CONTRORDINE, COMPAGNI! - L’USCITA DI GRILLO, CHE VUOLE MANTENERE IL DIVIETO DI RICANDIDARSI DOPO DUE MANDATI, NON È ASSOLUTAMENTE UN ATTACCO A CONTE. BENSÌ AL NEMICO PIÙ INTIMO DEL CAMALECONTE, ALIAS LUIGI DI MAIO, GIÀ CARICO DI DUE MANDATI - IL COSIDDETTO ELEVATO NE HA PIENE LE SCATOLE DEL ‘’BOICOTTAGGIO’’ IN PIENO STILE DOROTEO DEL CONTE GOVERNATIVO DI GIGGINO, A CUI AVEVA ALL’EPOCA AFFIDATO LA SUA EREDITÀ. NON SOLO: ANCHE SUL FIGLIO CIRO, LA SUA SOLIDARIETA’ SOFT HA IRRITATO BEPPE - MA LO SCONTRO FINALE TRA CONTE E DI MAIO SARÀ LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA...

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DAGONOTA

GRILLO DI MAIO CASALEGGIO GRILLO DI MAIO CASALEGGIO

Contrordine, compagni! L’uscita di Grillo, che vuole mantenere il divieto di ricandidarsi dopo due mandati, non è assolutamente un attacco alla prossima leadership di Giuseppe Conte. Anzi, è esattamente una dichiarazione a favore del cocco di Travaglio perché va a tagliare le gambe nemico più intimo del CamaleConte, alias Luigi Di Maio, già carico di due mandati.

 

giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1 giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1

Il cosiddetto Elevato ne ha piene le scatole dell’atteggiamento di Giggino, a cui aveva all’epoca affidato la sua eredità. Inutilmente: dalle dimissioni da capo politico, sostituito (si fa per dire) da Crimi al ‘’boicottaggio’’ in pieno stile doroteo del Conte governativo, con conseguente trasloco sull’Aventino in attesa di veder passare il cadavere dell’usurpatore. L’ultima uscita sul Sole 24 Ore a favore della riforma della giustizia Cartabia in plateale contrasto con il pensiero della triade Conte-Bonafede-Travaglio.

alfonso bonafede luigi di maio alfonso bonafede luigi di maio

 

Oltre al lato politico, occorre aggiungere poi il lato personale: Grillo in occasione dei suoi guai famigliari, starring il figlio “cojone” (Beppe dixit), da parte di Di Maio ha ricevuto una solidarietà, anche qui, in modalità dorotea. Cosa che il Fondatore del movimento più svalvolato della politica italiana non è sfuggita per niente.

 

Ma lo scontro finale tra Conte e Di Maio sarà la riforma della Giustizia a cui sta lavorando Marta Cartabia, che dovrebbe essere presentata entro la fine di giugno. Se Conte e Bonafede hanno sguainato le baionette (soprattutto sul tema della prescrizione), Luigi Di Maio, fedele al governo Draghi che gli assicura la Farnesina, sulla prescrizione non la tocca piano: "Bisogna fare provvedimenti importanti per ridurre i tempi della giustizia".

 

CIRO GRILLO CIRO GRILLO

Ma i vertici M5s dovranno discutere, prima di dare l'ok definitivo.  E cosa accadrà se, riuniti in assemblea, l'ala grillina fedele a Di Maio dovesse mettere in minoranza quella di Conte-Bonafede-Travaglio? "Giuseppi" accetterà mai di essere, di fatto, sfiduciato prima ancora di prendere le redini del partito?

 

 

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