CHE ARIA TEHERAN? - L'IRAN VA AL VOTO PER LE ELEZIONI ANTICIPATE, ORGANIZZATE PER SOSTITUIRE IL PRESIDENTE EBRAHIM RAISI MORTO IN UN INCIDENTE AEREO IL 19 MAGGIO SCORSO – GLI ULTIMI RISULTATI DELLO SPOGLIO VEDONO IN TESTA IL RIFORMISTA MASSOUD PEZESHKIAN, CON 5.354.000 VOTI (42,6%) E IL FONDAMENTALISTA SAEED JALILI, CON 4.875.269 (38,8%) – FINORA SOLO IL 40% DEGLI AVENTI DIRITTO È ANDATO A VOTARE - PER L’AGENZIA DI STAMPA “TASNIM”, VICINA ALLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE, NESSUNO DEI CANDIDATI OTTERRÀ IL 50% DEI VOTI E QUINDI…

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1. IRAN AL VOTO, PEZESHKIAN E JALILI IN TESTA

massoud pezeshkian 1 massoud pezeshkian 1

(ANSA) - Gli ultimi risultati dello spoglio dei voti delle elezioni presidenziali tenute ieri in Iran vedono in testa il riformista Massoud Pezeshkian e il fondamentalista Saeed Jalili, rispettivamente con 5.354.000 e 4.875.269 voti: lo ha reso noto questa mattina il portavoce del Comando elettorale statale, Mohsen Eslami, citato dall'Irna. Secondo l'agenzia di stampa Tasnim, vicina alle Guardie Rivoluzionarie, finora il 40% degli aventi diritto al voto ha partecipato alle elezioni, con Pezeshkian che ha ottenuto il 42,6% e Jalili il 38,8% dei voti.

 

saeed jalili 1 saeed jalili 1

 

Gli altri due candidati in corsa, Mohammad Baqer Qalibaf e e Mostafa Pourmohammadi, hanno ottenuto rispettivamente 1.620.628 e 95.172 voti. L'agenzia Tasnim ha aggiunto che nessuno dei candidati otterrà il 50% dei voti, il che porterà molto probabilmente a un ballottaggio venerdì 5 luglio tra Pezeshkian e Jalili. I dati ufficiali sono attesi oggi dal Ministero degli Interni.

 

2. IL VOTO PER SALVARE GLI AYATOLLAH L’IRAN E IL MISTERO DELL’AFFLUENZA

Estratto dell’articolo di Andrea Nicastro per il "Corriere della Sera"

ali khamenei vota alle elezioni ali khamenei vota alle elezioni

 

Astenersi o legittimare il regime? Ribellarsi restando a casa o mettere un granello di moderazione negli ingranaggi del potere? Nel 2021 aveva scelto il presidente solo il 48,8% degli iraniani. Quest’anno appena il 41% aveva votato per il Parlamento. Ieri le stime di affluenza alle 17 dicevano 30%, ma c’era ancora fino a mezzanotte per scrivere un nome sulla scheda. […]

 

elezioni in iran elezioni in iran

La schizofrenia ha dominato la giornata. Le tv di Stato mostravano code di elettori con la carta d’identità in mano. Sui social all’estero scorrevano invece i video di un Iran opposto: seggi deserti e scrutinatori annoiati a bere té. […] Il Paese è già in guerra con Israele attraverso le sue milizie estere e, soprattutto, ormai è a un passo dalla bomba atomica. Tanta ambizione costa cara: lo sforzo per finanziare Houti e Hezbollah più il peso delle sanzioni occidentali hanno portato l’inflazione al 53%. La classe media si è impoverita.

elezioni in iran 2 elezioni in iran 2

 

Le proteste del movimento Donne, Vita, Libertà hanno scatenato ancora più repressione. E allora? Meglio ignorare un sistema che non si riesce ad abbattere o mandare al governo qualcuno di meno peggio? Alcuni sondaggi vedevano in testa Masoud Pezeshkian, l’unico candidato «riformista». I cambiamenti che ha in mente questo cardiochirurgo non contemplano di intaccare il sistema clerico-militarista al potere. In pratica Pezeshkian è il miraggio di un’amministrazione quotidiana meno severa e più onesta rispetto a quella degli ultimi tre anni.

 

mohammad baqer qalibaf mohammad baqer qalibaf

Altri sondaggi davano per vittorioso Saeed Jalili il più intransigente dei conservatori in lizza, pronto allo scontro con Israele e Stati Uniti. Seguono il generale (dei Pasdaran) Qalibaf e il turbante Mostafa Pourmohammadi. Chi ha votato ieri l’ha fatto pensando non solo a loro, ma anche al «Grande Satana» americano e al possibile ritorno di Trump. Ci vorrà un iraniano con la testa fredda per confrontarsi con lui. Il riformista Pezeshkian e il pragmatico Qalibaf sono per migliorare i rapporti con l’Occidente. Le altre promesse elettorali sono state comunque compatibili con lo status quo: meno corruzione, più aiuto ai poveri, migliore gestione dell’economia, meno o più severità verso il velo.

mostafa pourmohammadi mostafa pourmohammadi

 

[…]  In due settimane di campagna elettorale, tutti hanno criticato «come vanno oggi le cose», ma contemporaneamente hanno reso omaggio allo scomparso presidente Raisi e soprattutto a colui da cui tutto dipende: la Guida Suprema Ali Khamenei. Quindi? Se le cose vanno male e non si può cambiare chi comanda davvero, a cosa serve il presidente in Iran?

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