raphael alessandro tunesi

PERCHÉ HANNO AMMAZZATO RAPHAEL ALESSANDRO TUNESI? – L’IMPRENDITORE ITALIANO È STATO UCCISO IN MESSICO DA UN PAIO DI SICARI, ARRIVATI IN MOTO. TUNESI ERA MOLTO CONOSCIUTO NELLA ZONA DEL CHIAPAS: ERA UN GRANDE ESPERTO DI MAYA E ORGANIZZAVA NEL SUO HOTEL EVENTI, MOSRE, INCONTRI – FORSE SI ERA RIFIUTATO DI PAGARE IL PIZZO ALLE BANDE DI TRAFFICANTI, OPPURE NASCONDEVA QUALCOSA?

Guido Olimpio per www.corriere.it

 

raphael alessandro tunesi 4

La vita di Raphael Alessandro Tunesi si è fermata alle 14 di venerdì vicino alla scuola La Escriba, Palenque, stato messicano del Chiapas. L’imprenditore italiano era a bordo della sua auto e doveva prendere le figlie quando è stato colpito a morte da un paio di sicari arrivati in moto. Uno degli assassini ha esploso almeno tre colpi centrando il nostro connazionale, con la vettura fermatasi di traverso al lato della strada costeggiata dalla vegetazione. La vittima era piuttosto nota nella zona che ospita resti archeologici importanti.

 

La famiglia e la passione per i Maya

raphael alessandro tunesi 1

Sposato da 21 anni con Elizabeth, tre figlie, Tunesi gestiva l’hotel Quinta Chanabnal, un piccolo albergo di lusso in «tema» Maya. Aveva studiato a lungo questa civiltà, parlava il dialetto indio, conosceva aspetti che attirano visitatori da ogni parte del mondo. Infatti aveva organizzato incontri, mostre, eventi proprio per raccontare un’epoca affascinante mentre nel 2014 insieme ad Antonio Aimi aveva scritto un libro, «L’Arte Maya», una testimonianza ulteriore del suo legame con il territorio.

raphael alessandro tunesi 2

 

Perché l’hanno ucciso?

La Farnesina segue la situazione e auspica che possa essere fatta luce. Tutto però dipende da chi indaga. La cronaca messicana con centinaia di migliaia di omicidi racconta di un’infinità di moventi, di delitti senza una spiegazione apparente e di casi risolti in modo frettoloso dalle autorità, decise a dare una spiegazione rapida quanto fragile. Nel dramma di Tunesi non può essere esclusa la rappresaglia feroce di una gang di estorsori, qualcuno ipotizza che El Italiano – come era stato soprannominato – sia stato freddato per non essersi piegato al pagamento del pizzo, una piaga dilagante che ha contagiato anche le zone frequentate da stranieri.

quinta chanabnal palenque

 

Il cooperante bresciano

Nel Chiapas, peraltro, vi sono stati molti episodi di violenza e nel luglio di un anno fa venne assassinato il cooperante bresciano Michele Colosio, figura generosa, con un’esistenza dedicata agli altri. L’aumento di attività turistiche, il flusso di viaggiatori e l’indotto diventano il bersaglio di network ben organizzati. Fenomeno criminale in crescita anche nello Yucatan, lungo la fascia costiera che da Cancun scende fino a Playa del Carmen. Gruppi collegati ai cartelli, bande «autonome», elementi affiliati a organizzazioni straniere si contendono traffici d’ogni tipo, spaccio di droghe, e ovviamente la «tassa» sui commerci, sui negozi, sui locali pubblici.

raphael alessandro tunesi 3

 

Stranieri nel mirino

Il numero degli stranieri bersaglio di attacchi si è moltiplicato. Alcuni innocenti, estranei all’illegalità, finiti nel mezzo non per loro scelta. Altri complici, come è stato di recente per alcuni canadesi d’origine asiatica puniti in un regolamento di conti all’interno di un complesso residenziale. Brutta fine anche per una coppia forse coinvolta in truffe con crypto-valuta: li hanno sgozzati. Misterioso, infine, quanto avvenuto a Tamasopo, a est di San Luis Potosi. La polizia ha scoperto i rottami carbonizzati di un elicottero usato di solito per tour turistici: a bordo i corpi inceneriti di quattro persone. Avevano le mani legate dietro la schiena, nelle vicinanze pare vi fosse una «cartolina» di rivendicazione, modus operandi usato dai narcos per «spiegare» i loro attacchi.

Articoli correlati

UN ITALIANO E STATO UCCISO IN MESSICO! - RAPHAEL ALESSANDRO TUNESI, PROPRIETARIO DI UN HOTEL DI LUSS

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…