mdc offre «accesso all’assistenza sanitaria, telefoni, una biblioteca giuridica per la ricerca legale, pasti caldi», e che i detenuti vivono in «condizioni ambientali certificate».
Soprattutto, però, mentre i suoi avvocati lavorano per garantirgli cibo vegano e internet, viene diffusa la notizia che nei sei mesi precedenti al crollo di Ftx (novembre 2022) Bankman-Fried — che sostiene di essere senza soldi — ha ricevuto pagamenti dal suo fondo per un totale di 905.768.503 dollari.
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