“SONO STATO CONDANNATO DA HOLLYWOOD PRIMA ANCORA CHE DALLA LEGGE” – QUALCUNO DICA A JOHNNY DEPP CHE NON È STATO IL PRIMO E NON SARÀ NEMMENO L’ULTIMO A ESSERE ESPULSO DAL SISTEMA CHE VUOLE PERSONAGGI SENZA MACCHIA E SENZA PECCATO: “MI SENTO DISCRIMINATO. NON CI SONO DUBBI CHE LA DECISIONE DI NON FARE USCIRE MINAMATA IN AMERICA SIA LEGATA ALLE MIE VICENDE PERSONALI” – INTANTO DICHIARA GUERRA ALL’EX CHE SARÀ PROCESSATA PER DIFFAMAZIONE DOPO… - VIDEO
Francesca Scorcucchi per il “Corriere della Sera”
«Mi sento discriminato. Non ci sono dubbi che la decisione di non fare uscire Minamata in America sia legata alle mie vicende personali». Parola di Johnny Depp.
Minamata è l'ultimo suo film e l'attore, all'indomani della vittoria dell'ultima battaglia nella guerra legale con la ex moglie Amber Heard, alza la voce e parla di discriminazioni nei suoi confronti e di ripercussioni sulla sua carriera causate da vicende che non sono passate in giudicato.
«Sono stato condannato da Hollywood prima ancora che dalla legge». In effetti non c'è ancora una sentenza definitiva sul caso delle violenze domestiche denunciate dalla seconda moglie dell'attore. Depp ha perso la causa contro il tabloid britannico The Sun che lo aveva definito un «picchiatore di mogli», ma Heard sarà processata per diffamazione: il divo l'aveva accusata di aver «mentito sugli abusi», lei aveva fatto ricorso.
Che un giudice della Virginia ha respinto. Nonostante questo, l'industria del cinema ha allontanato l'attore da due titoli importanti: non sarà nel prossimo Pirati dei Caraibi e non farà parte della saga di Animali Fantastici .
Gli rimane Minamata , progetto minore ma molto interessante diretto da Andrew Levitas che nonostante lo stop negli Stati Uniti uscirà in Italia, su Sky Cinema 1 e in streaming su NOW, dal 17 settembre. Il film racconta una storia vera.
Quella dell'inquinamento da mercurio, causato dagli sversamenti dell'industria chimica Chisso, che per cinquant' anni ha avvelenato le acque della baia di Minamata, villaggio sulla costa sud-occidentale del Giappone, causando gravissimi danni neurologici a migliaia di persone, tanto da dare il nome a una nuova sindrome: la malattia di Minamata.
Depp interpreta il fotografo di guerra William Eugene Smith, che trascorse tre anni, fra il 1971 e il '73, a Minamata e realizzò un servizio per il magazine Life destinato a fare la storia dei reportage ambientalistici.
L'attore è in un momento, della sua vita e della sua carriera, molto simile a quello in cui si trovava il personaggio che interpreta. Entrambi costretti a combattere con l'alcolismo, entrambi nella fase discendente della loro carriera, allontanati dall'ambiente professionale perché ritenuti poco affidabili e deleteri.
E alla domanda se la vita di Smith in qualche modo ragiona con la sua, Depp riflette e poi risponde: «È interessante, ma non è stato l'approccio con cui ho affrontato questo lavoro». Ad aiutarlo, nell'approccio, è stata la moglie del fotoreporter, Aileen, la donna che fece scoprire il caso e che ora ha collaborato al progetto cinematografico. «Ci ha messo in contatto con le vittime e i pazienti, ci ha offerto immagini e documenti inediti sulla vicenda, ma soprattutto ci ha raccontato chi era veramente Gene (il soprannome di Smith, n.d.r).
Ci ha aperto le porte all'intimità di quest' uomo e della loro relazione». La preoccupazione del regista e di Depp era quella di rispettare le vittime: «Abbiamo guardato questa gente negli occhi e abbiamo promesso che non saremmo stati invadenti. Mi ha colpito che gli abitanti non erano preoccupati di loro stessi, volevano far passare il messaggio che quanto accaduto a loro non sarebbe più successo ad altri».
il dito mozzato di johnny depp 1
Forse proprio per superare le tribolazioni personali Depp ha aderito a un progetto che ha sentito suo anche grazie alla sua stessa passione per la fotografia: «Tutto ruota intorno a quello che puoi catturare nel tuo obiettivo. È un po' lo stesso approccio che ho con il cinema. Quello che vedo e quello che provo cerco di trasmetterlo al pubblico, recitando oppure facendo fotografie. Cerco di catturare l'essenza di quello che voglio raccontare». Proprio per la sua passione per la fotografia Depp conosceva W. Eugene Smith ben prima di interpretarlo.
«Conoscevo il suo lavoro e in misura minore i vari traumi della sua vita. Credo che sia quasi un miracolo che la moglie sia riuscita a convincerlo ad andare in questo villaggio di pescatori per catturare in immagini cosa stava accadendo. Aileen mi ha raccontato cose che non ha detto forse a nessun altro e mi ha consentito di accendere una luce su Gene». La stessa luce che Depp ha promesso di accendere sulla sua vita ora: «Gli ultimi sono stati cinque anni surreali per me, ma mi sto muovendo per portare alla luce le cose».
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Johnny Deppamber heard dopo il telefono lanciato da johnny deppamber heard dopo il telefono lanciato da johnny deppAmber Heardjohnny depp in minamata 2johnny depp in minamata 1Johnny DeppContro Johnny Deppjohnny depp in minamata 4johnny depp in minamata 3johnny depp in minamata 8johnny depp in minamata 5johnny deppjohnny depp in minamata 6Johnny Depp e Amber Heard 2