DAGOREPORT
L'Italia "è una Nazione nella quale vige l'AMICHETTISMO, ci sono circoli di amichettisti e c'è un indotto. Ma quel tempo è finito, come è finito il tempo in cui, per arrivare da qualche parte, dovevi avere la tessera di partito. Le carte ora le do io, o meglio le danno gli italiani. Questo è il tempo del merito". Parola di Giorgia Meloni.
Ecco cos’è la cultura. Occupazione, riequilibrio, appartenenza, ovvero un posto come premio fedeltà. La nomina del regista Luca De Fusco a direttore del Teatro di Roma ha fatto scattare nella sinistra l’accusa di occupazione culturale da parte della destra, occupazione da loro presidiata sin dalla nascita della Repubblica.
Sono scesi in campo i vari e avariati Garrone, Germano… stranamente assenti Rohrwacher, compagna di Saverio Costanzo (due pagine oggi sul “Corriere”), e Castellitto, figlio di tanta Mazzantini e di tanto Sergio, piazzato da Pupi Avati al Centro Sperimentale di Cinematografia, che a sua volta ha nominato il suo produttore teatrale Angelo Tumminelli come responsabile delle relazioni istituzionali (quali?).
Lo scandalo di questa ennesima nomina dettata dal meloniano spoil-system sta nel fatto che la sinistra romana pensava di piazzarci il dirigente-commissario Onofrio Cutaia spostandolo dal Maggio Fiorentino dove, finalmente, avrebbe trovato un porto sicuro il doppiamente defenestrato Carlo Fuortes.
Il prossimo colpo dello spoil system colpirà Piera Detassis ai David di Donatello per metterci Tiziana Rocca, già direttore del Festival del Cinema di Taormina, opinionista dell’Isola e della Talpa, moglie di Giulio Base (ex di Anna Falchi), già piazzato al Festival di Torino, ma soprattutto sorella del giornalista Fabrizio Rocca, storico compagno di merende di Ignazio La Russa…
gennaro sangiuliano alessandro giuli foto di bacco
Questi colpi seguono un desolante spoil-system senza ritorno: Alessandro Giuli, ex Fronte della Gioventù, al Maxxi (qualcuno sa di nuove mostre o solo dibattiti con il pene di Sgarbi?); Pietrangelo Buttafuoco alla Biennale (un musulmano per la più internazionale delle rassegne); Adriano Monti Buzzetti al Centro per il Libro e la Lettura; Geronimo La Russa (noto regista di prosa) nel cda del Piccolo Teatro di Milano, il direttore d’orchestra Beatrice Venezi consigliere di Sangiuliano per la musica, più nota per il lato Bioscalin e l’imitazione di Virginia Raffaele.
pietrangelo buttafuoco beatrice venezi
Ancora: Renata Cristina Mazzantini alla Galleria Nazionale d'Arte moderna di Roma by l’uomo forte del Quirinale, Ugo Zampetti (la destra ha sempre un occhio istituzionale)… e si potrà continuare domani magari con Antonio Monda o con Farinelli impegnatissimi a sedurre il nuovo potere per sbarcare al Lido di Venezia al posto di Alberto Barbera ecc.. Oltre all’occupazione manu-militari della Rai, ovviamente.
Altro che antropologicamente diversi! Sinistri e destri sono ugualmente identici: amichettismo, appartenenza, parentopoli e, più in generale, cooptazione del peggiore, come i baroni universitari italiani fanno da decenni (qualcuno ha sentito il Governo Meloni voler mettere fine a questo vergognoso andazzo del nostro Paese?).
ANTONIO MONDA E GENNARO SANGIULIANO AD ATREJU 2023
Differenze si riscontrano solo nel numero di amici (un parco buoi più ampio a sinistra), pedigree (a sinistra dominano ex nobili e alta borghesia global mentre, a destra, anche underdog o self-made-man) mentre paiono parimenti rappresentati massoni e lobbisti e parimenti spariti i cattolici.
Si riscontra prevalenza Lgbtq+, fluidismo, murgismo e sfruttamento delle minoranze a scopo propagandistico a sinistra (il “Colpevole perfetto” è l’uomo bianco, come dal titolo del libro di Pascal Bruckner) e, a destra, prevalenza italico-romanocentrica e autarchica post-latina.
pietro e sergio castellitto margaret mazzantini
I sinistri hanno sempre agito facendo pesare un primato moral-culturale che non ha mai avuto alcun fondamento (essi trombano quanto gli altri, sono infedeli quanto gli altri, hanno studiato a calci nel culo e ripetizioni grazie alle famiglie, hanno raramente lavorato, il massimo della loro cultura è andare al cinema e i figli fanno tutti i registi, mai un’operaia), riuscendo a radicare nei docenti delle scuole di ogni ordine e grado l’idea che per essere di cultura si debba essere di sinistra e girare con un libro sottobraccio.
I destri, invece, stanno trovando nella cultura del piagnisteo la loro postura, la postura di coloro che devono essere risarciti per i decenni di oblio e vanno in cerca di una strampalata genealogia che parte da Vico, passa per Prezzolini e… arriva a Tolkien, musealizzato in maniera imbarazzante.
Forse era una ipotesi ambiziosa o naif pensare che la signora “io non sono ricattabile” avrebbe agito nella cultura come ha agito verso Licia Ronzulli, cioè, tagliando gli amici e dicendo di agire per competenze. In cultura non vanno bene gli amici degli altri ma i propri sì, anche le appartenenze vanno benissimo mentre le competenze non interessano.
giulio base tiziana rocca foto di bacco
A volere interpretare benevolmente il destro spoil-system in atto si può pensare che, per andare nella direzione di una cultura pluralista e aperta c’è bisogno di una “stagione rivoluzionaria di occupazione”. Del resto, se l’obiettivo è “riequilibrare” le poltrone non puoi che fare nomine di destra per arrivare a percentuali che, in decenni, si avvicinino al 50%.
Tuttavia, con questo metodo per “bande armate” gli individui competenti e non schierati resteranno sempre esclusi dalla politica culturale del Paese: poi non ci si lamenti se non vanno a votare o vanno all’estero, non ci si lamenti se i ragazzi non studiano (perché dovrebbero se nella vita bisogna essere amici, amanti o servili?).
vittorio sgarbi tiziana rocca giancarlo giannini gianmarco mazzi gennaro sangiuliano foto di bacco
Seconda e principale obiezione: la politica culturale si fa con le idee… e non si dica che le idee possono avanzare solo attraverso queste nomine sulle poltrone (sbagliate)! Noi vediamo le poltrone, ma quali sono le idee? Anche su questo sinistra e destra sono uguali: nessuna.