TRA IL DIRE E IL FARE C'E' DI MEZZO…MARTE! - IL SOGNO DI ELON MUSK DI COLONIZZARE IL PIANETA ROSSO ENTRO IL 2050 POTREBBE ESSERE TROPPO AMBIZIOSO ANCHE PER LUI - NEL 2016 AVEVA DETTO CHE VOLEVA PORTARE IL PRIMO EQUIPAGGIO NEL 2024. MA AD OGGI LA SUA NAVICELLA "STARSHIP" NON È ANCORA OPERATIVA - PER PORTARE UN MILIONE DI PERSONE SU MARTE, CI VORREBBERO ALMENO 10MILA LANCI, MA C'E' UN PROBLEMA: LA FINESTRA TEMPORALE PER PARTIRE SI APRE UNA VOLTA OGNI DUE ANNI - OLTRE ALLE TEMPISTICHE, C'E' ANCHE LA VOLONTA' DEI GOVERNI, CHE PREFERIREBBERO PUNTARE SU...
Estratto dell'articolo di Matteo Marini per “la Repubblica”
Ogni tanto ritorna l’illusione, abbagliante, del Pianeta rosso. Elon Musk si è espresso di nuovo sulla possibilità di colonizzare Marte inviando addirittura un milione di persone. Niente più che una nuova suggestione, espressa, ovviamente, sul suo social, X. […]
Musk inizia a fornire dettagli su come portare tutte quelle persone su Marte nel 2016. […] All’epoca Musk disse che avrebbe potuto portare il primo equipaggio su Marte nel 2024 «se tutto fila senza intoppi». Otto anni dopo Starship non è ancora operativa, i primi due test sono stati utilissimi ma ancora il veicolo non è pronto per arrivare sulla Luna […] figuriamoci scendere su Marte, che è mille volte più distante.
il piano di elon musk per colonizzare marte
Torniamo al piano: Starship ha una capacità, secondo i dati forniti dall’azienda, di trasportare un equipaggio di 100 persone o anche 100 tonnellate di materiali e rifornimenti. Significa che ci vorrebbero 10mila lanci per popolare la prima metropoli marziana. Nel 2020 disse di poterlo fare entro il 2050. E i numeri in libertà non finiscono qui. Nel 2020 ragionava di mille Starship all’anno (tre decolli al giorno) diretti verso Marte: «10mila persone a ogni congiunzione orbitale Terra-Marte».
Questo è un punto che non ha mai chiarito: perché non si può ignorare la fisica. Il nostro e il Pianeta rosso si trovano alla minima distanza l’uno dall’altro ogni 26 mesi. C’è una finestra temporale per partire che si apre una volta ogni due anni, […] Intanto, però, bisognerebbe almeno metterci piede, per la prima volta. E anche questo non è uno scherzo. Nel 2022 aveva pronosticato un arrivo su Marte dei primi pionieri nel 2029. Questo è forse l’unico punto che potrebbe essere, se non credibile, almeno fattibile. L’umanità è arrivata su Marte con molte missioni robotiche, sia in orbita, sia sulla superficie. […]
elon musk festeggia il lancio della crew dragon di spacex 2
Sì, ma per fare cosa? I governi hanno deciso di tornare sulla Luna “per restare”, col programma Artemis. Una grande collaborazione internazionale per l’esplorazione a lungo termine. È un primo passo per espandere la nostra civiltà, promuovere il progresso scientifico e tecnologico, in collaborazione con i privati. Che ne ricaveranno, ovviamente, un profitto. Lavorando al programma pubblico e poi sfruttando le risorse locali, dall’acqua ai metalli e terre rare. Ma Marte è ancora troppo lontano per farci dei soldi. Almeno fino a che non ci sarà un’economia locale. Troppo costoso e rischioso arrivarci.
Marte è all’orizzonte dell’esplorazione spaziale di tutte le agenzie, nessuno lo ha mai negato (da Obama a Trump). Ma il realismo, durante i decenni, si è imposto. Musk intende dare all’umanità un posto su cui ricominciare. Marte, però, è molto diverso dalla Terra. Non c’è un’atmosfera respirabile, la temperatura resta decine di gradi sottozero per la maggior parte dell’anno, non ha un campo magnetico che protegga dalle radiazioni. L’acqua o il ghiaccio, se ci sono, si trovano in profondità sotto la superficie: bisogna costruire trivelle per scavare. […]