DAGOREPORT
All’indomani della ‘’sospensione tecnica” della Commissione europea sull’approvazione della finanziaria scodellata dal governo italiano (fino a primavera la tengono a bagno maria), l’incontro Scholz-Meloni sarà decisivo per capire come andrà a finire la partita di poker intavolata dalla Ducetta.
La premier insiste con determinazione sul portare a compimento il “pacchetto” (firmo il Mes in cambio di un Patto di Stabilità flessibile per l’Italia), fino al punto di minacciare Bruxelles di non ratificare il Meccanismo Europeo di Stabilità, unico paese su 27 dell’Unione, lasciando senza paracadute finanziario il sistema bancario dell’Eurogruppo.
In vista dell’incontro con la Furbetta della Garbatella, Macron e Scholz si sono parlati e sono d’accordo nel respingere la proposta in modalità Porta Portese del “pacchetto” meloniano, ma nello stesso tempo sono d'accordo di avanzare una offerta che preveda, intanto, una maggior flessibilità sul rientro al 3 per cento previsto dal nuovo Patto di Stabilità ed inoltre di non far configurare in bilancio alcune partite di bilancio ancora da valutare. Ovviamente a monte, c’è la firma della Sora Giorgia sul famigerato e per lei, oltre che per la Lega, inaccettabile Mes.
Se Meloni non dovesse accettare la proposta di Scholz e Macron, schifando la ratifica del Mes, sarà un bel problema per il nostro disgraziato paese. “Io so’ Giorgia e voi non siete un cazzo” si troverà, come ha ben spiegato Romano Prodi in una recente intervista, con i mercati che la sfanculeranno a colpi di spread, accompagnati dall’applauso degli altri 26 paesi della comunità europea.
Ma alla fine, vedrete, finirà che il Campo Hobbit di Palazzo Chigi firmerà il Mes inventandosi di aver ottenuto chissà quali facilitazione sul Patto di Stabilità...
PS
L’incontro di domani tra Scholz e Meloni prevede la firma di un “Action Plan” nel quale viene deciso che ci saranno ogni anno due incontri tra i ministri tedeschi della difesa e degli esteri con gli omologhi italiani. E un incontro annuale tra il ministro dell’economia tedesco e quello italiano.