luca fazzo matteo renzi marco mancini sigfrido ranucci

CHE FAZZO DICI? RANUCCI UCCELLA MATTEONZO – ‘’RENZI CHIEDE SE QUALCUNO SI SORPRENDA DELL'ARTICOLO DEL ‘’GIORNALE’’ CHE PARLA DEL SUO INCONTRO ALL’AUTOGRILL CON L'EX 007 MARCO MANCINI TRASMESSO DA ‘’REPORT’’. IO SÌ. SONO SORPRESO DALLA FIRMA DI LUCA FAZZO, CHE ERA STATO ALLONTANATO PRIMA DA ‘’LA REPUBBLICA’’ E POI SOSPESO DALL'ORDINE DEI GIORNALISTI, PER I SUOI RAPPORTI DI SUDDITANZA PROPRIO CON MARCO MANCINI E IL SISMI NEL 2006. I NIPOTINI DI PIO POMPA A VOLTE RITORNANO, O FORSE NON SE NE SONO MAI ANDATI” – IL 21 APRILE TORNA IN ONDA “REPORT” E LA GUERRA IN RAI RIPARTE: CASSATE 15 REPLICHE ESTIVE (PER LA7 O DISCOVERY È PRONTO UN NUOVO ACQUISTO?)

 

Matteo Renzi su X

Voi vi sorprendete ancora?

 

RENZI MANCINI

Sigfrido Ranucci su X

Il senatore #renzi legittimamente chiede se qualcuno si sorprenda della pubblicazione dell'articolo de il Giornale che parla del suo incontro #autogrill con l'ex 007 Marco Mancini trasmesso da Report. Io si. Sono sorpreso dalla firma di Luca Fazzo, che era stato sospeso dall'ordine dei giornalisti, allontanato prima da La Repubblica,  per i suoi rapporti di sudditanza  proprio con Marco Mancini e il Sismi nel 2006. I nipotini di Pio Pompa a volte ritornano, o forse non se ne sono mai andati.

Non c'è alcun segreto di Stato su Report. La verità di quell'incontro è scritta per la prima volta nel mio libro #lascelta edito da Bompiani con tutti i retroscena inediti. 

sigfrido ranucci

Report torna in onda domenica 21 Aprile su Rai3 alle 20.55

 

Sigfrido Ranucci su X

FAKE NEWS E AUTOGRILL PARTE SECONDA.

Condivido con voi l'articolo de il Giornale a firma di Luca Fazzo. Come scritto ieri confermo i contatti telefonici tra Report e l'ex agente del Sismi una settimana prima della trasmissione. Non c'è alcun mistero. Erano finalizzati esclusivamente all'intervista andata regolarmente in onda su Report. 

LUCA FAZZO

 

Non ci vuole l'intelligence per scoprirlo: basta vedere la puntata. Quello che Fazzo non scrive è che in quei giorni abbiamo contattato anche un altro 007, che era invece in servizio, sempre per una richiesta di intervista: era Marco Mancini. 

 

Ma lasciatemi indignare perché per la prima volta, tra tanti colleghi che hanno trattato l'argomento, Luca Fazzo è stato l'unico a rivelare il nome della professoressa che ha ripreso l'incontro dell'autogrill e del suo compagno. Esponendoli con la famiglia a gravi ripercussioni senza  una valida ragione.

 

renzi e mancini incontro all autogrill di fiano romano

La seconda riflessione è che se il compagno della professoressa fosse un appartenente ai servizi di sicurezza sarebbe stato un agente ingenuo e non credibile ad affidare alla moglie un'operazione che l'avrebbe ricondotta a lui. È un po’ come se l'ex 007 Marco Mancini fosse la fonte oggi del giornalista Luca Fazzo, sospeso dall'ordine dei giornalisti, allontanato prima da La Repubblica, per i suoi rapporti di sudditanza proprio con Marco Mancini e il Sismi nel 2006. I nipotini di Pio Pompa a volte ritornano, o forse non se ne sono mai andati. Report in onda la domenica su Rai3 alle 20.55

 

SEGRETO DI STATO SUI LEGAMI TRA I SERVIZI E "REPORT"

Luca Fazzo per www.ilgiornale.it

 

NICOLO POLLARI

Con il segreto di Stato, nel corso dei decenni, sono stati coperti misteri grandi e piccoli della storia d'Italia. Adesso si scopre che col segreto di Stato, cioè con le esigenze di sicurezza della nazione, è stata nascosta la verità su un tema certo interessante, ma che a fatica può essere inquadrato tra le esigenze superiori del Paese: i rapporti tra i servizi segreti e la redazione di Report, la trasmissione d'inchiesta più famosa delle reti Rai. Sulla fonte delle loro notizie i giornalisti di Sigfrido Ranucci si sono sempre, giustamente, avvalsi del segreto professionale. 

ELISABETTA BELLONI FRANCO GABRIELLI

 

Ma fa un certo effetto (e solleva qualche interrogativo) apprendere che i vertici della nostra intelligence hanno rifiutato di spiegare se e quali rapporti esistano con la redazione di Report in nome del segreto di Stato. E che questo segreto sia stato confermato dal presidente del Consiglio dell'epoca, Mario Draghi, sempre in nome della sicurezza nazionale.

 

A raccontare questa storia è un verbale di interrogatorio che porta la data del 2 maggio 2022. In una stanza della questura di Roma ci sono due pm della procura di Ravenna, due avvocati romani e una testimone: Elisabetta Belloni, nominata un anno prima dal governo Draghi direttore del Dis, il dipartimento che coordina i servizi segreti, e a oggi ancora in carica.

 

 

marco mancini a quarta repubblica 6

Tema dell'interrogatorio, il famoso video trasmesso da Report il 3 maggio 2021, in cui Matteo Renzi incontra in un autogrill l'allora «vice» del Dis Marco Mancini. Filmato (casualmente, secondo la versione ufficiale) da una prof di passaggio, l'incontro approda a Report, porta alla rimozione di Mancini, e convince Renzi di essere tenuto d'occhio da una parte di apparati dello Stato.

 

SIGFRIDO RANUCCI - LA SCELTA

Il 2 maggio la Belloni viene convocata per spiegare cosa sa del video che ritrae Mancini e Renzi. A fare le domande, insieme ai pm, sono i legali di Mancini, Paolo de Miranda e Luigi Pannella. La Belloni esordisce con una «sommessa ma ferma richiesta» di evitare l'interrogatorio, ma i pm ordinano di andare avanti. E inizia la sfilza di risposte, o meglio di non risposte: «mi avvalgo del segreto di Stato». Le chiedono se ha accertato chi era l'ex agente segreto che, con volto nascosto, ha riconosciuto in Mancini l'interlocutore di Renzi: «segreto di Stato». 

 

Le chiedono se le scorte di Mancini e Renzi sono formate da appartenenti ai servizi: «Segreto di Stato». La stessa risposta arriva a una domanda cruciale: «è a conoscenza se appartenenti al Dis, Aisi o Aise siano in contatto anche occasionale con qualcuno riconducibile alla trasmissione Report?». Risponde la Belloni: «Eccepisco il segreto di Stato».

 

MATTEO RENZI E MARCO MANCINI

É una risposta sbalorditiva, perchè non riguarda l'organizzazione interna dei nostri 007, i cosiddetti «interna corporis» su cui è prassi costante eccepire il segreto. Davanti all'ipotesi di un canale diretto tra l'intelligence e Report il capo del Dis aveva diverse possibilità: poteva escluderne l'esistenza, dire di non saperne niente, ammettere e spiegare.

 

renzi belloni

Sceglie la quarta: coprire tutta la vicenda con il segreto di Stato, lasciando così la porta aperta al dubbio. A una sola domanda risponde, quando le chiedono se conosce Immacolata Chaouqui e Cecilia Marogna, le due dark lady dei segreti vaticani: «No». Ma quando le chiedono se le due erano in rapporto con servizi segreti stranieri, e se ha fatto svolgere accertamenti su di loro, torna a blindarsi: «Eccepisco il segreto di Stato».

 

SIGFRIDO RANUCCI A UN GIORNO DA PECORA

Davanti alla decisione di Elisabetta Belloni i due pm di Ravenna, Antonio Bartolozzi e Daniele Barberini, il 6 maggio scrivono al presidente del Consiglio, Mario Draghi, chiedendo conferma dell'esistenza del segreto. Il 16 giugno con protocollo «riservatissimo» Draghi risponde togliendo il segreto su tre domande marginali e confermandolo su tutte e quindici le altre, rientranti «nelle categorie considerate tutelabili al massimo livello dalla vigente normativa sul segreto di Stato». «Dal disvelamento di tali elementi deriverebbe una grave lesione dei preminenti interessi afferenti alla sicurezza dello Stato», scrive il premier.

 

Se sapessimo davvero la verità sui rapporti tra Report e i servizi, l'Italia sarebbe in pericolo. Ma davvero?

marco mancinimarco mancinimarco mancini a quarta repubblica 1

Ultimi Dagoreport

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)