RAI: SALUTI ROMANI E FRASI DUCE, PD PUBBLICA POST CORSINI 'SI DEVE DIMETTERE’
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(LaPresse) - Una foto del padre bambino che fa il saluto fascista, citazioni di Benito Mussolini e frasi di sostegno a Putin. Sono alcuni dei contenuti di vecchi post di Paolo Corsini, direttore di Rai Approfondimenti, pubblicati nel libro di Massimo Arcangeli 'Quel braccio alzato. Storia del saluto romano', uscito oggi.
A rilanciarli su Facebook è Sandro Ruotolo, europarlamentare e responsabile Informazione nella segretaria nazionale del Pd, nel giorno in cui lo stesso Corsini finisce nella bufera per la polemica con la trasmissione di La7 Piazzapulita e il suo conduttore Corrado Formigli.
"Abbasso il NATALE, plutocratico e borghese! Viva la BEFANA, popolare e fascista!", si legge in un post pubblicato da Corsini nel dicembre 2009; "Con un proletariato riottoso, malarico, pellagroso non vi può essere un elevamento dell'economia nazionale. B.M. (Dal discorso dell'Augusteo di Roma, 9 Novembre 1921)", il discorso del duce pubblicato nel 2011; "Putin: un grande!", scriveva poi Corsini nel 2013, che nel 2019 ha pubblicato una foto che ritrae il padre bambino nel 1938 a Tripoli, "Figlio della Lupa" che fa il saluto romano, e commenta con la frase: "...con ali e fiamme la Giovinezza va".
"Per quell''infame' al giornalista Corrado Formigli abbiamo chiesto, come Partito Democratico, le dimissioni di Paolo Corsini, direttore degli approfondimenti giornalistici della Rai. Dopo aver letto il libro uscito oggi di Massimo Arcangeli 'Quel braccio alzato. Storia del saluto romano', la Rai non deve perdere più tempo. Pubblichiamo alcuni dei post di Paolo Corsini dove l'apologia del fascismo è evidente.
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E' una vergogna che Paolo Corsini resti al suo posto - scrive Ruotolo su Facebook - Chiederemo in commissione di vigilanza Rai di sentire i vertici aziendali". "Corsini per noi deve fare le valigie domani mattina, poi sarà qualcun altro a valutare se ci sono i presupposti per il licenziamento - aggiunge Ruotolo parlando con LaPresse - E' uno scandalo".
FRATELLI D’ITALIA, L’ITALIA S’È DESTRA
Estratto da “Quel braccio alzato. Storia del saluto ‘romano’”, di Massimo Arcangeli (Castelvecchi editore)
[…] Arriviamo al degno epilogo delle vicende qui brevemente riassunte. Siamo sempre su Facebook. «Abbasso il NATALE, plutocratico e borghese! Viva la BEFANA, popolare e fascista! AUGURI». «Non sono fascich?». Sarà l’ennesimo politico nostalgico, si potrebbe subito pensare. Invece no.
paolo corsini cambia immagine profilo 2013
Chi ha prodotto questi esempi è Paolo Corsini, che è a capo dei programmi d’informazione di approfondimento della Rai. Le sue simpatie e affiliazioni sono cosa risaputa, ma la gravità del quadro allestito di seguito va ben oltre il (poco) già noto, comprensivo della doppia partecipazione a un concerto nazirock di cui diremo più avanti e di un post con la foto del papà “figlio della lupa” Paolo Corsini è quello che, parlando di “orgoglio italiano” nel corso dell’ultima kermesse di Atreju, ha rivendicato pubblicamente, senza neanche un filo d’imbarazzo, la sua affiliazione al partito di Giorgia Meloni. In quell’occasione (14 dicembre 2023) ha dichiarato di essere tuttora militante di Fratelli d’Italia, definendolo «il nostro partito».
quel braccio alzato - massimo arcangeli
Paolo Corsini è quello del monologo sulla Festa della Liberazione che il 20 aprile 2024 Antonio Scurati avrebbe dovuto leggere in prima serata su Raitre a Chesarà... (l’intervento fu invece censurato), ed è lo stesso che si è divertito più volte a provocare gli utenti di Facebook, nei suoi post del 25 aprile, dicendo di essere al lavoro – nel 2016 ha sfoggiato anche una bella camicia nera – o nel 2011, tanto per approfittare della doppia festività, augurando Buona Pasquetta e rispondendo in questo modo alla reazione piccata di un utente (se può permettersi di scrivere una tale sciocchezza, fa notare il commentatore, «è anche grazie a quelli che il 25 aprile 1943 decisero di morire, per darci la libertà»): «Ah, gia’, ma perche’ oggi che festa e’ per... Gli americani?!».
paolo corsini saluta con alala
Paolo Corsini è quello che al tempo della pandemia, a commento di una celebre poesia di Trilussa sul saluto romano (scrive: «...Di questi tempi sempre più attuale!»), schiaffa su un post del 25 febbraio 2020 tre figurette col braccio teso (fig. 25). È quello che ama citare frasi di Mussolini, come in due post (figg. 26-27) del 10 febbraio 2011 («Con un proletariato riottoso, malarico, pellagroso non vi può essere un elevamento dell’economia nazionale») e del 9 ottobre 2012 («Il giornalismo non è per noi un mestiere ma una missione: non siamo giornalisti per lo stipendio, in questo caso non ci sarebbero mancati posti migliori.
Il giornalismo non è per noi un foglio che voglia essere riempito settimanalmente con quello che capita. No, il giornale è per noi un partito, è una bandiera, è un’anima») e in un commento a un post (figg. 28-29) del 2 giugno 2012 («A chi la gloria? A noi! ...E da 3 secoli»).
È quello che per ben due volte, il 4 e il 24 novembre 2016, va a sentire al Piper di Roma i 270bis di Marcello De Angelis (figg. 30-32), che non mancarono allora di eseguire, nella selva delle braccia tese dei presenti, un classico del loro repertorio nostalgico: Claretta e Ben. I destinatari dei ringraziamenti di Corsini dopo il primo concerto, in un post del giorno successivo, sono tutto un programma.
Paolo Corsini è quello che il 26 aprile 2013 esalta Vladimir Putin (fig. 33). È quello che il 14 luglio 2013 posta una frase dello scrittore e filosofo colombiano reazionario Nicolás Gómez Dávila («Le aristocrazie sono i parti naturali della Storia, le democrazie gli aborti») per sbeffeggiare gli ideali che guidarono la Rivoluzione francese (fig. 34). È quello che il 21 dicembre – lo fa tante volte – augura il Buon Solstizio a celebrazione del Natale nazista (figg. 35-39).
paolo corsini celebra il natale pagano nazista
È quello dei gridi di guerra del Ventennio («Alalà!», figg. 40-41) e quello che riporta due versi di un canto repubblichino, piegandoli a un motivo di estenuazione e di sfogo («“Vince sempre chi più crede / chi più a lungo sa patir”... ma mi sarei anche un po’ rotto»), e tra un like e un complice sghignazzo una nutrita rappresentanza di giornalisti della Rai pare apprezzare (fig. 42).
Nessuno che gli mostri un atto, un moto, una parola di disappunto. Anzi una di loro, Silvia Grassi, commenta: «Resistere, resistere, resistere!».
Potrei proseguire a lungo, ma è sufficiente aggiungere pochi altri tasselli al mosaico per far capire fino in fondo di chi stiamo parlando, per scolpirne il profilo a tutto tondo.
paolo corsini posta un articolo di giuliano ferrara
Il 28 novembre 2013, come immagine di aggiornamento del suo profilo, Corsini posta una foto (figg. 43-44) che lo ritrae seduto al suo studio di vicedirettore del Giornale Radio della Rai tra il balilla a destra che si è portato da casa, un poster attaccato al muro nella cameretta di un tempo – ce lo dice lui stesso in un commento a un altro post (fig. 48) –, e due bei fasci littori a sinistra a incorniciare il suo nome e cognome (Barbara Carfagna commenta: «Bella! Molto», fig. 47); tre anni dopo, condividendo quello scatto in qualità di ricordo (fig. 45), commenta spavaldo per sollecitare l’attenzione dell’uditorio sull’ambientazione fascista: «Vabbe’, ma da voi mi aspettavo qualche com- mento sul... contorno!» (fig. 46).
paolo corsini cita mussolini 2
Infine, da buon rappresentante di un’estrema destra invariabilmente sessista e omofoba, Paolo Corsini posta un articolo del «Foglio» (fig. 49) che è un assist perfetto (titolo: Oggi froci) per sproloquiare sui soliti beceri luoghi comuni («Il fastidio non è per cosa fai a letto (o dove meglio credi): cazzi tuoi! ma perché devi farne una questione di Stato?») oppure scherza sulla cultura dello stupro (fig. 50): dopo aver postato una notizia un po’ singolare («La Norvegia lancia un corso con finanziamenti pubblici su come vivere da vero vikingo...Stupro e saccheggio escluso») avalla con un like il bel commento di un amico («E allora dove starebbe il divertimento?»).
fotografie neofasciste di paolo corsini
Solo un’Italia che non abbia fatto ancora seriamente i conti col Ventennio può tollerare che a decidere degli approfondimenti giornalistici del servizio pubblico possa esserci chi inneggia senza mezzi termini al nazifascismo in atti, parole e comportamenti inaccettabili.
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post repubblichino di paolo corsini paolo corsini inneggia a putin e gennaro sangiuliano mette like paolo corsini post sui veri vichinghi post di paolo corsini del 2009 inneggiante alla befana fascista paolo corsini cambia immagine profilo 2013 il commento di corsini ai lacci rossi post di paolo corsini 2022 paolo corsini e i 270 bis una foto di paolo corsini diciassettenne di accompagnamento a un suo post post di paolo corsini per il 25 aprile 2016 post di paolo corsini per il 25 aprile ali e fiamme, la giovinezza va post di paolo corsini 2 marzo 2019 paolo corsini cita trilussa e inneggia al braccio teso post di paolo corsini per il 25 aprile paolo corsini contro la rivoluzione francese post del 2013