giuseppe conte luigi di maio pierferdinando casini

UN CESPUGLIO È PER SEMPRE – I NUMERI PARLANO CHIARO: I GIALLO-ROSSI INSIEME NON HANNO LA FORZA PER CREARE UNA MAGGIORANZA STABILE AL SENATO. MANCANO ALMENO 4 VOTI – PER CUI DOVRANNO PER FORZA RICORRERE AI PARTITINI DEL GRUPPO MISTO E DELLE AUTONOMIE– LEU ENTRERÀ QUASI SICURAMENTE NELLA MAGGIORANZA. E POI INDOVINATE CHI RISPUNTA DAL CILINDRO? PIERFERDY! CASINI SI È MOSSO CON ZINGARETTI PER FAR CADERE IL VETO SU CONTE E…

Alberto Busacca per “Libero Quotidiano”

 

giuseppe conte luigi di maio 2

Più che delle poltrone, Pd e M5S farebbero bene a preoccuparsi del pallottoliere. I numeri, infatti, sono impietosi. E certificano che, da soli, democratici e pentastellati non hanno la forza per dar vita a un governo giallorosso. Per far tornare i conti sarà necessario rivolgersi ai "cespugli", i piccoli partiti "nascosti" nel gruppo misto e in quello delle autonomie. Cosa che, però, renderebbe la maggioranza molto più ballerina.

 

di battista paragone

Il problema, come sempre, è il Senato, aula dove è più difficile ottenere la fiducia. Vediamo la situazione nel dettaglio. Il principale gruppo di Palazzo Madama è quello del Movimento Cinque Stelle, composto da 107 senatori. Ma ieri Gianluigi Paragone ha fatto sapere che, «per coerenza», non sosterrà l' inciucio. E così si scende già a 106. Il Partito democratico porta in dote 51 voti, che fanno arrivare il conto a quota 157. E qui iniziano i guai. Perché per avere la maggioranza bisogna ottenerne almeno 161. Pd e Cinque Stelle, da soli, non ce la fanno.

la de petris una gattara in sonno

 

E allora? E allora, come detto, bisognerà rivolgersi ai "cespugli". In primo luogo a quelli che compongono il gruppo misto. Qui, in particolare, ci sono quattro senatori di Leu (guidati da Pietro Grasso), più che disponibili a far parte di un esecutivo anti-Salvini. Con loro si arriva alla famigerata quota 161, ma per un governo che vuole durare fino alla fine della legislatura non è ancora abbastanza, anche perché non è detto che tra i grillini l' unica defezione sia quella di Paragone (si parla di una decina di senatori pronti a "sganciarsi").

consultazioni emma bonino

 

Così sarà necessario cercare l' appoggio anche degli altri componenti del gruppo misto. Emma Bonino, dopo le consultazioni di ieri al Quirinale, ha detto che «+Europa non ritiene di poter garantire il sostegno a un governo di cui non conosciamo niente». Porta semi-chiusa, insomma. Restano Riccardo Nencini del Psi, cinque fuoriusciti del M5S e due esponenti del Movimento Associativo Italiani all' Estero.

pierferdy casini foto mezzelani gmt068

 

PIER FERDINANDO C' È

Esaurito il gruppo misto, la nuova maggioranza potrebbe pescare qualcosa pure nel gruppo per le Autonomie. Qui, tra l' altro, troviamo Pier Ferdinando Casini, che si può considerare giallorosso ad honorem. C' era anche lui, infatti, tra quelli che hanno invitato il leader del Pd, Nicola Zingaretti, a far cadere il suo veto su Conte.

giuseppe conte luigi di maio

 

pierferdinando casini paolo gentiloni mario monti elsa antonioli

«È sbagliata», ha spiegato, «la pregiudiziale contro il presidente del Consiglio dimissionario. Conte ha gestito una formula politica sostanzialmente ingestibile e l' ha fatto per senso di responsabilità verso il Movimento e verso il Paese. Non si può dimenticare che per due volte ha evitato la procedura d' infrazione contro l' Italia».

 

salvini conte

«Conte non è De Gasperi», ha aggiunto, «del resto di De Gasperi in circolazione non ne vedo molti, ma è una persona che ha dimostrato serietà, capacità e ragionevolezza». Insomma, Pier Ferdinando c' è.

 

TRATTATIVE

Meno scontato, invece, l' appoggio dei tre senatori dell' Svp. Dopo il primo colloquio con Mattarella, Julia Unterberger ha comunicato che «l' orientamento prevalente all' interno del partito è quello dell' astensione». E Philipp Achammer, segretario politico della Svp, ha precisato: «Siamo favorevoli ad un governo tecnico, non a uno formato da Movimento Cinque Stelle e Pd».

Dieter Steger, Julia Unterberger, Albert Laniece del gruppo per le autonomie

 

Tirando le somme, l' esecutivo giallorosso potrebbe arrivare intorno ai 175 voti a favore (contando anche sull' eventuale aiuto dei senatori a vita). Abbastanza, ma bisogna vedere quanto sarà consistente la fronda grillina. E comunque i pentastellati dovranno rassegnarsi al fatto che trattare coi dem (cosa già di per sé complicata, come stiamo vedendo in questi giorni) non sarà sufficiente.

consultazioni riccardo nencini emma bonino

Poi bisognerà convincere i vari Grasso, Casini, Nencini... in bocca al lupo...

 

GIANLUIGI PARAGONE 1riccardo nencinisalvini conte

 

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…