Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”
Nadav Padan abita a Brooklyn, New York. All'indomani dell'attentato terroristico di Hamas ha ricevuto decine di telefonate ed e-mail dagli amici in Israele. Molti sono soldati, altri sono riservisti, ma tutti erano in prima linea per difendere Israele.
Così Padan non ha esitato un attimo ed è salito su un volo per Tel Aviv per unirsi con altri 360mila riservisti alla difesa dello Stato ebraico. La sua storia è simile a quella di almeno duemila giovani di New York che secondo il portavoce del Consolato israeliano della città, sono subito partiti per Tel Aviv. Un altro migliaio ha lasciato altre città d'America.
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Yair Netanyahu ha un cognome importante. È il figlio del premier Bibi che da aprile vive in un piacevole "esilio" a Miami. Yair ha 32 anni e quindi ancora in tempo per arruolarsi e servire la patria. Eppure, a differenza di Padan, Nurieli e di altre centinaia di persone che hanno spiegato a moglie, figli e genitori le ragioni di arruolarsi e combattere una guerra a migliaia di chilometri di distanza, il figlio di Netanyahu ha limitato il suo sostegno ai soldati in prima linea e nelle retrovie a qualche storia su Instagram.
La bella vita, insomma, del controverso figlio del leader del Likud non è stata granché sconvolta dai fatti del 7 ottobre e mentre il 4% della popolazione di Israele indossa mimetica o monta su un tank, Yair non cede e osserva dalle coste della Florida. O da New York dove ha trascorso - a giudicare dalle storie postate sui social - diversi giorni a cavallo dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
[…] «Lui si diverte a Miami Beach, io sono in prima linea», si è sfogato un soldato con il Times di Londra. «Siamo noi che abbiamo lasciato il lavoro, la famiglia, i nostri bambini per proteggere il futuro di tutti e non coloro che sono responsabili di questa situazione», ha aggiunto un altro sempre dietro anonimato. E molti hanno ammesso che questo comportamento non aiuta «il nostro morale».
Yair è tecnicamente "reclutabile" avendo meno di 40 anni ma la sua vicinanza alla causa di Israele la spaccia su Instagram dove posta interviste con organizzazioni che aiutano le famiglie colpite dalla brutalità dell'azione di Hamas. Il figlio maggiore del premier ha svolto il servizio militare, è stato nell'esercito a più riprese ma non è mai stato in combattimento. È stato nell'ufficio di comunicazione dell'Idf.
Yair vive negli Stati Uniti da aprile quando Bibi e mamma Sara hanno deciso che le sue sparate politiche e gli attacchi frontali contro i detrattori del governo stavano diventando un problema troppo grande. Il giovane, infatti, si era distinto per post su X (Twitter) al vetriolo contro la sinistra e contro tutti coloro che criticavano le riforme del Likud.
yair, benjamin e avner netanyahu
Dichiarazioni spesso incendiarie che non avevano contribuito ad allentare il clima di tensione dello scorso inverno e primavera nello Stato ebraico segnato dalle proteste di piazza più grandi di sempre contro la riforma giudiziaria voluta dall'estrema destra. La sua fuga a Miami l'ha sottratto a denunce per diffamazione, la sua attività compulsiva sul social è andata via via riducendosi. Zero ormai su Twitter, ha invece continuato saltuariamente su Instagram fino appunto al 7 ottobre quando è diventato "un soldato dei social" anziché "del teatro di battaglia".
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