DAGOREPORT! E IL VATICANO SMENTISCE LA RAI – L’ANNUNCIATISSIMO ‘’REGALO DI PASQUA’’ AI TELESPETTATORI RAI, STARRING IL PAPA “CON UN INTERVENTO DI ROBERTO BENIGNI”, È UNA SANTA BUFALA. LA SALA STAMPA VATICANA PRECISA: “IL PROGRAMMA RACCOGLIE ALCUNE DELLE RIFLESSIONI CHE NEI NOVE ANNI DEL SUO PONTIFICATO FRANCESCO HA DEDICATO, NELLE OMELIE E NEGLI ANGELUS E IN ALTRE OCCASIONI, AI PROTAGONISTI DEI VANGELI”. QUINDI: UN FRITTO MISTO DI COSE GIÀ VISTE, RIVISTE, ASCOLTATE E COMMENTATE PROPRIO SULLA RAI - QUANTO COSTERÀ ALLA RAI UN PROGRAMMA CHE ATTINGE A PIENE MANI AL SUO REPERTORIO, RIFILATO COME INEDITO? AH, SAPERLO… (IL CASO MEDIASET)
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Alla fine, con la scusa di pubblicizzarlo, il Vaticano ha dovuto far pubblicare dalla sua sala stampa una sonora smentita. Il fatto è veramente curioso perché un programma televisivo non è mai stato lanciato dagli addetti stampa d’Oltre Tevere. Il 31 marzo l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes comunicava, con un’ampia intervista sui principali quotidiani che la sera del 17 aprile il Papa si sarebbe esibito su Rai Uno, “con un intervento di Roberto Benigni”, a spiegare ai poveri cristiani che pagano il canone (e che avranno già il piacere si essere intrattenuti sull’argomento domenica della palme, venerdì santo e domenica di resurrezione) cosa sia la Pasqua.
«Chissà se il Papa reggerà le battute di Benigni», annotava Il Fatto dopo essere caduto nel qui pro quo astutamente celato nell’annuncio della Rai. Invece, annota il 5 aprile la sala stampa vaticana, «il programma raccoglie alcune delle riflessioni che nei nove anni del suo pontificato Francesco ha dedicato, nelle omelie durante la celebrazione mattutina della Messa a Santa Marta (alcune delle quali inedite) negli Angelus e in altre occasioni, ai protagonisti dei Vangeli».
Quindi: un fritto misto di cose già viste, riviste, ascoltate e commentate (e pure già pagate) proprio sull’emittenza pubblica. In realtà, a fine novembre il Papa ha dato un’intervista a Mediaset, incontrando quattro “persone emarginate”: una senza tetto, un ergastolano, una donna abusata, una volontaria. Lo ha fatto di sua iniziativa, senza nulla comunicare al Dicastero della Comunicazione.
Dentro le sacre mura si dice che sia stato Lucio Brunelli, ex giornalista Rai e ex oneroso direttore delle news di TV2000 a supplicare telefonicamente il Pontefice perché almeno questa volta desse soddisfazione anche a lui. Infatti, dopo la revoca dal suo incarico a TV2000, e dopo svariati tentativi per diventare direttore di L’Avvenire e “agganciare” come commentatore varie testate TV, la stagione si è aperta anche per lui quando, con l’introduzione dei generi, l’informazione religiosa è stata consegnata alla direzione “Cultura ed educational”.
papa francesco andrea tornielli
Per questo, qualche giorno dopo la registrazione dell’evento Mediaset, il Pontefice si è fatto una lunga chiacchierata videoregistrata con Lucio Brunelli, Andrea Tornielli e Paolo Ruffini. L’orizzonte era l’immaginato successo del programma Mediaset che, tuttavia, benché pregevole e lanciato come “esclusiva mondiale”, il 19 dicembre ha deluso di molto le aspettative: non ha fatto molti ascolti.
Passato Natale e per mancanza di interesse sugli argomenti trattati, la chiacchierata papale è stata proposta alla Rai da Silvia Calandrelli, convinta che il Dicastero della Comunicazione (alias Ruffini e Brunelli, ex Rai) siano “contatti forti” con il Vaticano. A sentire il Papa (lo ha detto il 24 maggio) sono solo parte di una struttura (il Dicastero della Comunicazione) che somiglia «alla montagna che partorisce il topolino».
L’anno santo è in vista e la Rai è di nuovo pronta a farsi mungere per bene. «La serata evento di domenica 17 aprile, presentata da Monica Maggioni, direttrice del TG1, sarà aperta da un contributo che Roberto Benigni ha preparato per l’occasione, dedicato al volto gioioso di Gesù nel giorno della Pasqua di Resurrezione. La serie completa, in tre puntate, di “Volti dei Vangeli” sarà successivamente messa in onda da Rai Cultura sul canale Rai 5».
AUDIZIONE DI CARLO FUORTES IN COMMISSIONE VIGILANZA
Chi paga? In effetti, il vero problema (al quale si stanno interessando diversi parlamentari della Commissione di Vigilanza) è sapere quanto costerà alla Rai un’operazione editoriale che attinge a piene mani al suo repertorio, rifilato come inedito e proposto come «regalo di Pasqua» ai telespettatori. Di regalo certamente si tratta, ma che sia proprio per gli spettatori nessuno ci crede.