Estratto dell’articolo di Jacopo Iacoboni per www.lastampa.it
La tv di stato russa è quel luogo incredibile in cui non solo – è la cosa più ovvia – si celebra e propina da vent’anni alla Russia la peggior propaganda guerrafondaia di Putin, ma succede anche qualcosa di più: si ricevono direttamente le istruzioni «da amici in uniforme», ossia i servizi segreti russi, per citare la frase di Margarita Simonyan.
[…] il 1 marzo la propagandista regina del regime di Putin ha scritto nel suo canale Telegram che alcuni «compagni in uniforme» (traduciamo: i servizi russi) le hanno regalato una registrazione audio di 40 minuti in cui presumibilmente «ufficiali di alto rango della Bundeswehr discutono di come bombarderanno [con i missili Taurus] il ponte di Crimea».
E così è stata diffusa originariamente l’operazione ibrida che ha messo in difficoltà (ricattato?) il cancelliere tedesco Scholz […]
Oggi c’è un’altra puntata alla tv russa. Stavolta non Simonyan, ma un altro notissimo propagandista, Dmitry Kiselev. Ma la storia è sempre legata alla minaccia dei Taurus tedeschi e all’intercettazione arrivata ai russi. L’anchorman di Rossiya 1, nel programma Vesti Nedeli domenica sera, ha elencato pari pari quattro ponti in Germania che la Russia potrebbe distruggere come ritorsione a un attacco al ponte di Crimea. Era il suo modo di commentare l’intercettazione tra gli alti ufficiali della Bundeswehr pubblicata venerdì, o era anche qui qualcosa ricevuto da «compagni in uniforme»?
La domanda è più che legittima, se si considerano i precedenti della rete e del programma. Esattamente su “Russia 1”, nell’ottobre scorso, era stato pubblicato un servizio nel quale si rivelava che i servizi segreti russi all’estero avevano già ricevuto l’ordine di liquidare il pilota Maxim Kuzminov, il russo che disertò in Ucraina nell’estate del 2023 volando a bassa quota su un elicottero Mi-8 dell’esercito di Mosca, e poi consegnando il velivolo alle forze armate ucraine. Come sapete, da poche settimane Kuzminov è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco nel sud della Spagna, ad Alicante
Anche Kiselev, peraltro, è stato assai preciso: «Nonostante tutte le anticipazioni degli interlocutori – ha tuonato – le immagini dei ponti in Germania non vengono in mente. In questo paese piuttosto angusto non ce ne sono di così lunghi come la Crimea. Ma c’è ancora qualcosa da guardare attraverso il mirino del razzo», ha spiegato.
Quindi, per raggiungere la stessa metratura del ponte di Crimea, bisognare moltiplicare i bersagli: «Dovremo prestare attenzione agli altri ponti in Germania per ottenere danni di ritorsione in metri lineari». Certo, ha ammesso contrito, «sarà un peccato, ma cosa fare? Non sono dispiaciuti per il nostro ponte di Crimea».
A quel punto, sempre in diretta, l’uomo del regime nel talk show serale domenicale ha enumerato quattro ponti tedeschi che potrebbero essere oggetto di una ritorsione russa. Nel consueto stile putiniano delle minacce epocali più o meno realistiche, ha nominato il ponte ferroviario Hohenzollern a Colonia, i ponti Fährmannsund e Rügen nel nord della Germania, che raggiungono le isole di Fehmarn e Rügen, e il ponte sull’acqua di Magdeburgo, a 150 chilometri da Berlino, che unisce due canali sull’Elba. […]
VLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ olaf scholz e volodymyr zelensky vladimir putin olaf scholz al parlamento tedesco Dmitry Kiselev