PER DUE MESI “STAMPA” E “REPUBBLICA” CI HANNO MARTELLATO LE PALLE SU QUANTO ELLY SCHLEIN ERA “COOL”, NUOVA E FLUIDA, RISPETTO A QUEL PESCE LESSO DI LETTA E A QUEL BOLLITO DI BONACCINI. OGGI, DOPO LA CADUTA, SCOPRONO CHE A ELLY “SERVIVA UN PROGETTO, E QUEL PROGETTO NON C’È - IL PUNTO SONO LE IDEE. E LE IDEE, DI GRAZIA, QUALI SONO?” – DICE BENE LA JENA BARENGHI: “PER POTER VINCERE, LA SINISTRA DEVE FARE UNA MOSSA A SORPRESA: DIVENTARE DI DESTRA” (ABBANDONANDO LE SUPERCAZZOLE CON SCAPPELLAMENTO “SONO LESBO MA NON SONO MENO DONNA”)
ELLY SCHLEIN - MEME DOPO LA SCONFITTA ALLE AMMINISTRATIVE
1.MOSSE
Jena per “La Stampa”
Per poter vincere, la sinistra deve fare una mossa a sorpresa: diventare di destra.
2.ELLY SCHLEIN PRIGIONIERA NEL SUO LABIRINTO
Annalisa Cuzzocrea per “La Stampa” - ESTRATTO
Troppa vaghezza, e troppa solitudine. Elly Schlein è stata eletta segretaria del Pd poco più di due mesi fa: non ha preparato lei queste amministrative, non ha scelto lei i candidati, non è quindi imputabile esclusivamente a lei questa sconfitta. Che è netta, sonora, bruciante, talmente tanto da lasciare un partito a terra come un vaso di coccio infranto.
ELLY SCHLEIN - SCONFITTA ALLE AMMINISTRATIVE - MEME BY VUKIC
Non si sa da quale pezzo cominciare, per rimetterlo insieme. Non lo sa chi guida il Pd a Roma e non lo sa chi lo incarna sui territori. È tutto, interamente, da ricostruire. E non bastano la freschezza di una vittoria a sorpresa alle primarie, la giovinezza di una leader inaspettata, la novità di una donna finalmente alla guida.
Sono stati, questi elementi, una spinta iniziale: hanno tirato su i sondaggi, ridato speranza a un popolo di centrosinistra che ha visto - per gli imperdonabili errori dei suoi leader in lotta - spianare la strada al governo più a destra della storia repubblicana. Ma non poteva bastare e infatti, alla prima prova concreta, vera, sul territorio, non è bastato. Serviva un progetto, e quel progetto non c’è.
MORITURI TE SALUTANT - LA PRIMA PAGINA DEL FATTO DEL 30 MAGGIO 2023
La vittoria del giovane Giacomo Possamai a Vicenza, città già di centrosinistra (in un territorio dominato dalla Lega), ma fortemente in bilico e infatti lo scarto è stato di soli 500 voti, non può essere di alcuna consolazione.
Fanno tenerezza i parlamentari Pd che si affrettano a mettere sui social le foto al suo fianco, come potessero nascondere il disastro tutt’intorno. E non può essere un modello, così come non lo è stata la Verona di Damiano Tommasi, che infatti era lì ieri a congratularsi e dire: «Abbiamo del lavoro da fare insieme».
CIAONE A ELLY - PRIMA PAGINA DI LIBERO DEL 30 MAGGIO 2023
È una maggioranza larga, certo, arriva fino a quel terzo polo che non si è capito bene da che parte sia stato, in queste elezioni dalle geometrie ultravariabili, ma è - al fondo - la vittoria di un ragazzo che ha fatto da solo chiedendo ai leader nazionali, Schlein compresa: «Per favore, non venite». Il Pd e il centrosinistra vincono dove i suoi leader non mettono la faccia: non un buon auspicio.
Se si aggiunge a questo la mancata riscossa nell’ex Toscana rossa, Siena, Massa, Pisa che cadono al ballottaggio invertendo una tendenza finora sempre confermata, e cioè che al secondo turno è il centrosinistra a mobilitarsi e il centrodestra a restare a casa, si capisce la portata della débâcle.
FRANCESCO BOCCIA ELLY SCHLEIN - MEME BY DE MARCO
……………….Il punto sono le idee. E le idee, di grazia, quali sono?
Il Sud che non ha punito Meloni per lo smantellamento del Reddito di cittadinanza, anzi ha concesso alla destra vittorie bulgare come quella di Catania, ha visto gli elettori di FdI, Lega e Forza Italia mobilitati in nome del Ponte sullo Stretto, della grande opera dei sogni e degli interessi, perfino di un’imposizione fiscale comprensiva perché le tasse non possono essere «pizzo di Stato».
Quelli di centrosinistra, per cosa avrebbero dovuto muoversi? Chi ha difeso il loro diritto al lavoro e alla dignità? Chi ha avuto il coraggio di dire No a un’opera su cui tanto puntano le mafie e che si troverebbe a collegare un territorio abbandonato a un altro territorio abbandonato. Senza strade decenti, ferrovie decenti, infrastrutture decenti, ma con un grande inutile ponte che se davvero si facesse sottrarrebbe risorse a tutto il resto?
MEME SUL SERVIZIO DI VOGUE SU ELLY SCHLEIN - MEME BY EMILIANO CARLI
Lo diceva ieri a Metropolis Massimo Cacciari: che messaggio hanno dato questo Pd e questo fronte progressista? Che promessa hanno fatto, che riscatto hanno proposto?
Stentano a intravedersi, nella lunga marcia cominciata da Elly Schlein, tanto il progetto quanto la squadra. Può il Partito democratico non avere un’idea univoca sul Ponte sullo stretto? Può vedere smantellato senza creare una resistenza comune un sussidio che ha salvato parte del Paese dalla povertà assoluta, quando la crisi ha morso più forte.
Può non lottare neanche un minuto per il pluralismo nel servizio pubblico, salvo poi lamentarsi perché Rainews ha trasmesso in diretta il comizio del centrodestra unito a Catania. C’è un percorso che ha portato a quella diretta ed è stato fatto di silenzi su quel che in Rai sta accadendo come se fosse sempre successo, e invece non è vero.
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La vaghezza riguarda molte, troppe posizioni. Poi c’è il resto. Ci sono le alleanze, con il terzo polo dilaniato e i 5 stelle esangui. Schlein ha ragione quando dice che la costruzione di un’alternativa non si fa da soli. Ma ha torto se pensa che non sia in capo a lei, una responsabilità soprattutto sua, lo sforzo della costruzione di un campo che tiri dentro il Movimento, ma non lasci alle ortiche e alle sue faide intestine l’area di centro.
……….. È stata troppo sola, Elly Schlein, in questi due mesi. E lo è stata per scelta. Sola e circondata da pesi piuma. La comunicazione si è concentrata su di lei, ma è una ricetta che funziona a destra, non dentro al Pd. Se la segretaria non è in grado di ingaggiare il corpo del partito nella battaglia e in un solido progetto comune, chi sta lì ad aspettare che fallisca avrà vinto la scommessa.
MEME SUL SERVIZIO DI VOGUE SU ELLY SCHLEIN
C’è un barlume di consapevolezza, quando dice: «Non si cambia in due mesi e non passa mai da singole persone». Ma se quella consapevolezza c’è, bisogna agire di conseguenza. C’è molto lavoro da fare, a sinistra. Ed è un lavoro di squadra.
carlo de benedetti elly schlein L AMICA DEL CUORE DI ELLY SCHLEIN - FOTO DIVA E DONNA PAOLA BELLONI E ELLY SCHLEIN - FOTO DIVA E DONNA michela di biase elly schlein 1stefano bonaccini elly schlein elly schlein vladimir luxuria