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Estratto dell’articolo di François de Tonquédec e Gaspare Gorresio per “La Verità”
Nell’anno di grazia 2018 la dottoressa Maria Rosaria Boccia era già stata diffidata da un politico (un assessore di un paese della Costiera amalfitana) per atti persecutori. Una storia che ricorda tanto quella oggi agli onori della cronaca e che ha travolto il ministro Gennaro Sangiuliano.
Un documento clamoroso che sembra svelare un modus operandi, una attitudine dell’avvenente pompeiana nei confronti dell’universo maschile. Ovviamente si tratta della versione del presunto stalkerizzato, ma porta il lettore a rivedere le sue convinzioni e la narrazione che ha dominato questa storia: una donna che si ribella al potente di turno e rivendica la propria dignità, personale e professionale.
[…] Leggiamo che cosa scrive l’avvocato G. D. nel documento: «La seppur breve “relazione” affettiva e stata interrotta per volontà unilaterale del mio assistito alla fine del mese di luglio scorso. Una fine che Ella mai ha accettato, atteso che a decorrere dal 3 agosto, giorno in cui comunicava telefonicamente al mio assistito di essere '“incinta”. per il signor M.M. iniziava un incubo che di fatto lo ha indotto a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita, determinando un perdurante e grande stato di ansia o di paura».
MARIA ROSARIA BOCCIA - IN ONDA LA7
[…] Ma gli indizi iniziano ad accumularsi e di gravidanze annunciate anche ad altri uomini a Scafati e Pompei parlano in molti. Come se ci trovassimo di fronte alla specialità della casa. L’atto di diffida stragiudiziale prosegue: «Alla notizia della gravidanza, seppur improbabile, il mio assistito, coerentemente ai suoi valori culturali, nonostante ribadisse di non voler essere in alcun modo più impegnato in relazione sentimentale, Le (alla Boccia, ndr) faceva presente che si sarebbe comunque assunto le responsabilità del caso».
La conditio sine qua non per adempiere ai propri doveri era però «un riscontro medico/clinico certo su tale asserito stato di gravidanza». Un riscontro che sarebbe stato «sempre negato» dalla Boccia.
Maria Rosaria Boccia GENNARO SANGIULIANO GIUSEPPE CRUCIANI
Addirittura il difensore del politico rivela alcuni episodi sconcertanti. Dopo essersi intrufolata nel parcheggio nel parcheggio dei genitori di M.M. la Boccia avrebbe proferito queste parole: «Mi hai lasciata incinta per arrivare ai miei soldi e al mio ceto sociale, la tua casa è schifosa, posso comprarne dieci così, al tuo paese ti schifano tutti». Dopo un periodo di calma apparente la donna sarebbe tornata alla carica, inviando questo messaggio, per il legale «inequivocabilmente riferito al test di gravidanza»: «Tutto bene. Negativo». Ma nonostante questo «gli atti persecutori e denigratori» sarebbero ripresi «in maniera sistematica e perdurante».
maria rosaria boccia su instagram
Il legale spiega che «la rabbia» della donna nei confronti dell’uomo non avrebbe trovato requie: «M.M.
anche in presenza di altri soggetti -individuati quali persone informate sui fatti- riceveva continuamente azioni altamente menomanti della libertà fisica oltre che morale».
[…] A questo punto il professionista snocciola un lungo elenco di presunte «condotte vessatorie e persecutorie» perpetrate ai danni del politico dalla signora. Una teoria di «gravissimi episodi» che mette ansia alla sola lettura. Per esempio, il 23 settembre 2018, a Salerno, la Boccia sarebbe stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza del condominio dove viveva M.M. mentre citofonava «insistentemente circa sette/otto volte». Ma il politico, «accortosi che era» la Boccia «ad importunare, non rispondeva».
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Prosegue il legale: «Dopo qualche minuto, in maniera alquanto impertinente» la donna «iniziava anche a bussare alla porta di casa» e a telefonare. A queste chiamate «non seguiva risposta» anche perché l’uomo «a causa delle sue continue molestie telefoniche da agosto è costretto ad avere la vibrazione sul cellulare e non più la suoneria».
Chiosa l’avvocato: «Il tutto terminava circa un'ora dopo con non poco disagio dovuto all'aggressiva invasione subita proprio dinanzi l'uscio di casa». Ma non è tutto: «La situazione, già compromessa di per sé», continua l’avvocato, «degenerava ulteriormente» quando la Boccia, tornava ad attaccarsi al citofono in piena notte.
Anche di questo episodio, evidenzia il difensore, esiste «il filmato delle telecamere di sicurezza installate all'interno del condominio e di cui è stata acquisita copia». La scampanellata notturna avrebbe causato a M.M. «un episodio di tachicardia e paura, essendo stato svegliato senza alcun motivo in piena notte».
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L’imprenditrice avrebbe anche «inseguito, tra l'altro a folle velocità» l’ex amante mentre questi era alla guida della sua auto.
Alla fine della lista il legale avverte la Boccia: «La intimo e diffido a far cessare, se in corso, e a non assumere piu alcun comportamento o atto persecutorio nei confronti del signor M.M.. Precisando sin d'ora che in caso contrario, verrà formalizzata nei suoi confronti apposita istanza di ammonimento […] indirizzata al Questore della Provincia di Salerno, a cui, nel caso di inottemperanza seguirà d’ufficio la denuncia, non rimettibile, all'autorità giudiziaria», ai sensi dell’articolo del codice penale che persegue gli atti persecutori. […]
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