Lettera di Maria Giovanna Maglie a Dagospia
Caro Dago,
Ma com'è che tutti questi prelati ,indignati perché un cristiano tiene in mano un rosario e si rivolge ai santi protettori d'Europa e alla Madonnina sul Duomo di Milano, non si stanno incatenando davanti all'ospedale Universitario di Reims, Francia, dove staccano la luce, pardon, l'alimentazione e l'acqua, a un uomo che e' in stato di coscienza minima e che respira da solo?
Com'è che L'Osservatore Romano, di solito tarantolato sugli sbarchi dei clandestini, si limita a pubblicare un articolo, sia pure autorevole, di un medico a proposito della morte di Vincent Lambert, che per la Chiesa Cattolica dovrebbe essere la violazione più grave possibile della vita e della dignità della persona? Per me, laica e non credente, la preoccupazione è soprattutto quella che ad essere rispettata sia la volontà di chi deve morire, ma per un cattolico niente e' più insultante, o dovrebbe esserlo.
Quali sono diventati per questo Vaticano e per le gerarchie cattoliche le priorità? Lo sterminio dei Cristiani dell'est, le stragi nello Sri Lanka, l'eutanasia di Stato, gli aborti consentiti fino all'ultima settimana di gravidanza, la crisi dell'Occidente che perde I suoi simboli, il burqa e la poligamia che ci invadono, la subalternità e persecuzione delle donne nelle famiglie, o un cattolico che tiene in mano un rosario simbolo di Fede e lo invoca a protezione sua e, perché no, anche dei cittadini italiani e della causa politica che rappresenta?
Di quali peccati mortali si e' macchiato il cristiano di cui sopra citando a sostegno delle proprie tesi San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI Papa Emerito?
Dice il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero: "Non possiamo più permettere che ci si appropri dei segni sacri della nostra fede per smerciare le proprie vedute disumane, antistoriche e diametralmente opposte al messaggio evangelico", e che "Non possiamo più stare zitti di fronte alle sparate di un ministro sempre più arrogante. Chi è con lui non può dirsi cristiano perché ha rinnegato il comandamento dell'amore".
Ora, si potrebbero tenere discorsi indignati di fronte alle migliaia di case di bambini e ragazzini stuprati in nome del comandamento dell'amore invocato sacrilegamente da tanti, troppi, sacerdoti. Si potrebbe pretendere da chi dà lezioni e patente di cristianesimo tutta la verità che non è mai arrivata su questo gigantesco peccato mortale, e invocare la fine dell'impero della doppia morale.
Si potrebbe più modestamente e realisticamente chiedere a monsignor Mogavero che cosa per quell' area disastrata della Sicilia, nella quale vive e lavora per conto di nostro Signore, egli si augura. Gli dispiace che gli sbarchi siano drasticamente diminuiti e il numero di clandestini pure drasticamente ridotto? Rimpiange la situazione sociale ingovernabile in quei paesi che hanno ospitato i centri di accoglienza?
Gli secca che carabinieri e polizia non siano più costretti a intervenire ogni giorno per tentare di sedare risse, spaccio di droga, rapine, piccoli assalti, ubriachezze moleste, salvo poi ritrovarsi quegli stessi figuri tutti fuori e in giro di nuovo poche ore dopo? È contrario alla riduzione della diaria quotidiana nei centri da 35 a 21 euro, soldi pagati dagli italiani, e che spesso, come documentato da inchieste giornalistiche e televisive, non venivano utilizzati per garantire una condizione di dignità a chi li abitava, ma molto più prosaicamente intascati da organizzazioni e cooperative?
CARDINAL PAROLIN FRANCESCA CAMPANA COMPARINI AL FESTIVAL DELLE RELIGIONI
Infine, Monsignor Mogavero in nome e per conto di chi lancia scomuniche? La sua assomiglia in tutto e per tutto a una sortita da campagna elettorale, quella che fa un partito che lamenta perdita di potere . Però in questo caso bisogna stare attenti alle reazioni degli interlocutori tirati per la giacchetta il nome della fede.
CARDINAL PAROLIN NARDELLA AL FESTIVAL DELLE RELIGIONI
Come e' per I proclami che lancia ogni giorno da mesi il quotidiano dei vescovi, Avvenire. Legittimo, basta dichiarare di essere un partito, di essersi entusiasticamente affiliati al progetto di Civiltà Cattolica e di Famiglia Cristiana. Però bisogna stare attenti quando si scrive per esempio in un corsivo non firmato che Salvini e' «alfiere di un cattolicesimo tutto suo, distante dal magistero del Papa e della Chiesa».
CARDINAL PAROLIN NARDELLA CARRAI AL FESTIVAL DELLE RELIGIONI
Perché se poi ti rispondono citando Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, è faticoso sostenere che il loro magistero non sia degno, e che nel. citarli quando scrivono che, "come la famiglia, la Nazione e la Patria rimangono realtà non sostituibili", non sei cristiano.
Ci vorrebbe un po' di verità. Quando il cardinale Pietro Parolin, da San Giovanni in Laterano afferma: «Io credo che la politica partitica divida, Dio invece è di tutti. Invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso», pone certamente un elemento di riflessione. Ma come mai allora se la politica partitica divide, il Segretario di Stato Vaticano e' reduce dall'aver partecipato a Firenze al Festival delle Religioni, organizzato anche quest'anno dai Carrai marito e moglie, e tutto dedicato alla sponsorizzazione del del sindaco PD Dario Nardella, in campagna di rielezione?
proteste contro l eutanasia forzata di vincent lambert?
Insomma, a meno di una settimana dal voto di 26 maggio, così tanto caricato di significati, perché li ha, la reazione dei cattolici, che al pari di tutti i cittadini italiani sono adulti e vaccinati con dolore da par condicio e buonismo, potrebbe costituire una sorpresa, non la prima, e dimostrare che chi lancia anatemi serve male la propria causa.
Intanto Vincent Lambert muore e nessuno si cala in un tombino per lui.
parolin papa francesco bergoglio e il cardinale parolin papa francesco bergoglio e il cardinale parolin BERGOGLIO RATZINGER BERGOGLIO RATZINGER vincent lambert