CI MANCAVA SOLO EMANUELE FILIBERTO E LO SCAZZO SULLA MONARCHIA – L'EREDE DI CASA SAVOIA SE L'È PRESA PER LE PAROLE DI FABIO RAMPELLI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE AVEVA RICORDATO COME ANTONIO TAJANI AVESSE UN PASSATO DA “MONARCHICO” – “CREDO CHE RAMPELLI DEBBA PUNTARE IL DITO CONTRO ALMENO LA METÀ DEI PARLAMENTARI EUROPEI, PERCHÉ SONO MONARCHICI”, SCRIVE SU FACEBOOK IL PRINCIPE (PER MANCANZA DI TRONI) – LA REPLICA DI RAMPELLI: “IL SUO MANCATO TRONO È IL LUOGO PEGGIORE PER DISPENSARE PREDICHE”
Valeria Forgnone per www.repubblica.it
La frase della discordia è la seguente: "Mi sembra strano, il presidente Tajani era addirittura monarchico". Il deputato di Fdi e vicepresidente della Camera Fabio Rampelli ha risposto così alla domanda di Repubblica sul fatto che il "Ppe considera Giorgia Meloni troppo di destra e sta lavorando per Tajani a Palazzo Chigi". Parole che hanno fatto intervenire su Facebook Emanuele Filiberto di Savoia, nipote dell'ultimo re d'Italia Umberto II.
"Secondo l'onorevole Rampelli, l'aver nutrito sentimenti monarchici in gioventù - questo si lascia intuire al lettore - è sintomo di arretratezza culturale e politica". E da qui scatta un botta e risposta social direttamente con Rampelli che sotto il post di Emanuele Filiberto di Savoia scrive: "Tajani non mi pareva la persona giusta. Proprio per le strette relazioni che intercorsero con quella destra storica e reietta collocata perfino fuori dall’arco costituzionale".
Il post di Emanuele Filiberto di Savoia
Andiamo con ordine. Sulla pagina Facebook dell'erede dei Savoia spunta un lungo post in cui commenta l'intervista del deputato di Fratelli d'Italia a Repubblica. "Probabilmente Rampelli dimentica il progetto di Destra Nazionale tanto caro a Giorgio Almirante, riferimento ideale di Fratelli d'Italia, per l'allargamento dell'Msi ai monarchici, con il coinvolgimento di figure leggendarie come Gino Birindelli o Luigi Durand de la Penne. Tale iniziativa, in parte, naufragò.
Parlo del presente: credo che Rampelli debba puntare il dito contro almeno la metà dei parlamentari europei, perché - gli svelo un segreto - sono monarchici. Quante sono le monarchie in Europa? Belgio, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, Lussemburgo, Spagna...posso continuare? Non posso citare il Regno Unito o la Città del Vaticano perché non fanno parte dell'Unione Europea - si legge sulla pagine Facebook di Emanuele Filiberto di Savoia - Da italiano del 2022, ritengo che niente possa impedire di pensare che l'istituto monarchico offra maggiori garanzie democratiche rispetto a quello repubblicano. Esattamente come in Spagna, in Belgio o altrove vi sono cittadini che legittimamente pensano che l'istituto repubblicano sia preferibile a quello monarchico.
GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI MATTEO SALVINI
Allo stesso tempo, non credo che tutte le repubbliche siano come la Cina, Cuba, il Venezuela, la Corea del Nord, l'Iran, la Turchia, la Russia o la Bielorussia. Chissà perché, però, dove vi è una Monarchia, in questo nostro tempo, è difficile che attecchiscano colonnelli, estremisti islamici e masanielli. È un dato di fatto. Aggiungo per Tajani che l'essere cresciuto alla scuola della parola del grande Re Umberto II, di Edgardo Sogno di Sergio Boschiero, che hanno sempre parlato di libertà e di pace, può essere solo un vanto e a mio giudizio rappresenta la più grande garanzia di un'autentica vocazione democratica e liberale.
Sapeva Rampelli che anche Benedetto Croce, Carlo Emilio Gadda, Indro Montanelli, Marco Pannella e Eugenio Scalfari erano monarchici? Bisognerebbe aprire i propri orizzonti. Credo che utilizzare espressioni e categorie storico-politiche, specie per chi ricopre importanti incarichi parlamentari, debba comportare il collegamento tra cervello e lingua. Altrimenti, non ci si può lamentare di chi agita - del tutto a sproposito - il pericolo nero come una clava", chiude il post l'erede dei Savoia aggiungendo una serie di hashtag come forzaitalia e fratelliditalia.
La risposta di Rampelli
Sotto lo screenshot con il titolo dell'intervista di Repubblica, ecco comparire tra i commenti anche quello di Rampelli. "Carissimo Emanuele Filiberto, conosco la storia della destra italiana e delle sue alleanze con il partito monarchico, fin dal Msi, e per questo ho evidenziato che - volendo indicare un premier meno di destra - Tajani non mi pareva la persona giusta. Proprio per le strette relazioni che intercorsero con quella destra storica e reietta collocata perfino fuori dall'arco costituzionale.
emanuele filiberto vittorio emanuele di savoia
Conosco le illustri personalità italiane che hanno abbracciato l'idea monarchica e conosco a perfezione le nazioni europee governate da monarchie. Io non ci trovo nulla di male a essere, essere stati o tuttora sentirsi monarchici, pur essendo convintamente repubblicano. Non vedo quale sia il problema e nego ogni sillogismo tra monarchia e dittatura. Altrettanto difficile, almeno qui in Italia, affrancare la storia del Partito Monarchico dalla destra. Se il Ppe, che non ha alcun titolo a interferire nelle scelte del popolo italiano, vuole proprio cercare un capo di governo alternativo a Giorgia Meloni e meno di destra, cercasse meglio. Questo era il senso.
Dunque sulla lingua e il cervello temo che il suo pulpito, anzi il suo mancato trono, sia il luogo peggiore per dispensare prediche. Provi lei a metterli in sintonia concentrandosi di più, la prossima volta, nella lettura del pezzo e meno su quella del titolo (che notoriamente non fanno gli intervistati)". Firmato: Fabio Rampelli.
fabio rampelli foto di bacco (2)
Il botta e risposta finale
Ma non finisce qui. A risponde al suo intervento è proprio Emanuele Filiberto di Savoia. "Egregio Onorevole, grazie della sua risposta e delle sue opportune precisazioni. Peccato per la sua frase finale che, con una caduta di stile rispetto al contenuto precedente, dimostra livore non nei miei confronti, di cui sinceramente non mi interessa molto, poiché, come membro della famiglia che ha fatto l'Italia, non credo di avere bisogno di lezioni di sovranismo, ma nei confronti dei monarchici, riaffermando il retaggio culturale che purtroppo alberga dietro a quella che avrebbe semplicemente potuto derubricare a un'infelice battuta. Peccato".
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