DAGONOTA! COME È RIUSCITA A RETE4 L’IMPRESA DI INTERVISTARE IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO? BASTA DOMANDARSI CHI È IL PATRON DI MEDIASET (SILVIO BERLUSCONI) E IL SUO DECENNALE RAPPORTO POLITICO E DI AFFARI CON PUTIN – IL RUOLO DI VALENTINO VALENTINI E BRINDISI FA CIN CIN CON LAVROV - DRAGHI PREPARA DICHIARAZIONI DI FUOCO PER LA CONFERENZA STAMPA DI STASERA AL TERMINE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. QUELLO CHE È SUCCESSO IERI SERA SU RETE4, CON UNA ZUCCHINA CON LA RIGA IN MEZZO CHE REGGEVA IL MICROFONO AL DELIRIO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO LAVROV È GRAVISSIMO, TRA L'ALTRO ALLA VIGILIA DEL SUO VIAGGIO A WASHINGTON (C’È STATA UNA TELEFONATA TRA LA PORTAVOCE DI DRAGHI, PAOLA ANSUINI, E IL RESPONSABILE DELL’INFORMAZIONE MEDIASET, MAURO CRIPPA)...

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mario draghi mario draghi

Dagonota

PUTIN BERLUSCONI PUTIN BERLUSCONI

 

Come è riuscita a Rete4 l’impresa di intervistare il ministro degli Esteri russo? Basta domandarsi chi è il patron di Mediaset (Silvio Berlusconi) e il suo decennale rapporto politico e di affari con Putin. Valentino Valentini, storico “ambasciatore” di Berlusconi a Mosca, “apparecchia” l’intervista e il conduttore di "Zona Bianca" Giuseppe Brindisi fa cin cin con Lavrov…

 

Dagonota 2

Draghi prepara dichiarazioni di fuoco per la conferenza stampa di stasera al termine del consiglio dei ministri. Quello che è successo ieri sera su Rete4, con una zucchina con la riga in mezzo che reggeva il microfono al delirio del ministro degli Esteri russo Lavrov è gravissimo, tra l'altro alla vigilia del suo viaggio a Washington (c’è stata una telefonata tra la portavoce di Draghi, Paola Ansuini, e il responsabile dell’informazione Mediaset, Mauro Crippa)

 

REAZIONI DEL MONDO POLITICO

Mariolina Iossa per corriere.it

 

È bufera per l’intervista di Giuseppe Brindisi al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov andata ieri sera in onda a Zona Bianca su Rete 4, Mediaset. A cominciare dal leader del Pd Enrico Letta che scrive su Twitter: «Buon lavoro, Ministro Lavrov. L’abisso. Ma quel che è più grave è che la vicenda dello spot da propaganda di guerra anti Ucraina stia passando, con solo pochi scossoni. Siamo così pochi a pensare che non sia possibile, né accettabile? E che sia un’onta per l’Italia intera? #Retequattro».

lavrov brindisi lavrov brindisi

 

Mediaset si difende

Mediaset si difende con un comunicato del direttore generale Informazione Mauro Crippa: «Le deliranti e affermazioni del ministro degli esteri russo Lavrov a Zona Bianca rivestono particolare importanza perché confermano chiaramente la mancanza di volontà da parte di Putin di arrivare ad una soluzione diplomatica della guerra dei russi contro l’Ucraina. E comunque la si pensi, oggi sappiamo qualcosa in più della Russia e di chi la governa».

 

 

Prevista istruttoria

berlusconi valentino valentini berlusconi valentino valentini

«Abbiamo già previsto una specifica istruttoria anche con le audizioni dei vertici di Agcom e Rai - ha scritto sempre su Twitter il presidente del Copasir Adolfo Urso -. L’intervento di Lavrov, per le modalità in cui è avvenuto e per la montagna di fake news che ha propinato, conferma le nostre preoccupazioni».

 

La Lega difende la rete

Le Lega interviene contro Lavrov, ma difende il lavoro dei giornalisti di Zona Bianca: «Un conto è criticare, duramente e giustamente, le dichiarazioni di un ministro straniero come Lavrov — spiegano fonti del partito —. Altro conto è invece attaccare una grande e libera televisione nazionale, e con lei migliaia di giornalisti e professionisti. La censura non ci piace e va combattuta all’estero, men che meno è auspicabile e augurabile in Italia».

 

sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 1 sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 1

Così anche la senatrice di Fratelli d’Italia, membro della Vigilanza Rai, Daniela Santanchè: «Chiunque abbia visto l’intervista di ieri sera su Rete4 ha compreso perché consideriamo inviolabile il principio della libertà di stampa e di parola, che in Italia è un diritto sancito dalla Costituzione: nessuna argomentazione può giustificare l’ingiustificabile. E per questo - sottolinea - non condivido e non capisco gli attacchi a Mediaset e alla trasmissione Zona bianca mossi oggi dal Pd e dalla sinistra, che ancora una volta invocano la censura».

 

Meloni: parole vergognose, ma Rete 4 non c’entra

sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 2 sergei lavrov intervistato da giuseppe brindisi a zona bianca 2

Per Giorgia Meloni, «dopo le bestialità affermate ieri sera su Rete 4 da Lavrov, che ha ripetuto le vergognose tesi della propaganda russa, gli italiani hanno ben compreso quanto siano insensate le giustificazioni del governo russo sull’invasione in Ucraina». Ma anche per la presidente di Fratelli d’Italia «non può essere data a Mediaset la responsabilità di tali affermazioni: se oggi gli italiani comprendono meglio le ragioni per le quali è necessario difendere l’Ucraina è anche grazie alla libertà di stampa e di parola, che in Italia sono diritti costituzionali garantiti».

 

«Spazio senza contraddittorio»

«Lo spazio televisivo, senza contraddittorio, offerto alla propaganda del ministro #Lavrov. Un’indecenza che offende l’informazione, ma soprattutto le vittime in Ucraina. Una vergogna anche per l’Italia. Serve responsabilità nel raccontare la guerra. Basta disinformazione! #Rete4». Così su Twitter anche la senatrice del Pd Valeria Fedeli.

 

«Giornalismo fatto a pezzi»

sergey lavrov a zona bianca sergey lavrov a zona bianca

«Il giornalismo da cane da guardia della democrazia a cagnolino che scodinzola sulle ginocchia di un ministro dalla lingua biforcuta come Sergej Lavrov. La tristezza dello spettacolo andato in onda ieri sera è tutta qui. Il problema non era l’intervistato ma l’intervistatore». Così il deputato di Azione Osvaldo Napoli. «Mai una domanda sul regime di bugie in cui naviga Lavrov, una domanda sulle migliaia di arresti in Russia, sul divieto di manifestazioni, sulla soppressione di ogni libertà di espressione. Ne è uscito umiliato l’intervistatore. È stata persa una grande occasione per fare giornalismo, azzannando l’intervistato ai polpacci e chiedergli conto della violenza di un regime di cui lui è uno dei principali protagonisti».

 

«Critici un tanto al chilo»

Ma secondo il direttore generale Informazione di Mediaset Mauro Crippa, «Lavrov non è un passante. È il numero due della Federazione Russa. L’intervista al ministro degli esteri russo è un documento che fotografa la storia contemporanea. Ai critici un tanto al chilo consigliamo la visione delle programmazioni di reti, tg e speciali Mediaset sulla guerra in Ucraina. Ne trarranno facilmente la conclusione che l’azienda ha ben chiaro chi ha voluto e cominciato questo conflitto».

 

«Ascoltare tutte le voci»

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«L’Europa potrebbe essere sempre più coinvolta in una guerra ancora più sanguinosa e noi non dovremmo sentire chi, a livello istituzionale, questo conflitto l’ha innescato? - prosegue Crippa -. Il pluralismo dell’informazione e le buone regole del giornalismo suggeriscono sempre di ascoltare tutte le voci, anche quelle più controverse e divisive. Ma questo, come nel nostro caso, non significa condividerle. I nostri inviati nelle zone di guerra rischiano ogni giorno la vita per raccontare questo orribile conflitto, senza fare sconti alla propaganda di guerra e mostrando le immagini dei crimini compiuti. Nelle prossime settimane continueremo a dare voce a tutti i protagonisti di questa grave crisi mondiale».

 

 

Indignazioni e spaccature

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Le dichiarazioni di Lavrov hanno ovviamente fatto il giro del mondo e indignato soprattutto la comunità ebraica, preoccupato il governo di Israele e spaccato ancora di più la politica italiana. Da parte di Forza Italia, partito di Silvio Berlusconi, la cui famiglia è proprietaria di Mediaset, arrivano i complimenti di Andrea Ruggieri, deputato di Forza Italia, che ha invece apprezzato l’iniziativa, sostiene, proprio per mostrare a tutti quanto sia «lunare» la propaganda russa.

 

«Il delirio di Lavrov»

BERLUSCONI VALENTINI BERLUSCONI VALENTINI

Così commenta infatti Ruggieri: «Complimenti all’informazione Mediaset per essere riuscita a intervistare un protagonista diretto degli enormi fatti di questi mesi terribili. Un colpo straordinario». E ha continuato :«Ascoltare il delirio di Lavrov è utilissimo per milioni di spettatori italiani, capaci oggi più di ieri di intuire a che livello lunare sia la propaganda russa e che pericolo rappresenti per tutti noi. Qui non si parla di mandare in onda le cavolate di un signor nessuno come un professoruccio in cerca di visibilità, ma di fotografare pezzi di storia, grandi notizie, utili a far capire anche agli scettici antioccidentali i tempi che corrono e il relativo clima politico».

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paola ansuini paola ansuini

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