giorgia arianna meloni andrea gianbruno daniela santanche guido crosetto michele emiliano luca zaia giovanni melillo hacker

SIAMO TUTTI CONTROLLATI! - DOPO IL CASO STRIANO, ORA VENGONO VIOLATI I CONTI CORRENTI - LO SCOOP DI "DOMANI": UN DIPENDENTE DI BANCA INTESA (SUBITO LICENZIATO), ATTRAVERSO ACCESSI ABUSIVI AL DATABASE DELL’ISTITUTO, SI E’ MESSO A SPIARE 7 MILA CONTI CORRENTI TRA CUI QUELLI DI GIORGIA E ARIANNA MELONI, DI ANDREA GIAMBRUNO, DEI MINISTRI CROSETTO E SANTANCHÉ, DI MICHELE EMILIANO E LUCA ZAIA, DEL PROCURATORE DELLA DNA GIOVANNI MELILLO E DI IMPRENDITORI, MILITARI, SPORTIVI - NEL CASO STRIANO ERANO IN BALLO CARTE GIUDIZIARIE E SOS DELL’ANTIRICICLAGGIO, QUINDI DATI SENSIBILI MA NON COPERTI DA PRIVACY. IN QUESTO CASO SONO STATE “SBIRCIATE” INFORMAZIONI RISERVATISSIME: NON C’E’ ALCUNA SCUSA POSSIBILE - PERCHÉ IL DIPENDENTE HA SPIATO? SOLO CURIOSITA’ MORBOSA? LO HA FATTO PER CONTO DI ALTRI? HA CONSERVATO I DATI RACCOLTI? LI HA CONSEGNATI A QUALCUNO? 

Estratto dell’articolo di Enrica Riera per https://www.editorialedomani.it

 

GIORGIA E ARIANNA MELONI

La premier Giorgia Meloni. La sorella Arianna, capo della segreteria politica di Fdi. Il giornalista Andrea Giambruno. I ministri Daniela Santanchè e Guido Crosetto. Il procuratore della Dna Giovanni Melillo. Solo sono una parte delle migliaia di nomi titolari di conti correnti Intesa-Sanpaolo – ha scoperto Domani – sbirciati e monitorati da un ex dipendente del primo gruppo bancario del paese.

andrea giambruno 6

 

Il funzionario rischia ora guai grossi, visto che rischia di aver violato norme sulla privacy e la segretezza di dati ipersensibili. In primis, è stato licenziato in tronco: una contromisura, quella dell’istituto di credito, disposta l’8 agosto scorso dopo l’apertura di un apposito procedimento disciplinare. E a cui è seguito l’avvio di un procedimento di indagine, ancora in corso, da parte della procura di Bari che potrebbe avere esiti esplosivi.

 

GUIDO CROSETTO

Tra gli “spiati” d’eccellenza ci sono infatti non solo politici di primo rango, ma pure imprenditori, militari, sportivi. Ma cosa avrebbe spinto il bancario a tenere sotto controllo spese e guadagni degli esponenti del mondo politico? Proprio a questa domanda stanno cercando di rispondere gli inquirenti, che al momento dicono di non conoscere i motivi sottesi all’attività del funzionario. Mera curiosità? Ricerca di informazioni personali, private o “pericolose” da poter custodire nei meandri dei propri cassetti? E per farci cosa? Ancora non è dato sapere. Ma la mole degli accessi sarebbe enorme.

daniela santanché

 

E stavolta, a differenza di quanto accaduto nel caso dell’indagine di Perugia sulla fuga di notizie (i principali indagati sono Pasquale Striano e Antonio Laudati, ma Raffaele Cantone ha deciso di iscrivere anche tre cronisti del Domani per aver pubblicato notizie riservate sui potenti), non si tratta di segnalazioni di operazioni sospette della Uif o di dati di inchieste giudiziarie, ma di notizie molto più private e delicate, come i movimento dei conti correnti.

 

Sta di fatto che, sempre in base a quanto si apprende, gli accessi abusivi ai conti correnti per mano del dipendente del gruppo sarebbero stati quasi settemila. Realizzati tra il 21 febbraio del 2022 e il 24 aprile del 2024, avrebbero più in particolare riguardato gli oltre tremilacinquecento clienti portafogliati di 679 filiali di Intesa Sanpaolo, sparse in tutta Italia.

 

RAFFAELE FITTO - PARLAMENTO EUROPEO

I conti dei potenti

Non solo Giorgia Meloni e i suoi congiunti. A venire monitorati sarebbero stati anche altri conti di politici ed esponenti istituzionali. Qualche esempio? Quello del ministro della Difesa Guido Crosetto, del presidente del Senato Ignazio La Russa, ma anche della ministra Daniela Santanchè e del ministro, candidato alla vicepresidenza della Commissione europea, Raffaele Fitto. E, fuori dalla compagine governativa, risulterebbero essere stati violati pure i conti dei governatori rispettivamente di Puglia e Veneto, Michele Emiliano e Luca Zaia, nonché quelli del procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, e del procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti, di ufficiali dell’Arma e della Guardia di finanza. Un lungo, lunghissimo, elenco, pertanto.

michele emiliano

 

E a delinearsi man mano sarebbe pure un modus operandi che sembrerebbe sistematico, seriale. Un modus operandi volto a “seguire” soldi e movimentazioni di chi sta ai vertici.

 

Nel frattempo la procura del capoluogo pugliese è al lavoro per accertare e identificare i nomi delle altre persone, tra autorità civili e militari, sui cui conti sarebbero insistiti gli accessi abusivi dell’ex bancario. Gli interrogativi a cui rispondere sono davvero molteplici.

giovanni melillo 3

 

«Il caso è molto diverso da quello di Perugia. Lì gli indagati si difendono dicendo che gli accessi erano legittimi perché legati al loro lavoro di investigatori. Qui la giustificazione è impossibile. Ora si deve capire se il funzionario ha agito da solo e cosa ha fatto delle informazioni di cui è venuto in possesso».

 

La denuncia

luca zaia

L’indagine è partita quasi per caso. Grazie al lavoro della sicurezza della banca, che si è accorta che qualcosa non andava. E a una denuncia parallela fatta da un correntista di una filiale del Gruppo Intesa Sanpaolo situata a Bitonto, in provincia di Bari. L’uomo avrebbe riferito agli inquirenti di essere stato a sua volta informato dell’elevato numero di accessi informatici che erano stati effettuati da “qualcuno” sul proprio conto corrente: ad avvisarlo sarebbe stato direttamente il direttore della filiale di Bitonto.

IGNAZIO LA RUSSA CON UN CANE

 

Insospettito della circostanza, quindi, il correntista si sarebbe recato immediatamente a sporgere querela davanti alle autorità competenti. Da qui gli accertamenti della procura di Bari, coadiuvata dai carabinieri, presso la sede legale di Intesa […] Adesso toccherà alla magistratura e al Garante per la privacy […] far luce sulle possibili conseguenze di quanto accaduto. E capire se si tratta di un banale dipendente infedele e curioso, oppure di uno scandalo di dimensioni più ampie.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…