ECCO PERCHÉ FACEBOOK NON RIMUOVEVA LE PORCHERIE DI TRUMP - PETER THIEL, COFONDATORE DI PAYPAL, DOPO 17 ANNI SI DIMETTE DAL CDA DI FACEBOOK PER SOSTENERE DONALD E I REPUBBLICANI ALLE ELEZIONI DI METÀ MANDATO - ORA MOLTI CRITICI PUNTANO IL DITO SU DI LUI PER NON AVER CANCELLATO I POST DELL'EX PRESIDENTE ANCHE QUANDO VIOLAVANO GLI STANDARD COMUNITARI DEL SOCIAL NETWORK...

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Da www.tag43.it

 

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Via dal Consiglio di amministrazione di Meta, per sostenere Donald Trump.

 

Questa la scelta fatta da Peter Thiel, co-fondatore di PayPal e Palantir Technologies, che, dopo 17 anni, ha annunciato di volersi dimettere dal consiglio di amministrazione della società madre di Facebook, Meta, appunto.

 

L’addio è previsto a maggio, dopo l’assemblea annuale. L’intenzione, stando al New York Times, sarebbe quella di dedicarsi fortemente a sostenere gli alleati di Trump nelle elezioni di metà mandato, previste a novembre.

 

L’annuncio dell’“abbandono” ha alimentato il dibattito. Sono molti i critici che vedono nelle sue relazioni e simpatie politiche le ragioni di determinate decisioni prese in passato da Facebook, quando non ha rimosso i post di Trump che violavano i suoi standard comunitari.

 

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Le ragioni della decisione di Peter Thiel

La decisione di Thiel non è stata una sorpresa. Non del tutto, almeno. Il co-fondatore di Paypal, infatti, aveva già donato milioni alla campagna di Trump. Appoggiando la sua candidatura, ha partecipato anche alla Convention del Partito Repubblicano, come delegato della California.

 

peter thiel con donald trump peter thiel con donald trump

A seguito dell’elezione, è stato nominato membro della squadra di transizione dell’amministrazione Trump. Recentemente, ha donato 10 milioni di dollari alle campagne del Senato di Blake Masters, in corsa per un seggio in Arizona, e altrettanti per quella di JD Vance, in corsa in Ohio.

 

«Ritiene che il partito repubblicano possa portare avanti l’agenda di Trump e vuole fare il possibile», secondo quanto riferito da fonti repubblicane ai media americani. L’annuncio dell’abbandono però ha acceso gli animi, guardando proprio alle passate “strategie” di Facebook nei confronti dell’ex Presidente degli Stati Uniti.

 

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Chi è Peter Thiel

Tra i volti più noti della Silicon Valley, Thiel, nato a Francoforte sul Meno, nel 1967 –  la famiglia si è trasferita in Ohio quando aveva un anno, poi in Africa e successivamente in California – è stato il primo investitore esterno di Facebook.

 

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Era il 2004 e nel mese di agosto comprò una quota del social media per 500mila dollari, traendone poi imponenti profitti. L’anno seguente è entrato nel Consiglio di Amministrazione.

 

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Tra le persone più ricche del mondo, secondo Forbes, è un attivista  per il movimento LGBT. È tra i principali finanziatori del partito repubblicano. Proprio per questa attività politica è stato spesso criticato.

 

donald trump peter thiel donald trump peter thiel

Il saluto di Facebook a Peter Thiel

«Peter è stato un componente di valore del consiglio di amministrazione e gli sono profondamente grato per tutto quello che ha fatto per la società, dal credere in noi quando pochi altri lo facevano all’insegnarmi molte lezioni di business, economia e del mondo», ha affermato Mark Zuckerberg in una nota.

 

peter thiel peter thiel

L’uscita dal gruppo di una voce tanto autorevole rappresenta comunque un “indebolimento” per la società, già sotto forti pressioni su differenti fronti. Thiel ha ribadito la stima nei confronti di Zuckerberg, «uno dei grandi imprenditori del nostro tempo».

 

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