Bruna Magi per “Libero quotidiano”
asia argento a 'storie italiane' 6
Difficile considerare con distacco Anatomia di un cuore selvaggio- Autobiografia (Piemme, pag.248, euro 18,90), autrice Asia Argento, che a 45 anni racconta se stessa e uomini (ma anche donne) della sua vita. Il padre, giovani amori, amanti, compagni e marito, e purtroppo anche stupratori.
Leggendo colpisce il dualismo che l'autrice stessa riconosce: l' ssere stata una timida vittima di violenze sin da bambina, e contemporaneamente sbattere in faccia al lettore esperienze crude, sapendo di marchiarne la sensibilità.
Così le sue righe scorrono in un'atmosfera altalenante, non sapendo mai quanto l' effetto choc sia voluto, oppure conseguenza ovvia di una vita che è limitativo definire spericolata.
Le sue ragioni le annuncia nel prologo, con una nota d' autore: «Sticazzi. Anche ora mentre scrivo me lo ripeto come un mantra. Sticazzi, sticazzi, sticazzi, che formula meravigliosa. Mi ha salvato la vita mille volte e ancora mi aiuta, una pistola con infiniti proiettili, essenziale per difendermi dal mondo. Ma che speranza aveva una persona deforme come me, azzoppata dall' eccessiva timidezza, incapace di stare al mondo, di sopravvivere tra i viventi?».
Vien da chiedersi: ma se non fosse stata timida, sino a dove sarebbe arrivata? Perchè molti dei suoi desideri li ha soddisfatti, forse quasi tutti, incluso diventare attrice precoce premiata con due Donatello e un Nastro d'argento.
Nonostante le violenze subite dalla madre, l'attrice Daria Nicolodi (che consigliava l'uso del limone come astringente dell'organo genitale femminile) e il distacco esercitato dal famosissimo Dario Argento, suo genitore e anche maestro dell' horror. La prima mollava sberle e calci, le sorellastre, Anna, figlia del precedente compagno della madre, lo scultore Mario Ceroli, e Fiore, stessa cosa da parte di padre, erano più stronze di quelle di Cenerentola, inevitabile chiedersi se davvero loro possedevano copertine rosa e azzurre, e lei invece "color cacca".
Dice che trovava calore e conforto nel masturbarsi, anzichè abbracciare un peluche come avrebbe fatto qualunque bambina. E poi la sua è tutta una corsa, in un tunnel affollato di genitali maschili, quelli citati all'inizio come "scaramantici", sostenuta dal conforto del "fumo" che non manca mai. Perdita della verginità a quattordici anni con lo studente Gianluca. Rapporto insoddisfacente ma liberatorio.
Scoperta del piacere con Federico, che purtroppo morirà presto per un overdose. Liason con Jason, un "cavallaro", già amante della madre, figuratevi il casino in famiglia. Storia con Sergio Rubini, allora sposato con una bionda nevrotica (era Margherita Buy), attore e regista superdotato (ma lei usa un termine molto più esplicito).
Asia racconta che lo tradiva in continuazione, per non passare la notte da sola quando lui non c'era. Quindi incontro Michael Radford (regista de Il postino), che si strusciava patetico con il suo minipene e la diresse in “B. Monkey - Una donna da salvare”, prodotto da Harvey Weinstein. E qui arriva l'incontro con il più potente dei "porconi" che la stupra imponendole un cunnilingus, al Festival di Cannes, all'Hotel du Cap.
Sappiamo com'è finita, più recente la violenza (con uso della droga dello stupro) addebitata al regista Rob Cohen, che nega. Assoluzione morale per Morgan, padre della sua Anna Lou, nonostante i litigi. In chiusura, una dichiarazione: «Ho una mente d'acciaio e un cervello ben corazzato». Al lettore le conclusioni.