Alberto Simoni per “la Stampa”
Elon Musk alza la posta e minaccia apertamente, per la prima volta da quando il 25 aprile Twitter ha accolto la sua proposta di acquisto per 54,20 dollari ad azione, di abbandonare l'accordo e il proposito di mettere le mani sul social network. A far infuriare il patron di Tesla è la mancata condivisione da parte del board di Twitter dei dati sulla percentuale di account falsi, una richiesta che Musk aveva avanzato poco dopo l'offerta.
In una lettera inviata al Board della società californiana, il miliardario ha rinnovato la richiesta di dettagli sulla quantità di account fasulli e ribadito di riservarsi il diritto di ritirarsi dall'accordo poiché la compagnia è «in aperta e chiara violazione» dei suoi obblighi.
La sparata di Musk ha provocato la caduta del titolo Twitter, sceso fino a 37,92 dollari prima di risalire, a un'ora dalla chiusura della Borsa, a quota 39,42. Al rialzo ha contribuito il comunicato della società che ha cercato di allentare la tensione e ribadito l'intenzione di «continuare a collaborare e a condividere le informazioni con Musk nel rispetto dell'accordo».
ACCORDO CON TWITTER SOSPESO - IL TWEET DI ELON MUSK
A metà maggio Musk aveva congelato temporaneamente l'intesa sostenendo che l'avrebbe sbloccata e portata a compimento solo quando e se Twitter avesse fornito informazioni sul fatto che gli account fasulli e spam erano meno del 5% del totale.
Un'uscita quella di allora che aveva dato il via a una serie di speculazioni e indiscrezioni sull'effettiva volontà del magnate di comprare (e togliere poi dalla Borsa) il social network.
È una posizione che secondo Dennis Dick, trader della BrightTrader LLC, rivela «il rimorso di Musk per l'acquisto» e il suo tentativo di «abbassare il prezzo della compravendita». Un piano - ha detto Dick alla Reuters - che potrebbe funzionare. Altri analisti ritengono invece che la lettera di ieri sia l'antipasto per l'uscita di scena definitiva del capo di Tesla. Se si ritirasse dall'accordo, Musk dovrebbe pagare 1 miliardo di dollari di penale, pressoché spiccioli se paragonati alla sua fortuna che, secondo i dati di Forbes, ammonta a 219 miliardi di dollari.
Secondo Musk i profili spam (dietro i quali non si nascondono utenti veri e propri) potrebbero essere sino al 20% del totale. Una cifra che il miliardario ha buttato nella mischia un mese fa e alla quale ha replicato lo stesso capo esecutivo di Twitter, Parag Agrawal, definendola sbagliata e spiegando come la compagnia gestisce e monitora gli account fasulli.
Musk, che ha 95 milioni di follower, attualmente possiede il 9,6% delle azioni di Twitter ma quando era salito a quella quota (in aprile) aveva poi rifiutato di entrare nel Consiglio di amministrazione per mantenersi libere le mani e così scalare l'azienda. Cosa che ha fatto. Fino al prossimo ripensamento. -
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