La propaganda russa aveva fino ad ora mantenuto un profilo estremamente aggressivo, sulla tv di Stato russo. Ma qualcosa - specie in questi ultimi giorni - sembra essere cambiato, a Mosca.
Nelle scorse ore, nel corso del più popolare talk show russo, Mikhail Khodaryonok — ex colonnello e ora analista esperto di questioni militari — ha sorpreso tutti, affermando che le informazioni che parlano di una demoralizzazione delle truppe ucraine «sono false», che anzi gli ucraini sono «molto motivati e pronti a morire per il loro Paese» (la cui stessa esistenza era stata messa in discussione da Putin), e che la Russia si trova «in una posizione di isolamento geopolitico totale», con Paesi come India e Cina «che non stanno completamente al nostro fianco». «Di fatto, anche se odiamo ammetterlo, tutto il mondo è contro di noi», ha detto, aggiungendo che «la situazione peggiorerà».
La sua posizione - espressa dal palcoscenico più seguito da parte del pubblico russo: quasi a voler «abbassare» le aspettative dei russi rispetto a una «operazione speciale» che fino ad ora non è andata secondo i piani — si unisce a quelle di un piccolo, ma crescente manipolo di ex militari che criticano ormai apertamente non il comandante in capo, ma il generale Shoigu — il suo ministro della Difesa.
Il 13 maggio, Igor Girkin — ex comandante delle forze filorusse nel Donbass — ha pronunciato contro il titolare della Difesa di Mosca parole di fuoco: «Accuso direttamente Shoigu, come minimo, di negligenza criminale», ha detto, in un video apparso sul suo canale Telegram. «Non ho prove per accusarlo anche di tradimento, ma ne ho il sospetto».
Girkin — detto anche «Strelkov», «cecchino» — è accusato di omicidio in Olanda per il ruolo che avrebbe giocato nell'abbattimento del volo Malaysian Airlines MH17 sul cielo dell'Ucraina, nel 2014: la sua è una critica «da destra», che chiede a Putin di aumentare la proiezione militare della Russia nella guerra, aumentando truppe e mezzi in campo.
Nelle scorse settimane, a posizionarsi allo stesso modo era stato il ceceno Ramzan Kadyrov, mentre il 10 maggio un ex mercenario del Cremlino, Marat Gabidullin della Wagner, aveva detto all'agenzia Reuters che le truppe russe erano state inviate in Ucraina senza un adeguato addestramento.
Gabidullin aveva preso parte alle spedizioni della Wagner in Ucraina, prima di lasciare il gruppo, nel 2019.